Superbike, il bilancio di Barcellona: Bautista profeta in patria

il bilancio
Edoardo Vercellesi

Edoardo Vercellesi

L’ottavo round stagionale vede il dominio di Bautista, con Razgatlioglu e Rea che perdono punti. Sorridono Gerloff e Rinaldi

Con il round di Barcellona in archivio, la Superbike entra nell’ultimo terzo di stagione e lo fa con delle indicazioni molto chiare. Grazie alla tripletta in Catalunya e alla costanza di rendimento, Alvaro Bautista e la Ducati hanno ufficialmente assunto il ruolo di favoriti per il titolo mondiale. Il binomio moto-pilota ha limato i punti deboli di inizio stagione (l’incisività in staccata e nel corpo a corpo) senza perdere nulla sul resto. Barcellona ha infatti valorizzato la capacità di Bautista di gestire il ritmo gara e la gomma, a causa di un layout particolarmente severo con gli pneumatici. Punto uno: nessuno è andato forte come Alvaro nemmeno con la gomma nuova; punto due: nessuno ha saputo preservare la vita delle Pirelli come lui, che in Gara 2 non ha fatto un singolo giro sopra il tempo di 1’42”. Una superiorità imbarazzante quella del #19, che ormai va forte in tutte le piste e in tutte le condizioni.

Ducati, non solo Bautista sorride

Per tutti gli altri piloti del lotto, invece, il round catalano è stato caratterizzato da alti e bassi. Restando in casa Ducati, Michael Rinaldi ha colto in Gara 2 quel podio che aveva dimostrato di meritare fin dalle prove libere. Il suo sabato però è stato piuttosto travagliato, con il problema in Superpole da cui è scaturita una posizione di partenza (la decima) non all’altezza delle aspettative e una prima gara chiusa al quarto posto, ma con un errore che gli è costato tempo e posizioni. Weekend assolutamente positivo il suo, nel quale ha dimostrato una velocità inferiore solo a quella del compagno di squadra. Ducati può godersi anche le belle prestazioni di Axel Bassani e un bel colpo di reni di Philipp Oettl, sesto in Superpole Race

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Round agrodolce per Honda

Round agrodolce per la Honda, che dopo le prestazioni stellari di Iker Lecuona tra libere e Superpole non ha saputo concretizzare al cento per cento in gara. Il poleman ha chiuso sesto in Gara 1 e ottavo in Gara 2, cadendo in Superpole Race e soffrendo parecchio il consumo della gomma. Xavi Vierge ha raggiunto la sesta posizione domenica pomeriggio, ma le premesse facevano sperare in un risultato di grido per la casa alata. BMW invece è totalmente mancata all’appello dopo le buone cose mostrate da Scott Redding nelle ultime tappe.

Kawasaki e Yamaha: un weekend complesso

Per Kawasaki e Yamaha è stato un weekend complesso. Partendo dalle due Verdone di Akashi, Jonathan Rea ha ottenuto due secondi posti indubbiamente positivi (e forse inattesi) in Gara 1 e Superpole Race, ma l’errore di Gara 2 che lo ha relegato in quarta posizione non ci voleva. Le speranze di titolo contro un Bautista così in forma sono già flebili e ogni punto perso risulta particolarmente pesante. Le prime due gare comunque rendono positiva la sua tre giorni catalana, dove anche Alex Lowes ha mostrato sprazzi importanti (Superpole e Superpole Race) intervallati da passi falsi come la caduta di Gara 2 e il crollo sul finale di Gara 1. Il discorso Yamaha è altrettanto sfaccettato. Indubbiamente Toprak Razgatlioglu è entrato in difficoltà perdendo tanti punti dalla vetta della classifica: quinto, quarto e terzo nelle tre gare. Dall’altra parte però ci sono le prestazioni di Garrett Gerloff e Andrea Locatelli a dare coraggio alla casa di Iwata: il texano ha ritrovato il podio nella prima gara e il pilota di Selvino è stato velocissimo tra libere e Superpole. Poi per entrambi sono arrivate delle delusioni, perché Gerloff è finito indietro in Superpole Race e a terra in Gara 2, mentre Locatelli è caduto in entrambe le corse della domenica.