MotoGP, Dall'Igna a Sky: "Abbiamo scelto Marquez per avere due piloti da titolo"

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Luigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse, commenta in esclusiva il passaggio di Marquez in Ducati Factory dal 2025: "Decisione complicata, presa domenica al Mugello. Marc è divisivo: c’è chi lo ama e chi lo odia. Ma con lui avremo il miglior team nella storia della Ducati e più probabilità di vincere il mondiale. Bagnaia e Marquez se la giocheranno alla pari". Due sole preocupazioni: "La gestione sportiva dei due e il rischio reale che Pramac lasci Ducati"

Cosa vi ha spinto a scegliere Marquez rispetto a Martin e anche a Bastianini?

"La consapevolezza, raggiunta in questi mesi, che lui possa fare la differenza con la nostra moto. La nostra moto ha raggiunto livelli incredibili, quindi il fatto di avere due piloti come Marquez e Bagnaia aumenta le probabilità di vincere il Mondiale, che è il nostro obiettivo. Come ha detto una volta Max Biaggi le corse di moto non sono concerti di musica classica, nel senso che nelle corse può succedere di tutto. Quindi credo che avere due piloti in grado di lottare per il titolo sia la cosa migliore in questo momento"

 

L’arrivo di Marquez per il 2025 cosa rappresenta? È un obiettivo raggiunto?

"No, non è un obiettivo raggiunto. L’obiettivo è vincere i campionati del mondo. Avere Marc e Pecco ci permette di provare a raggiungere questo difficile traguardo, perché i rivali si sono rafforzati anche con i nostri piloti di questa stagione. Sarà sempre più complicato vincere anche l’anno prossimo"

 

Il vostro obiettivo, lo sappiamo, era quello di tenerli entrambi. Marquez un mese fa aveva detto che gli sarebbe bastato avere la moto più aggiornata,  indipendentemente dal colore. Sembrava tutto semplice: Marquez in Pramac e Martin da voi. Poi, venerdì scorso, sembra aver cambiato idea. Insomma cosa è successo?

"Il nostro obiettivo era tenere sia Martin che Marquez e sapevamo da subito che sarebbe stato molto complicato. Ci abbiamo provato fino all’ultimo, fino a quando abbiamo capito che non era più possibile. La soluzione era puntare su Martin o puntare su Marquez. Anche questa è stata una decisione complicata, ma alla fine abbiamo optato per Marc".

 

Marquez ha titoli e carisma. È forte e ingombrante. In Honda ha indirizzato lui lo sviluppo della moto. Ora vi trovate due campioni del mondo che potrebbero avere esigenze tecniche diverse. Come pensi che possano essere gestiti? Come si fa?

"Io dal punto di vista dello sviluppo della moto non sono assolutamente preoccupato. Noi abbiamo la nostra filosofia, che prevede di seguire più di un pilota secondo lo sviluppo che vuole fare. Credo anzi che tener conto dell’insieme sia un vantaggio per tutti. Già da quest’anno Marquez è uno di quei piloti che ci aiutano a migliorarla. Quello che mi preoccupa è invece la gestione sportiva. Il clima all’interno del box Ducati è meraviglioso e il nostro obiettivo è quello di continuare ad avercelo il prossimo anno”.


Per Bagnaia è un ulteriore esame. Il più importante di sempre?

"Per me no. Non deve dimostrare altro. In Motogp ha giá vinto due campionati del mondo, fa sulla moto delle cose fantastiche. È la nostra bandiera. Abbiamo firmato con lui prima che il mondiale iniziasse e quindi non ha nulla da dimostrare"

Quanto pesano gli aspetti del marketing e del business? Sapete quante moto in più vi fa vendere Marquez?

"Non lo so! Io non sono uomo di marketing. Se uno vuol far fallire un’azienda, mi dà il marketing da gestire e raggiunge l’obiettivo (ride, ndr). La mia scelta di optare per Marquez è basata solo su ragioni sportive. Poi sicuramente in azienda qualcuno avrà fatto le sue valutazioni. Certo è un pilota divisivo: c’è chi lo ama alla morte e chi lo odia alla morte. In Italia ha meno tifosi, ma nel mondo ne ha tantissimi che tifano per lui"

 

Pramac finisce un po’ col cerino in mano. Persi sia Marquez che Martin, c’è il rischio che perdiate Pramac? E quanto peserebbe?

"Il rischio è reale. Tutto il mondo della moto tifa che Pramac faccia qualcosa di diverso dallo stare con Ducati. Però sarebbe un dispiacere sia personale che sportivo, perchè Pramac e Campinoti sono con noi da tanto tempo, sono parte del successo che stiamo vivendo. Sarebbe un dispiacere, è tutto da valutare, ma effettivamente il problema sussiste"

 

Ci sta che Martin sia rimasto male. Come sarà la gestione ora, dato che è un pilota Ducati in testa al mondiale?

"Noi facciamo dello sport e quindi prima di tutto dobbiamo essere sportivi. Nulla si può dire sulla nostra gestione delle moto clienti. Tutti con le nostre moto hanno avuto la possibilità di far crescere i propri talenti. Sarà così anche con Martin da qua a fine anno. Non gli mancherà nulla del nostro supporto, sia quello tecnico che quello umano"

Sembra paradossale, ma parliamo di Marquez in Ducati a due giorni dalla domenica italiana perfetta. Ci serve una tua riflessione su Bastianini che - lo avevamo capito - era fuori dai giochi per quel posto già da un po’...

"Vi ringrazio per la domanda. Enea ha fatto cose meravigliose con noi, sia con un team privato che nel team ufficiale. Ha semplicemente avuto sfortuna. La prima stagione l’ha buttata via per un incidente alla prima gara , riuscendo a riprendersi solo a fine mondiale e poi queste prime gare del 2024. Noi sappiamo che vale tanto, peró è come dite voi: avevamo due titani che erano già pronti per lottare perchè arrivavano da un percorso diverso ed Enea è stato messo da parte un po’ prima"

 

Hai avuto notti insonni?

"Spero che stasera sia la prima in cui riposerò davvero. È stata una decisione complicata, sia dal punto di vista sportivo sia dal punto di vista umano, perché nessun pilota è mai andato fuori dalle righe. Non ci sono mai state scorrettezze. Ho cambiato idea svariate volte in questi giorni, ma alla fine sono convinto che Marquez sia la scelta giusta. Abbiamo il miglior team nella storia della Ducati. Sono veramente contento"

 

Quando avete preso la decisione?

"La decisione è stata presa nella domenica del Mugello (2 giugno, ndr). Sabato pomeriggio avevamo un’embrione di decisione e poi si è sviluppato tutto dopo il Gp di domenica. Abbiamo avuto poco tempo per sistemare i dettagli del contratto"

 

Al netto del numero di gare e titoli vinti, sulla Ducati rossa, Bagnaia e Marquez potranno essere due che lotteranno tra loro allo stesso livello di capacità rubandosi il risultato?

"Io credo proprio di sì. Sono due campioni. Sono determinati. Hanno sofferto entrambi e sanno soffrire. È in quei momenti che vedi lo spirito del campione. Secondo me sì, se la giocheranno ad armi pari"