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La prima parte di stagione della Suzuki è stata inevitabilmente condizionata dalla notizia choc dell'addio al Motomondiale a partire dal 2023. Per questo è difficile dare un voto alla casa giapponese. Per quanto riguarda i piloti, Alex Rins strappa la sufficienza. Delude il campione del mondo 2020 Joan Mir. Le pagelle di Paolo Beltramo sulla scuderia di Hamamatsu
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Da quando Suzuki ha annunciato che a fine stagione lascerà le corse, le prestazioni della squadra nipponica non sono più state le stesse. Ovvio, probabilmente, poiché si è trattato di un fulmine a ciel sereno che ha evidentemente destabilizzato, alterato un equilibrio evidente, un gruppo coeso, allegro, professionale, capace, unito
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Facile dire da fuori che nel frattempo sei ancora lì e non devi pensare alla prossima stagione. Invece oltre ai piloti e ai giapponesi, ci sono meccanici, ingegneri, tecnici bravissimi e immeritatamente e di colpo senza un futuro sicuro. Anche i piloti ne hanno risentito visti i risultati prima e dopo la notizia
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L’uscita di scena della Suzuki è stata confermata, quindi di speranze non ce ne sono. La casa che ha visto diventare campioni del mondo della top-class sulle sue moto piloti del calibro leggendario di Sheene (’76 e ’77), Lucchinelli (’81), Uncini (82), Schwantz (’93), Kenny Roberts Jr (2000) e Joan Mir nel 2020 non correrà più chissà fino a quando. Si tratta della prima vittima in MotoGP della situazione economica globale, poco da dire e fare, visti anche altri problemi nel settore auto della casa di Hamamatsu
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Peccato, perché la moto era, è molto buona e avrebbe potuto offrire molte soddisfazioni anche in questa stagione. Che voto dare? Se si valuta soltanto la Gsxr MotoGP direi che meriterebbe un sei al sette, ma diventa impossibile estraniare questo aspetto dal contesto generale, quindi anche un non voto ci starebbe nonostante un inizio di stagione promettente. È un po’ come seguire un corso di laurea in un’università che sta chiudendo, qualche esame può non venire benissimo, anche se sai che l’anno prossimo ti iscriverai in un altro ateneo
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Quest’ultimo discorso vale soprattutto per i piloti, ovviamente. Quindi come giudicare Mir e Rins? Nella prima parte di stagione quest’anno è stato sorprendentemente più positivo Alex dell’ex campione del mondo. Era veloce, costante, scevro dai soliti errori, sembrava un altro, maturato, convinto, sicuro di sé, veloce, efficace. Poi, invece ecco di nuovo le solite cadute, ma ci sta. 6, alla fine perché un po’ d’incoraggiamento ci vuole questa volta
![MotoGP 2022: German GP SACHSENRING, GERMANY - JUNE 18: Joan Mir, Team Suzuki MotoGP during the German GP at Sachsenring on Saturday June 18, 2022 in Hohenstein Ernstthal, Germany. (Photo by Gold and Goose / LAT Images)](https://static.sky.it/images/skysport/it/motori/motogp/motogp-2023-piloti/joan_mir-motorsporitmages.jpg.transform/gallery-horizontal-mobile/7e5ea855665d2451e154a7a73d0001f18b7f8c4e/img.jpg)
Joan invece ha cominciato non proprio bene, ha commesso errori che non gli erano soliti, sembrava non perfettamente a suo agio su una moto che all’inizio aveva sorpreso per le sue performance. Insomma dall’ex campione del mondo ci si aspettava di più, direi 5, anche con le scuse dovute alla situazione. L’anno prossimo Rins correrà con la Honda ufficiale nel Team LCR di Lucio Cecchinello, Mir dovrebbe andare a sostituire Pol Espargaro a fianco di Marc Marquez, ma ancora non c’è la firma