MotoGP, GP Malesia. La lezione di Sepang: ecco perché Bagnaia merita il Mondiale

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Sandro Donato Grosso

Sandro Donato Grosso

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Il GP della Malesia ci ha regalato una certezza: Bagnaia merita di vincere il Mondiale, nessuno gli ha regalato nulla, ha sudato dal primo all’ultimo giorno della stagione per avere questa grande occasione nell'ultima gara a Valencia (dove gli basterà guadagnare altri due punti su Quartararo per diventare campione). Pecco a Sepang si è rialzato dopo le difficoltà di venerdì e sabato, ha duellato con Bastianini e ha vinto partendo dalla 9^ casella: una domenica capolavoro

BAGNAIA CAMPIONE SE... TUTTE LE COMBINAZIONI

Le magliette celebrative, quello con il numero 1 di "Pecco World Champion", rimangono chiuse nelle casse della Ducati, che le spedisce direttamente a Valencia. Avevamo quasi metabolizzato i presupposti per raccontare i festeggiamenti all’ombra delle "Petronas Towers", ma il cerchio non si è chiuso. La ragione risiede principalmente nella prestazione di Quartararo, che ha risposto alla settima vittoria stagionale di Bagnaia con una gara da vero campione e ha chiuso sul podio, pur partendo dalla dodicesima posizione. Il francese martedì 25 ottobre sarà a Barcellona per ulteriori accertamenti al suo dito medio malandato, potrebbe richiedere una piccola operazione per stabilizzare la micro frattura alla mano sinistra. Il pilota della Yamaha, pur sbagliando la qualifica (proprio come Pecco del resto) ha saputo rischiare nella parte iniziale della corsa, consapevole che avrebbe chiesto alle gomme qualcosa in più del solito, ma sapendo gestire nella parte finale grazie al suo talento. Lo stesso a cui ha fatto ricorso quando Bezzecchi, quarto al traguardo, si faceva sotto rampante come non mai.

Il duello Bagnaia-Bastianini, preludio al 2023

Dalla terra di Sandokan torniamo con la consapevolezza ulteriore che se Bagnaia dovesse vincere questo Mondiale se lo sarebbe meritato appieno e nessuno gli "avrà regalato nulla", come si dice nel gergo degli opinionisti del lunedì mattina. Il pilota Ducati, se dovesse riuscire a riportare il Mondiale a Borgo Panigale, è semplicemente perché lo ha sudato dal primo all’ultimo giorno di questo lunghissimo campionato. Il DNA di questo pensiero richiama il codice Bastianini… Pur non avendo attaccato il suo futuro compagno di squadra nelle ultime battute usando il buon senso, Enea di fatto lo ha lavorato ai fianchi per buona parte della corsa, per poi superarlo nella parte centrale. Non avendo margine per allungare, il pilota del team Gresini Racing ha subito il contro sorpasso di Pecco, manovra che comunque ha un coefficiente di rischio elevato. Di certo non il miglior modo se si vuole rendere la vita facile a qualcuno, ma Bastianini di suo si gioca il terzo posto nel Mondiale. Quello dei due galli nello stesso box sarà il pepe, e anche un po' il sale, della prossima stagione in casa Ducati.

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Grandi piloti e uomini veri

Intanto godiamoci questo finale di campionato, che ci sta regalando dei valori unici. Sono quelli di questi ragazzi speciali, che sottendono allo sviluppo tecnico delle moto più veloci del mondo. Oggi portano il nome di Bagnaia, Quartararo, Bastianini, Bezzecchi, Marini, Rins, Martin, Mir e anche  Marquez. Il campione della Honda a 30anni si sente "un bimbo" come lui stesso ha affermato. Bello vederli in azione, bellissimo raccontarli perché oltre ad essere velocissimi sono veri e dicono quello che pensano senza peli sulla lingua, senza frasi stereotipate. Un bel modo per far appassionare ancora di più anche chi su una moto non c’è mai salito, neanche come passeggero. Poi sta a noi che siamo sul campo essere dei filtri più trasparenti possibili, affinché le magliette con il numero 1 di Bagnaia siano solo i titoli di coda di uno di quei film d’autore che non ti stancheresti mai di rivedere.