Superbike, l'analisi del round Aragon: up & down

il bilancio
Edoardo Vercellesi

Edoardo Vercellesi

©Getty

Nel primo round di Superbike, Bautista e Rea si spartiscono le vittorie, mentre Razgatlioglu limita i danni. Buoni segnali dagli italiani. Ecco il bilancio del fine settimana in Spagna

HIGHLIGHTS ARAGON: GARA 1 - GARA 2

L’attesa per il Mondiale Superbike è finita e non è stata vana: il round inaugurale di Aragon ha offerto tre gare di altissimo livello, sia per spettacolo che per prestazioni individuali. Se il 2021 ci ha regalato una delle stagioni più belle di sempre, il 2022 inizia sotto auspici persino migliori con Alvaro Bautista che, tornato sulla Ducati ufficiale, intende inserirsi nella lotta tra Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea. Il Motorland ha visto lo spagnolo tornare alla vittoria dopo due anni di digiuno, soccombendo invece a Rea il sabato. Analizziamo più nel dettaglio i verdetti del primo weekend di gare, tra chi si è distinto e chi ha faticato.

UP

Toprak Razgatlioglu – Lamenta problemi di scivolamento dell’anteriore fin dalle libere. Ciononostante, abbatte il record della pista in qualifica e porta a casa tre terzi posti dal valore inestimabile su una pista che Yamaha fatica a digerire. Il campione del mondo c’è e già da Assen avrà terreno più fertile per provare a vincere. Da segnalare la caparbietà con cui nelle gare domenicali supera Michael Rinaldi, altro “up” del weekend con tre quarti posti e un passo avanti da sabato a domenica.

Axel Bassani – Nei test invernali ha girato molto poco, concentrandosi sul feeling con il retrotreno della sua Panigale. Il lavoro evidentemente ha pagato e mentre in Gara 1 commette un errore che lo relega fuori dalla zona punti, domenica si riscatta con due gare solidissime: chiude settimo in Superpole Race e sesto in Gara 2. L’ottimo rendimento del finale della scorsa stagione ha chiamato su di lui aspettative elevate e il primo round del nuovo campionato le soddisfa ampiamente.

Razgatlioglu e Rinaldi

UP

Ilya Mikhalchik – Il sostituto di Michael Van Der Mark non fa rimpiangere il titolare e anzi, in diverse sessioni risulta la migliore delle BMW. Fantastico ottavo in Gara 1, l’ucraino perde un po’ di smalto domenica cadendo nella sprint e chiudendo quindicesimo in Gara 2. In ogni caso una prestazione sopra le aspettative, tanto che sarebbe bello vederlo ancora impegnato durante la stagione.

Roberto Tamburini – Annunciato circa un mese prima dell’inizio della stagione e con pochi test alle spalle, l’esperto Tamburini stupisce con puntate nella top-10 e addirittura un settimo posto nelle libere. Quanto alle gare, coglie due punti domenica pomeriggio, ma è un bottino quasi magro per le belle cose mostrate a sprazzi nel weekend. Per lui e il team Yamaha Motoxracing un debutto di tutto rispetto.   

DOWN

Garrett Gerloff – Il suo terzo anno in Superbike è quello della verità, dopo le difficoltà riscontrate nel 2021. Per tutto l’inverno si pone come quarta forza del mondiale e anche nelle libere si comporta bene, ma sbaglia la qualifica e in gara non esce dalle sabbie mobili. Chiude nono in entrambe le gare lunghe, con un bottino di quattordici punti e la decima posizione in classifica. Un esordio non conforme alle attese, nella speranza che non mini la sua fiducia.

 

Scott Redding – Già dai test si erano percepite le sue difficoltà nel trovare velocità con la M1000RR, ma nel primo round stagionale l’inglese non vede veramente la luce. In prova è sempre nella parte bassa della classifica e per tutto il weekend è la peggiore delle BMW; racimola la miseria di un punto giungendo quindicesimo in Gara 1, mentre in Gara 2 viene colpito da problemi tecnici.