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MotoGP, ad Austin le moto italiane inseguono la 20^ vittoria di fila. Il record...

gp americhe

Michele Merlino

Un numero bello tondo è alla portata dei nostri colori ad Austin, con le moto italiane che hanno vinto le ultime 19 gare e cercano la ventesima gioia consecutiva. Ma non sarebbe comunque record che appartiene all'MV Agusta: 21 vittorie dal Nurburgring 1968 a Imola 1969

GP AUSTIN, LE PROVE LIBERE LIVE

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Le moto italiane hanno vinto le ultime 19 gare, eguagliando una sequenza che non si registrava dal 1970-1971, ma non è ancora record. Una 20^ vittoria consecutiva sarebbe comunque la seconda striscia assoluta, ad un passo dal record: le moto tricolori infatti hanno vinto 21 volte consecutive solo in un'occasione, dal GP del Nurburgring del 1968 a quello di Imola del 1969

 

Erano gli anni del dominio MV Agusta, protagonista anche della suddetta sequenza del 1970-1971, ma in quest'ultimo caso affiancata dalla LinTo, che vinse la gara finale di quella sequenza, Imola 1969, unico successo per questo piccolo marchio, acronimo del suo creatore, Lino Tonti.

Dilemma Honda

La Honda, sulla carta, è il marchio da battere ad Austin con 8 vittorie, ma proprio l'ottava vittoria qui è la loro ultima a tutt'oggi.

 

Succedeva un anno fa: Alex Rins vinse dopo la caduta di Bagnaia. Ed è significativo che si arrivi qui con questo anniversario e con la Honda che nelle scorse qualifiche in Algarve ha occupato gli ultimi 4 posti in griglia…

Marquez per la numero 8

Chi non fa più parte dell'ex corazzata Honda è Marc Marquez, qui vincitore 7 volte, valore, per lui, secondo solo ai suoi 8 successi al Sachsenring, ma sono le 7 pole che sono in odore di record.

 

Da quando sono disponibili i dati infatti (1971), nessun pilota ha mai registrato 8 pole in un circuito e lui potrebbe essere il primo.

Dopo 7 pole consecutive qui dal 2013 al 2019, aveva già questa possibilità nel 2021 e

2022, ma tra la scarsa forma Honda ed il difficile recupero dall'infortunio nel 2020, fu 3° in griglia nel 2021 e 9° nel 2022. L'anno scorso era invece assente, sempre per gli strascichi dell'infortunio e conseguenti interventi chirurgici.