
Penultima tappa del Mondale, Bagnaia è davanti, Quartararo ora insegue: ecco come arrivano i protagonisti e i team all'appuntamento di Sepang nel punto di Paolo Beltramo. Il Gran Premio è in diretta domenica 23 ottobre alle 9 del mattino su Sky Sport Uno, Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW

Dopo l'Australia c'è la Malesia. È una tradizione, una specie di sosta durante il viaggio di ritorno più lungo del motomondiale, quello che porta all'ultima gara di Valencia. In questo Autogrill motociclistico però spesso si decidono campionati, ma anche destini.

Nel 2011 a Sepang arrivava un Marco Simoncelli felice e carico dopo il secondo posto di Phillip Island, fino ad allora - e poi per sempre - suo miglior risultato in MotoGP. Era il 16 ottobre la data della gara australiana e il 23 quella maledetta della Malesia. Per i casi del calendario si torna a correre proprio esattamente in Australia e Malesia 11 anni dopo quel giorno infausto. Prima o poi doveva succedere. Ma che combinazione.

Certo, il campionato per Marche e per Team è in mano sicure e sempre “rosse bolognesi”, ma questa ciliegiona sulla supertorta Ducati 2022 la può mettere Pecco Bagnaia che nel caso ci riuscisse arriverebbe finalmente a ridare ad un pilota italiano su moto italiana quel titolo a 50 anni di distanza dal binomio - per ora inarrivabile - di Agostini-MV.

Campionati ne abbiamo vinti coi nostri piloti (Lucchinelli, Uncini e Rossi), mai in abbinata. Insomma dopo il podio australiano Pecco ha 14 punti di vantaggio e la prima match-ball da sfruttare. Non dipenderà soltanto da lui perchè per vincere deve guadagnare 11 punti su Quartararo, cosa non impossibile visto il recente passato del francese della Yamaha, ma neanche facile dato che Fabio cercherà di lottare fino alla fine e di tenere aperti i giochi fino a Valencia.

Ma Bagnaia è consapevole della sua qualità, della sua forza, del fatto che al suo posto l'imperativo è uno soltanto: non commettere errori, guidare come sa fare senza prendersi troppi rischi e portare a casa un buon risultato. Stare calmo, non pensarci tanto da farsi diventare angosciante questo traguardo sognato da tutta la vita e dormire bene. In fondo festeggiare in Malesia è divertente, fa caldo, ci sono le piscine, ristoranti adatti, ma anche Valencia non è assolutamente male, anzi.

Gli altri Ducatisti stavolta dovranno stare molto attenti e cercare di tenere a bada le proprie voglie di gloria. E sono tanti quelli che possono giocarsi un buon risultato, come sempre: Bastianini, Miller, Martin, Zarco, Bezzecchi, Marini, meno Di Giannantonio. Insomma uno squadrone che potrebbe essere un aiuto, così come un problema, ma queste sono le due facce della grande abbondanza di Ducati e dei suoi piloti competitivi. Vedremo, dai, sarà comunque appassionante.

APRILIA
La casa italiana che aveva stupito e lasciato tutti ammirati per la sua qualità ultimamente ha commesso errori imperdonabili: la mappa sbagliata in Giappone con cambio moto e ancora elettronica non perfetta in Australia. Il risultato è che Aleix Espargaro ora è lontano bel 27 punti da Bagnaia e 13 da Quartararo. Il che significa ancora in lizza per il titolo, ma con davvero poche speranze di farcela soprattutto perchè davanti ne ha 2.

Certo, tutto è possibile e “gara finisce sotto bandiera a scacchi”, ma è un peccato constatare che in quelle due gare maledette Aleix avrebbe potuto portare a casa almeno una ventina di punti se non più vista anche l'assurda penalizzazione ricevuta e quindi sarebbe stato ancora davvero in gioco. Vedremo, forza Aprilia, credici ancora! Viñales invece continua ad essere - non sempre per colpa sua - quell'eterno altalenare, non sempre per colpa sua, tra il fenomeno e il medio. Serve costanza.

