MotoGP, Stoner: "Meglio andavo in moto, più avrei voluto morire"

MotoGp

Casey Stoner ha parlato apertamente dei suoi problemi di ansia che lo hanno condizionato in carriera: "Più il weekend era buono, più avrei voluto morire. Volevo raggomitolarmi sul pavimento, con i nodi allo stomaco. Non volevo correre, sentivo la pressione di dover vincere. Sono stato bravo a ritirarmi"

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"Più il weekend era buono, più volevo morire". Confessione di Casey Stoner, due volte campione del mondo MotoGP, che ha apertamente parlato dei suoi problemi di ansia avuti in carriera e recentemente diagnosticati. "Il giorno della gara, letteralmente per anni, prendendo in considerazione soprattutto gli ultimi 2 anni di corse in MotoGP, più il weekend era buono, più volevo morire. Mi sarei voluto raggomitolare sul pavimento del camper, malato come un cane, con i nodi allo stomaco. Non volevo correre. Non potevo sentirmi peggio. Avevo una grande apprensione", ha spiegato l'australiano al podcast 'Gypsy Tales'. Stoner, uno dei piloti più talentuosi degli ultimi anni, ha conquistato il titolo con la Ducati nel 2007 e con la Honda nel 2011, ritirandosi la stagione dopo ad appena 27 anni. Alla fine del 2019 all'australiano è stata diagnosticata la 'chronic failure syndrome', un malessere che lo costringe a una stanchezza cronica. 

"Sono stato bravo a ritirarmi, avvertivo la pressione"

"Solo di recente mi è stata diagnosticata l'ansia, che in realtà non sapevo potesse essere un fattore - ha detto Stoner -. Onestamente pensavo fosse solo un altro modo per essere stressati. Tutti si stressano. Anche la mia schiena si blocca per l'ansia. Tra le scapole, posso sentirla arrivare quando sono in situazioni in cui non mi sento a mio agio. Quando correvo avvertivo la pressione della squadra, di tutti quelli che mi aveva aiutato, di tutto il resto. Hai un team che ha 70 persone lì, e soprattutto quando sei il pilota numero uno e tutti si aspettano che tu vinca ogni fine settimana, questo ha influito tantissimo su di me. Sono stato molto bravo a ritirarmi. Non importa quanto male, quanto nervoso e quanto pentito fossi. Sono stato molto bravo a dirmi di ingoiare il rospo e andare avanti sulla mia strada".