MotoGP, come funziona il nuovo sistema di concessioni

il regolamento

Marta Abiye

Dorna alla fine della scorsa stagione ha rivoluzionato il sistema delle concessioni per cercare di livellare i valori e per consentire a chi è indietro di recuperare competitività. Si tratta di una serie di aiuti tecnici che le case potranno ottenere sulla base di un sistema legato ai punti: andiamo a vedere nel dettaglio il funzionamento. Il Mondiale 2024 inizierà in Qatar nel weekend dell'8-10 marzo (tutto in diretta su Sky e in streaming su NOW)

Tutti pronti per il primo Gran Premio dell'anno in Qatar, o meglio, quasi tutti pronti. Sì, perché Honda e Yamaha sono ancora lontane. Lo sforzo è stato fatto sia dagli ingegneri delle case giapponesi che da Dorna, che alla fine della scorsa stagione ha rivoluzionato il sistema delle concessioni per cercare di livellare i valori. Un sistema pensato per consentire a chi è indietro di recuperare competitività.

Il nuovo sistema di concessioni

In pratica si tratta di una serie di aiuti tecnici che le case potranno ottenere sulla base di un sistema legato ai punti. Secondo la nuova normativa: i marchi saranno classificati in 4 gruppi ( A, B, C o D) in base alla percentuale sul massimo dei punti accumulabili nella classifica costruttori con un impatto progressivo su gomme a disposizione nei test, wild card, giornate di prova, motori e sviluppi aerodinamici. Il calcolo delle concessioni si basa su due finestre temporali per consentire ai costruttori di acquisirle o perderle – in base alle loro performance - in tempi più rapidi. E a seconda della fascia di appartenenza, le diverse case avranno maggiori o minori margini di sviluppo sulla propria moto. Honda e Yamaha con meno del 35% di punti, appartengono al gruppo D il che significa: sviluppo libero ai motori, più test privati con i piloti titolari e un pacchetto aerodinamico extra. Ora non c'è più tempo da perdere, il vantaggio è evidente e va sfruttato al 100%.