MotoGP, verso il GP Gran Bretagna a Silverstone: dove eravamo rimasti
Ultimi giorni di vacanza per i piloti MotoGP, prima del ritorno in pista fissato per il weekend del 4-6 agosto sul circuito di Silverstone. Ma dove eravamo rimasti? Paolo Beltramo fa il punto, casa per casa, in vista della ripartenza del Motomondiale. Il GP Gran Bretagna è in diretta su Sky Sport Summer, Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW
- È passato così tanto tempo dall’ultima gara, il GP d’Olanda di Assen, che quasi non si ricorda più dove eravamo rimasti. Una vacanza molto lunga, anomala, esagerata se guardiamo alla tradizione e al fatto che in tutto luglio non si sia disputatO neppure un GP, ma il fatto è dovuto alla cancellazione del GP del Kazakistan
- Quindi si ripartirà nel prossimo weekend, il primo di agosto, con la gara di Silverstone. Vedremo anche se qualche moto sarà stata capace di sfruttare la sosta per migliorare le proprie performance e ci riferiamo soprattutto a Honda e Yamaha, ma anche ad Aprilia e KTM. Comunque era proprio ora che si riprendesse. Come eravamo, allora?
- Nei primi 6 posti della classifica mondiale ci sono 5 Ducati. Questo per ricordare, come prima cosa, che Ducati, sia nella versione ’23, sia in quella che aveva vinto lo scorso anno, è e resta la moto da battere. Considerando le cadute e gli incidenti che hanno colpito Alex Marquez e il fatto che Enea Bastianini praticamente non abbia ancora corso davvero (il suo mondiale partirà sul serio proprio in GB), siamo a 7 moto buone, vincenti su 8
- L’ultima è quella di Fabio di Giannantonio, che ancora non ha preso il via davvero con la MotoGP, ma che potrebbe sorprendere nella parte restante della stagione, In fondo è quello che nel 2022 ha fatto la pole al Mugello
- Veniamo quindi ai top. Del campione Bagnaia non si può che dire benissimo: primo in classifica con 25 punti di vantaggio sul secondo, ha vinto 4 delle 8 gare disputate, in una ha fatto secondo e nelle altre tre 0 punti. In compenso Pecco nelle gare brevi del sabato (grande novità di stagione) ha ottenuto 3 primi, 3 secondi, un terzo e un piazzamento. Ad Assen ha chiuso secondo il sabato, primo la domenica. Insomma vacanze serene e tanto di cappello
- Dietro a lui c’è lo spagnolo Martin. Velocissimo sul giro secco, vincitore di una gara la domenica con anche due secondi, mentre al sabato ha vinto due volte finendo secondo una. Bravo, sempre più consistente anche se ancora non come Bagnaia. Bene sia lui, sia il Team Pramac che ha piazzato anche Zarco per tre volte sul podio (3°) nelle ultime 4 gare, ma entrambi ad Assen non hanno fatto bene
- Al terzo posto della classifica, un solo punto dietro a Martin, c’è la più bella sorpresa di quest’anno, cioè Marco Bezzecchi, che ha vinto nelle domeniche in Argentina e Francia, ha chiuso secondo ad Assen, terzo in Portogallo, più due secondi e un primo nelle sprint. Una grande stagione, con costanza, allegria e progressi continui, bene. Bene anche la squadra, il team Mooney VR46, che ha comunque il fresco e felice sposo Luca Marini sesto con un secondo come miglior risultato, ma anche tanta sfortuna. Pure lui può raccogliere di più
- Una marca che a volte, anche se non spesso, riesce anche quest’anno a contrastare lo strapotere Ducati è la KTM, che grazie a Brad Binder (quarto nel mondiale) che con la sua capacità di partire come un fulmine ha vinto due gare brevi (più un secondo posto) anche se Jack Miller (7° nel mondiale) ha dato spettacolo, ma è riuscito a conquistare un solo podio a Jerez
- La Gas Gas ha perso subito Espargaró - che dovrebbe rientrare a Silverstone - Insomma da KTM ci si aspettava un bel po’ di più dopo gli investimenti fatti e i tecnici presi dalle squadre migliori. Miglioreranno? Vedremo tra poco
