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La MotoGP che cambia, Pramac a un bivio

ducati pramac

Sandro Donato Grosso

Dal 2027 il Team VR46 sembra essere destinato a essere il partner più stretto di Ducati, con Prima Pramac che deve prendere una decisione. A oggi sono due i possibili scenari: confermare altri due anni con la casa di Borgo Panigale pur consapevoli che potrebbe non esserci futuro, oppure diventare il team satellite Yamaha dal 2025. Il Mondiale torna dal 12 al 14 aprile per il GP delle Americhe, da vivere su Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW

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La MotoGP del futuro sta prendendo forma e la metamorfosi sarà visibile già dai prossimi mesi in diversi  aspetti. Molto ruota attorno all'ingresso della nuova proprietà di Liberty Media che, in collaborazione con Ezpeleta e la quota significativa di azioni che ha mantenuto per sé, investirà per dare una dimensione più globale alla MotoGP, anche attraverso il nuovo regolamento tecnico che scatterà dal 2027. L'obiettivo finale è quello di livellare le prestazioni recuperando anche le case giapponesi oggi in grave difficoltà e accogliendo, magari, qualche nuovo costruttore. In quest'ottica si spera che un nuovo regolamento, meno esasperato tecnicamente e meno selettivo come quello che sta per essere varato, possa indurre BMW a sciogliere le ultime riserve. Aumentare la competitività di tutti significa anche implementare ulteriormente lo spettacolo, partendo da un livello già alto. Il sogno di ogni organizzatore di campionati motoristici infatti è proprio quello di offrire un evento che sia attrattivo per nuove case, nuove località, nuovi sponsor, nuovo pubblico.

Team clienti, la situazione di Ducati e Yamaha

Molto si giocherà sul piano politico che nello sport, come sappiamo, a volte conta tanto quanto quello agonistico. Con queste premesse la Ducati è consapevole che non potrà continuare ad avere tre team clienti cosi come è naturale che la Yamaha ne ritrovi presto almeno uno.

 

Guardando al futuro, dal 2027 (data che diventa un vero spartiacque) il partner più stretto della Ducati pare destinato ad essere il Team VR46  di Valentino Rossi, che avrebbe già rifiutato l'offerta Yamaha generando sorpresa e disappunto da parte di Lin Jarvis e dei vertici giapponesi ad Iwata che non si aspettavano questa scelta.

Foto IG @vr46racingteam

Mancherebbe la firma che lega VR a Ducati dal 2027 in poi, ma di fatto al momento ci sarebbero l'accordo di massima e una stretta di mano. Il budget adeguato in ottica futura sarebbe garantito dallo sponsor Pertamina che sta per legarsi sempre più alla realtà di Rossi, ma che vuole essere protagonista con una moto oggi competitiva. Il box giallo, cresciuto nel tempo e oggi gestito in modo ottimale, potrebbe essere inoltre quello giusto dove poter far crescere Fermin Aldeguer talentuoso neo acquisto Ducati.

Quale sarà il futuro del team Prima Pramac?

Quale sarà allora il destino di Prima Pramac? Perché il Team di Paolo Campinoti storicamente vicino a Borgo Panigale (nel 2023 vincitore della classifica a squadre, risultando il primo team indipendente a raggiungere questo traguardo) potrebbe migrare altrove? E quando realisticamente potrebbe consumarsi una separazione così inattesa?

 

Pramac considera rischioso prendere oggi un impegno economico importante a medio termine, ma di fatto la riduzione del pacchetto Team Clienti è in atto.

 

Probabilmente un impegno cosi a lungo termine è troppo gravoso da sostenere e poi Prima Pramac, il testa al mondiale piloti con Martin,  ha il potenziale per poter decidere il proprio futuro. Il Team toscano ha un mese e mezzo di tempo circa per poter esercitare l'opzione contrattuale e avere le moto Ducati con le due varianti che hanno un costo diverso (parliamo di due moto factory dell'anno in corso oppure soltanto una e l'altra dell'anno precedente).

I possibili scenari per il Team Prima Pramac

A questo punto ecco due scenari per il Team Prima Pramac:

  • Scenario uno: confermare altri due anni con Ducati , con una moto ufficiale o due fa poca differenza perché consapevoli che potrebbe non esserci futuro oltre il 2027. In questo senso a favore di Pramac giocherebbero la straordinaria qualità tecnica e umana del team gestito da Gino Borsoi e gli ottimi rapporti che Paolo Campinoti – numero uno indiscusso nelle relazioni sociali - ha con la nuova proprietà della MotoGP; quanto basta per scongiurare di rimanere senza moto. Le sue idee e le sue relazioni sono troppo importanti anche nell'ottica di far crescere lo show globale. Ecco allora che anche un eventuale rientro di Iannone nelle file del Team potrebbe avere una sua attrattiva.
  • Scenario due: Pramac dal 2025 diventa il team satellite Yamaha. Lin Jarvis ha due argomenti abbastanza convincenti, sostanzialmente gli stessi con i quali ha rinnovato con Quartararo. Il primo è quello dello sviluppo tecnico che prima o poi si concretizzerà in una moto competitiva visto l'impegno e le risorse impiegate. Il regolamento del 2027 dovrebbe essere una mano santa per ridurre il gap. Il secondo è di natura economica visto che, a parte uno sconto di tre milioni di euro (la cifra che la Dorna riconosce alle case per ogni team supplier), Yamaha sarebbe disposta a riconoscere a Pramac un ulteriore importante sconto. Un'altra strada potrebbe essere quella di contrattualizzare e pagare direttamente almeno uno dei due piloti, cercando di convincere un Top Rider libero - magari Bastianini se al suo posto siederà Marquez - al fianco di un Iannone o di Martin stesso (anche se a quel punto sarebbe più ipotizzabile Martin in Yamaha ufficiale per venire incontro alle sue richieste e Rins spostato nel team satellite). Vestendosi di blu, Pramac dovrebbe anche rimpiazzare, sostenendo una nuova voce di costo, i sei tecnici più il magazziniere di pista che Ducati attualmente fornisce

Entrambe le scelte avrebbero una propria logica e conseguenti implicazioni che riguardano anche lo scacchiere dei piloti che dovrà comporsi di conseguenza. Mai come oggi team e piloti devono fare delle scelte. Alcune volte un po' ad occhi chiusi ma la visione ai protagonisti non manca di certo.