YAMAHA
La moto non è un gran che, lo si era capito, ma il vantaggio accumulato nella prima parte di stagione quando Ducati doveva ancora crescere e sistemare difettini di gioventù, avrebbe potuto essere gestito molto meglio dal campione del mondo francese che da Assen ha combinato una serie di errori anche gravi. D'altronde sia nel 2020, sia nel '21, come anche quest'anno “El Diablo” nelle ultime 6 gare non ha mai più vinto perdendo due anni fa il secondo posto in campionato a favore dell'allora vero Morbidelli.

Che dire, lui è forte, la moto in Malesia dovrebbe essere competitiva visto che nel 2019, l'ultima volta di Sepang fino ad ora, ha vinto Viñales e che il re di Sepang è Rossi con 5 successi. Ma deve partire bene e stare coi primissimi, altrimenti per lui si farà durissima. Comunque attenti a darlo per definitivamente sconfitto, l'orgoglio del campione può molto.

HONDA
One man show brand. Dopo quel lontano podio in Qatar da parte di Pol Espargaro, ecco di nuovo Honda lassù con Marc Marquez a Phillip Island. Vero, la moto così bene la guida soltanto lui, ma ora lui c'è, quindi... Davvero il ritorno dell'8 volte campione del mondo ai suoi livelli quasi normali ha dato una bella svolta alla stagione pessima di HRC. Evidentemente la dimostrazione romantica e bella che il pilota a certi livelli è davvero quello che fa la differenza. Tanta.

Ma il meglio secondo me è stato vedere MM93 festeggiare per il secondo posto come se avesse vinto più di una gara ed è quello che è successo davvero: in Australia Marc ha finalmente battuto la malattia, gli infortuni, le operazioni, le paure, l'ansia. Era ovvio che una volta fatto ciò mettesse dietro di nuovo un sacco di avversari. E che le sue prestazioni dessero una sveglia anche agli altri hondisti che hanno constatato con mano che qualcosa di accettabile, se non davvero di buonissimo, nella moto c'era, c'è.

SUZUKI
La vittoria australiana di Alex Rins è stata come un bel regalo che il destino, la squadra, il pilota hanno fatto ad una tradizione, una leggenda delle corse come Suzuki che a fine stagione lascerà le corse. Ci stava, è stato bello, appagante.

Ora più leggeri e convinti credo che in Suzuki siano pronti a togliersi magari qualche altra soddisfazione, così da far venire un po' più di pentimento al consiglio di amministrazione che ha deciso il ritiro. Una “vendetta” dolce e cattiva insieme, che ci sta tutta. Ora Mir e Rins possono soltanto chiudere al meglio e penso ci riusciranno.

KTM
La casa Austriaca arriva da una prestazione non all'altezza delle gare lontane precedenti l'Australia e cercherà coi suoi attaccanti, Oliveira e B. Binder di ritornare davanti, così da rimescolare ulteriormente la situazione già bella tesa. Ma è il bello delle corse e considerando che in Malesia potrebbe piovere, beh, rainman-Oliveira potrebbe piazzare un altro colpaccio. Vedremo se davvero andrà così, la moto dovrebbe essere competitiva.

MOTO2
Dopo il disastro australiano gli italiani devono riprendersi a Sepang, ma quello che conta davvero è il duello tra Augusto Fernandez e Ai Ogura, divisi da soli 3,5 punti. Vedremo se lo spagnolo commetterà un altro 0 e se il giapponese sqarà più a suo agio. A Phillip Island entrambi i piloti non hanno dimostrato il meglio, ma era una situazione difficile, ora si tratta di tornare ad essere quelli che si giocano il titolo.

MOTO3
Giochi fatti col migliore, Izan Guevara, campione del mondo e quindi due gare di puro spettacolo, fini a sé stesse, ma non per questo meno interessanti. Ogni gara è un capitolo di una serie che si chiama mondiale, ma forse l'episodio è ancora più divertente quando più può essere slegato dalla trama principale.