- Se confrontiamo questa prima quasi metà di stagione con lo scorso anno diciamo che è stato un mezzo disastro con il miglior risultato della stagione per Aleix Espargaró ad Assen, terzo ad Assen e per Vinales secondo alla prima gara. In mezzo una serie di delusioni, sfortune, errori, che non hanno reso giustizia ad una moto forse meno competitiva dello scorso anno, ma comunque non così lontana dal podio
- Qui cominciano le dolenti note: 2 sole moto in pista e due soli podi in 16 gare, entrambi grazie a Quartararo che ha finito terzo la domenica di Austin e il sabato di Assen. Per Morbidelli qualche timido segnale di risveglio, ma in totale Yamaha non è il peggio soltanto perché in questa gara al contrario c’è la Honda che fa addirittura di meno a parte un guizzo. Anche per Yamaha si spera che in questa lunga sosta i tecnici abbiano potuto trovare qualche soluzione migliorativa di una situazione davvero triste
- Ed eccoci al peggio, tanto inatteso quanto reale pur dopo il disastroso 2022. È vero che Alex Rins è riuscito a sorpresa a vincere la gara di Austin (dove ha anche fatto secondo nella gara sprint), ma tutto il resto è buio profondo, assoluto, mai visto. Marc Marquez ci ha provato e si è quasi distrutto fisicamente e anche psicologicamente,così come Mir e Rins che hanno dovuto saltare molte gare per infortunio. Non che Nakagami, l’unico 'sopravvissuto' al disastro, sia stato molto veloce, anzi soltanto qualche volta è riuscito a entrare nei primi 10
- A Silverstone vedremo, cominceremo a capire la situazione, vedremo se la moto sarà un po’ meglio. Si chiariranno forse le voci infinite sul chiacchierato possibile divorzio di MM93 da Honda per andare in KTM, e soprattutto potremo capire come starà Marquez psicologicamente e fisicamente dopo i disastri tedesco e olandese. Rins non correrà neppure a Silverstone, Mir invece dovrebbe esserci
- La categoria intermedia è quella che, dopo la MotoGP, per noi italiani è stata appassionante e divertente. Per il momento, infatti, al primo posto del mondiale c’è lo squaletto Tony Arbolino con 8 punti di vantaggio sul suo grande rivale, il predestinato spagnolo Pedro Acosta. Tony ha vinto 2 volte, per tre è arrivato secondo, una terzo e comunque ha sempre preso punti
- Cosa che sta facendo la differenza, con lo spagnolo che ha vinto 4 volte facendo anche una volta secondo e un’altra terzo, ma finendo in terra a Le Mans e 11° in Argentina. Speriamo che sia una lotta sul filo fino al termine e che ogni tanto riescano a divertirci piloti fantastici come Jake Dixon, vincitore ad Assen, e poi i combattenti come Lopez, Canet, Salac, Chantra e Lowes uno che o vince o fa poco… Gli altri italiani piuttosto male
- Qui quest’anno la lotta per il mondiale è tra spagnoli (Holgado, Masia, Ortolà) un giapponese (Sasaki), un turco (Öncü), un brasiliano (Moreira) e un colombiano/spagnolo (Alonso). Di italiani in grado di lottare per vincere, non il titolo ma almeno una gara, nessuno, niente, nisba. Questo 2023 è davvero un anno 0 per i nostri giovani della categoria cadetta. Il migliore è Stefano Nepa, decimo a 79 punti dal leader Holgado e sfortunato la sua parte per infortuni
- Poi dobbiamo scendere fino al 19° posto della graduatoria mondiale per trovare Andrea Migno, terzo in Argentina, poi nullo, quindi Romano Fenati, Matteo Bertelle, Riccardo Rossi in fila fino alla 22^ posizione. Poi c’è Filippo Farioli, convalescente 26°, con soli 2 punti e basta. Peccato, difficile ricordare una stagione così magra di soddisfazioni per i piloti italiani. Speriamo che dalle categorie premondiali arrivi qualche forza fresca e che quelli che già ci sono riescano a dare il meglio, perché così è triste
- Dopo la lunga pausa estiva la MotoGP riparte da Silverstone: appuntamento dal 4 al 6 agosto, ovviamente in diretta su Sky Sport Summer, Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW