Moto2 e Moto3, come cambiano le qualifiche
MotoGpIl 10 marzo si corre il primo GP di stagione, si parte come sempre dal Qatar. Archiviato il format tradizionale, le nuove qualifiche delle due classi presenteranno caratteristiche analoghe a quelle della MotoGP: la sessione verrà divisa in Q1 e Q2, 15 minuti ciascuna
Nuova stagione, nuovo regolamento. In realtà le novità riguarderanno il format delle libere e delle qualifiche che saranno simili a quelle della top class. Fino alla scorsa stagione, infatti, era prevista una sessione unica in qualifica sia per Moto2 che per Moto3, rispettivamente di 45 e 40 minuti con tutti i piloti in pista. Da quest’anno, dunque, verrà attuata una mini rivoluzione: il gruppo sarà diviso durante le QP, in maniera analoga a quanto accade in MotoGP.
Q1 e Q2, il nuovo format 2019
I 14 piloti più veloci della combinata delle tre sessioni di prove libere, quindi FP1, FP2 e FP3, accederanno direttamente in Q2, mentre i restanti andranno in Q1. Qui, i quattro piloti più veloci raggiungeranno gli altri alla Q2, pertanto saranno in 18 a giocarsi la pole (14 più 4).
La durata delle tre sessioni di libere sarà di 40 minuti l’una, invece i due turni di qualifiche (Q1 e Q2) di 15 minuti ciascuno.
Cosa cambia in gara? Ecco la ‘Long Lap Penalty’
La Grand Prix Commission ha ufficializzato l’introduzione della ‘Long Lap Penalty’. Una sanzione che prevede un’area in più da percorrere per i piloti che effettueranno infrazioni in gara, specie per i casi di multipli tagli di pista. In ogni circuito verrà indicato un punto di transito “lento” rispetto alla percorrenza di pista e sarà la zona dove scontare la penalità, entro e non oltre tre giri dalla comunicazione, altrimenti verranno aggiunti secondi al tempo finale.
Nieto: "Le prove libere saranno più dure"
Pablo Nieto, team manager dello Sky Racing Team VR46, ha espresso il suo parere riguardo il nuovo format. "Con due qualifiche il sabato (Q1 e Q2) e le libere il venerdì, che valgono come una qualifica, dobbiamo studiare bene la strategia da adottare. Soprattutto in Moto3 devo capire in che direzione andare. Ci ho pensato in questi mesi, ma devo sperimentare in pista alcune cose. Le FP saranno più difficili e si avrà meno tempo per lavorare, i piloti saranno maggiormente sotto pressione. In Moto3, dove si tende a sfruttare la scia potrebbe essere tutto più complicato. La Moto2 è già più individualista. Comunque in entrambi i casi - conclude Nieto - sarà il team a fare la differenza, la strada giusta si vedrà subito".