Fabio Quartararo, il 2022 in MotoGP: l'arte di saper perdere

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Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

Dal brillante inizio di stagione al finale complicato, concluso con la rimonta subita da Pecco Bagnaia: riviviamo il particolare 2022 di Fabio Quartararo, che ha dovuto lottare non solo con i suoi rivali in pista ma anche con una manifesta inferiorità tecnica della sua Yamaha. E alla fine ha saputo accettare la sconfitta con grande sportività

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Di una cosa non si può accusare Fabio Quartararo, di scarsa sportività. Saper perdere, con la consapevolezza di aver corso in inferiorità tecnica, non è da tutti. E alla vigilia dell’ultima gara, con il titolo ormai nelle mani del suo avversario, il francese ha sgomberato il campo dal risentimento: "Parliamo sempre delle Ducati e della loro forza, ma davanti a tutti c’è Pecco ed è fantastico essere qui a giocarmela con lui…”. Certo, resta il rimpianto per una stagione condizionata dalla scarsa potenza della sua Yamaha

La fuga iniziale

Fabio ha sfruttato l’indecisione iniziale del suo avversario, gli errori commessi da Bagnaia nella prima parte di campionato e ha spremuto la sua M1 come solo lui sa fare accumulando un vantaggio che a metà stagione sembrava una montagna impossibile da scalare. Ma sulla distanza hanno pesato due elementi sopratutto: il carattere di Bagnaia e la forza della Ducati, che schierava in pista 8 moto. Tutte veloci e affidate a piloti di talento. La situazione era ben chiara al francese fin dall’inizio: "Mi lamentavo già alle prime gare perché nonostante il tempo avuto a disposizione per migliorare la moto, non è stato fatto nulla. Nella seconda parte del campionato noi siamo rimasti allo stesso livello, mentre gli altri sono progrediti".

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Le difficoltà a gestire i finali di stagione

Sintesi impeccabile a cui però bisognerebbe aggiungere una certa difficoltà a gestire i finali di stagione. Una debolezza congenita del pilota della Yamaha, che nelle ultime dieci gare ha portato a casa 76 punti soltanto, contro i 172 della prima parte. Lo si era già visto nella stagione precedente, in cui nelle ultime sei uscite aveva accumulato due soli podi e nessuna vittoria, salvo vincere il titolo in anticipo. Sorpreso dalla rimonta di Bagnaia? “Mi sono reso conto presto che lui sarebbe stato un avversario difficile. Anche prima di Silverstone si capiva che Pecco andava molto veloce”. Per contrastare Bagnaia nella seconda parte di stagione e difendere il vantaggio arrivato fino a 91 punti, Fabio poteva fare una cosa soltanto: dimostrarsi impeccabile in tutte le gare restanti. Ma così non è stato. Sotto l’incalzante rimonta del piemontese, e rimasto da solo a lottare contro tutte le Ducati, Quartararo ha perso progressivamente certezze e convinzioni.

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Gli errori decisivi

La sua guida velocissima, quando poteva scattare in testa, ha cominciato a vacillare nella mischia, quando doveva rimontare. E sono arrivati anche i primi errori: l’incidente con Aleix Espargaró ad Assen, la caduta ad Aragon e i due zeri successivi in Thailandia e Australia. Era solo questione di tempo vederlo capitolare, anche se tutti erano pronti a scommettere sulla reazione del fuoriclasse francese. Perché, su questo non ci sono dubbi, Fabio resta un fenomeno. Spontaneo e con una fragilità di fondo che lo ha fatto amare dal pubblico. Che non mancherà di sostenerlo l’anno prossimo. Stagione di possibile rivincita.