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MotoGP, numeri e curiosità sul GP delle Americhe

i numeri

Michele Merlino

©Motorsport.com

Dopo una settimana di pausa torna la MotoGP: Marc Marquez salterà quella che è la sua gara preferita, ad Austin dove ha vinto 7 degli ultimi 9 GP. Non ci sarà nemmeno Enea Bastianini, vincitore del GP nel 2022: la sua vittoria lo scorso anno fu parte dell'epocale tripletta rossa in Superbike, Formula 1 e MotoGP, con le vittorie di Bautista e Leclerc nelle rispettive categorie

MOTOGP, LA GARA DI AUSTIN LIVE

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Non ci sarà in gara Marc Marquez, il re di Austin con 7 vittorie su 9 GP disputati qui. Ma nonostante questo l'albo d'oro è al sicuro: Marquez si è quasi assicurato il predominio sul tracciato americano per tutti gli anni ’20 di questo secolo, oltre averlo registrato qui anche per il decennio precedente. Forse senza il “quasi”. Dal 2013 al 2018 Marquez è stato l’unico vincitore ad Austin, affiancato, per gli anni ’10, da Rins nel 2019. Bilancio finale: 6-1 e via al decennio successivo. Certo, sia il suddetto Rins che il vincitore della passata edizione Bastianini (che però salterà il GP per l'infortunio alla scapola) con una sequenza di 7 vittorie da qui al 2029 potrebbero superarlo, ma realizzare un’impresa del genere, finora, è stato una caratteristica di pochi. Giacomo Agostini ci è riuscito in due tracciati: 9 di fila ad Imatra (1965-1973), 8 a Spa (1966-1973), ma parliamo pur sempre di mezzo secolo fa e di un campo partenti che in quegli anni vedeva la MV Agusta come unica moto ufficiale in pista. In tempi recenti, solo due piloti sono stati in grado di mettere a segno sequenze da 7 vittorie in un circuito: il primo è stato Valentino Rossi, con i 7 sigilli al Mugello dal 2002 al 2008, ed il secondo è proprio Marquez, al Sachsenring, dal 2013 al 2019. Quindi, presente o assente, il re di Austin è e resterà Marc Marquez, per un bel po’ di anni a venire.

Il 10 aprile scorso

Un anno fa qui vinse Enea Bastianini, in una giornata indimenticabile caratterizzata dal colore rosso nel mondo delle corse. Il suo successo arrivò dopo la vittoria di Leclerc a Melbourne per la Ferrari (Formula 1), e la doppietta di Bautista ad Aragon in Superbike. Fu un evento epocale, perché escludendo il 15 giugno 2003 (doppietta di Hodgson a Silverstone in Superbike, vittoria di Capirossi in Catalunya e di Michael Schumacher a Montreal), quando il mondiale Superbike non faceva storia perché monopolio Ducati, non era mai accaduto. Quest’anno nel giorno del GP di Austin, non potremo sperare di vivere la stessa giornata, perché la MotoGP corre in solitudine, con il mondiale Superbike atteso alla ripresa ad Assen il 22 aprile e la Formula 1 in stand-by fino al 30 aprile, per l’imprevedibile appuntamento di Baku.