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SBK a Most: Bautista nella storia, Razgatlioglu sfortunato, Rea e Petrucci sorridono

il bilancio

Edoardo Vercellesi

Girandola di protagonisti a Most nelle gare vinte da Rea, Razgatlioglu e Bautista. Splende Petrucci con due podi, bene anche Bassani, Rinaldi e Gardner

HIGHLIGHTS GARA 1 - HIGHLIGHTS GARA 2

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Il round Superbike di Most ha regalato attimi di gloria a tanti piloti, caratterizzato dal meteo incerto che ha sparigliato le carte in tutte le categorie. Molti dei protagonisti del campionato entrano nella pausa estiva con motivi validi per sorridere, a cominciare dai Tre Moschettieri: Alvaro Bautista, Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea sono tornati a condividere il podio (monopolizzato nella Superpole Race), dimostrandosi nuovamente i riferimenti del mondiale.

Toprak tradito dal posteriore in gara 2

Il meno felice dei tre, a dire il vero, è certamente Toprak. La caduta di Gara 2 è stata frutto di un problema di blistering della gomma posteriore e ha impedito al turco di conquistare una vittoria che si stava facendo realtà. Lo zero che ne consegue è un problema non indifferente in ottica campionato, perché il distacco dalla vetta risale a settantaquattro punti (dopo essere sceso a quarantanove con la Superpole Race). Cosa resta a Razgatlioglu? La consapevolezza di essere a un livello di guida elevatissimo, forse mai visto prima, che gli ha permesso di battere sul campo Rea nella sprint e lo avrebbe forse tenuto davanti a Bautista in Gara 2.

Bautista da record (nonostante un weekend difficile)

Quanto ad Alvaro, la partita con Toprak ora è patta, con uno zero a testa negli ultimi due round. Quello di Most è stato certamente un weekend difficile per il leader di classifica, complicato da un problema tecnico nelle libere, dalla quattordicesima casella in griglia causa giri cancellati per bandiere gialle, infine dalla lotteria delle gomme di Gara 1. Domenica, però, Bautista è tornato la macchina da guerra di sempre, rassicurando chi temeva una sua flessione. Ora anche i libri dei record ne certificano il valore, con quel diciottesimo successo in stagione che mai nessuno era riuscito a ottenere nella storia della Superbike. Il prossimo obiettivo sono le cinquantadue vittorie in carriera di Troy Bayliss: al campione del mondo in carica ne mancano solo due.

Rea riscopre il sapore della vittoria

La storia più bella del fine settimana ceco è certamente il ritorno alla vittoria di Rea in Gara 1, una vittoria colta con l’esperienza e la sensibilità: i tredici secondi guadagnati sugli altri piloti con gomme intermedie nei primi chilometri sono mostruosi, oltre a essersi rivelati decisivi. In Superpole Race il nordirlandese ha tenuto il passo di Razgatlioglu, mentre in Gara 2 ha ceduto il secondo gradino del podio in un duello rusticano con l’altro gentleman del manubrio, Danilo Petrucci. Rea non può certo illudersi, in condizioni normali il pacchetto Kawasaki è da podio e nulla più, ma il sei volte campione del mondo ha dimostrato di essere ancora il Cannibale che conosciamo.

Petrucci continua a sorprendere

Il già citato Petrucci è l’altra grande sorpresa del weekend, ma ormai definirlo una sorpresa è riduttivo. Il ternano si è attrezzato per essere sempre protagonista e i due podi di questo round sono il sigillo del suo status. Il ritmo con il quale ha rimontato in Gara 2 è stato davvero impressionante, come la caparbietà di combattere con un osso duro come Rea.

Axel Bassani 'disorientato'

Più “disordinato” Axel Bassani, che patisce la scelta sbagliata della gomma rain al sabato e domenica commette qualche errore, portando a casa però due ottimi quarti posti. Stessa sorte per Michael Rinaldi: gomma sbagliata al sabato, poi due gare positive da quinto posto. Meno brillante Andrea Locatelli con un sesto posto come miglior risultato, mentre per Yamaha è da segnalare un Remy Gardner competitivo sia con l’asciutto che col bagnato.