Honda ultima nella classifica costruttori, Marc Marquez ancora lontano dal podio: la Casa giapponese, che fino a due anni fa ha puntato tutto sullo spagnolo, si è resa conto che la formula oggi non funziona più, anche perché lo stesso pilota dopo i lunghi guai fisici non è più lo stesso di prima. Servono innanzitutto nuovi pezzi dal Giappone: è il primo passo per avvicinarsi ai rivali. Prossimo esame al Mugello: GP d'Italia il 29 maggio alle 14 live su Sky e in streaming su NOW
Nel box Honda le idee sono finite, ora devono arrivare nuovi pezzi. A confermarlo sono i risultati. Marc Marquez a Le Mans ha tagliato il traguardo al sesto posto ma senza le tre cadute davanti sarebbe arrivato addirittura nono. Distacco incassato: 15 secondi. A Jerez erano stati 12, a Portimao 16. Decisamente troppo lontani dalle posizioni che contano. Per lo spagnolo - migliore pilota della casa giapponese in ognuna delle ultime 3 gare - il podio per il momento resta un miraggio. La Honda che fino al 2020 ha fatto affidamento solo sulle prestazioni di Marc (di fatto l’unico in grado di guidare sopra i difetti della moto), si è resa conto che oggi questa formula non funziona più, anche perché Marquez - dopo l’infortunio e il lungo calvario che ha passato - non è lo stesso pilota di due anni fa.
Honda in fondo alla classifica costruttori
Anche in casa Yamaha si procede ad una sola punta: Quartararo è l’unico pilota che riesce ad essere incisivo con la M1, ma nel suo caso probabilmente il fatto di essere all’apice della forma fisica e psicologica, fa la differenza. Di certo è una strategia che per la Honda non paga più, infatti dopo anni di dominio si ritrova ultima nella classifica costruttori e quella che sembrava una moto rivoluzionaria si è rivelata molto diversa rispetto alle sensazioni dei test prestagionali. Di sicuro la RC213V è uno step avanti rispetto al 2021, ma i rivali hanno fatto un passo ancora più grande, e fino a quando non arriveranno delle novità dal Giappone, ci sarà da soffrire.