Franco Morbidelli, a Teruel gara "soprannaturale"

MotoGp
Vera Spadini

Vera Spadini

Un'esperienza quasi soprannaturale: così Franco Morbidelli ha definito la sua gara a Teruel. Una vittoria, quella di domenica, che rilancia nella lotta al titolo questo pilota e personaggio molto particolare

Time out, fermi tutti: un invito alla calma in un periodo di tensioni, e detto da uno che corre a 300 all’ora non è poco. Ma questa è l’essenza di Franco Morbidelli, che ha scelto la velocità come mestiere ma sa frenare e riflettere. E aspettare il momento giusto. Prima della gara di Teruel in conferenza stampa aveva risposto, pacatamente, a un giornalista: "Perché mi chiedi se mi metterò al servizio di Quartararo? Io sono ancora in lotta per il mondiale". Detto e fatto, vittoria conquistata e classifica accorciata: ora sono 25 i punti di distacco dal leader Mir, e ne restano in palio 75.


Nel successo di domenica c’è tutto Franco, il Morbido, padre romano e madre brasiliana. E proprio una concentrazione superiore, che ha definito ‘alla brasiliana’, lo ha portato a essere il primo italiano a vincere ad Aragon. Il riferimento è al suo idolo Ayrton Senna, e al giro perfetto a Montecarlo nell’88. "Non avevo veramente capito, non credevo a quell’esperienza quasi soprannaturale – ha confessato – ma ora comincio a crederci. L’essere umano può fare cose fantastiche se in condizione mentale ottimale". La prima vittoria in MotoGP è arrivata il 13 settembre a Misano: esattamente 28 anni prima Senna vinceva il suo ultimo Gran Premio d’Italia.

L’altro idolo è Valentino Rossi, che dal canto suo ha una predilezione per il suo alunno dell’Academy: quest’anno l’allievo ha superato il maestro, e l’anno prossimo sarà accanto a lui nello stesso team. Una bella trama, una bella testa, e chissà che la prossima chiamata di Spike Lee, dopo quella ricevuta da Franky per il casco, non sia per un film tutto da scrivere.