Bulega is back: "Eccomi, a Jerez ci sarò"

MotoGp

Anna Maria Di Luca

Nicolò Bulega (2019)
Bulega

Il pilota dello Sky Racing Team VR46 rientrerà al GP di Spagna, su uno dei suoi tracciati preferiti: “Mi è dispiaciuto saltare la trasferta negli USA, ma il rimedio era operarsi. Strana sensazione vedere la mia moto nei box..."

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Rieccolo, pronto per il prossimo appuntamento Moto2 in Andalusia. ‘Bulegas’ ci sarà a Jerez de la Frontera, come confermato dallo stesso pilota. Dopo il GP di Argentina, Nicolò si è dovuto sottoporre all’intervento per la sindrome compartimentale, in seguito a un consistente dolore all’avambraccio destro che non gli aveva consentito di concludere (a cinque giri dalla fine) la gara di Termas de Rio Hondo. Quindi ha saltato Austin, e si è impegnato molto in riabilitazione e allenamento per essere in forma in Spagna. Lì, dove nei test privati aveva già ben impressionato per il buon feeling con la moto, nonostante il passaggio dalla classe leggera a quella di mezzo. Ieri, ha partecipato all’allenamento dell’Academy al Mugello e tutto è andato per il verso giusto.

In Argentina ti sei dovuto fermare proprio sul più bello a causa di un “problema dei motociclisti”, la famosa sindrome compartimentale.

"In Argentina, il weekend stava procedendo bene, ero riuscito a gestire il fastidio e il dolore al braccio e avevo chiuso positivamente la qualifica. In gara però il dolore ha iniziato a diventare più forte, a tratti ingestibile, e a un certo punto ho smesso di avere sensibilità alla mano e sono stato costretto al ritiro. Rientrato in Italia, ho fatto ulteriori accertamenti da uno specialista e con il Team ho deciso di programmare l’intervento quanto prima”.

Operazione ok, riabilitazione pure. Ti vedremo a Jerez?

“Mi sono operato il martedì prima del GP di Austin e il giovedì successivo ho iniziato subito la riabilitazione.Tutto procede bene e tornerò in pista a Jerez, uno dei tracciati che preferisco. Ovviamente, certo, mi è dispiaciuto saltare la trasferta negli USA”.

Hai vissuto da spettatore il GP dì Austin, hai visto tutto in tv dal venerdì alla gara. Che sensazione avevi?

“Non è mai facile guardare una gara da spettatore, vedere la tua moto nel box e non poter essere lì in pista con gli altri. Ma per la sindrome compartimentale non esiste altro rimedio che l’intervento chirurgico e per riuscire a tornare competitivo il prima possibile era importante fissare l’intervento in tempi brevi”.

Hai chattato con i tuoi compagni? Hai sentito il tuo capotecnico?

“Abbiamo una chat con tutti gli altri piloti e i ragazzi che lavorano nel Team. Ci siamo sentiti, ho fatto un in bocca al lupo a tutti per il weekend”.

Luca Marini ha sfiorato il podio. Cosa hai pensato?

“Luca ha fatto un bel weekend, Austin è una pista davvero difficile e fisicamente impegnativa. Considerato che non è ancora al 100% con la spalla, ha centrato un gran bel piazzamento”.

Credi che il gioco di squadra tra voi due, come lo scorso anno tra lui e Pecco, possa essere un valore aggiunto per il Team?

“Luca ha già corso diversi anni in Moto2, è molto competitivo e il suo supporto è utile insieme a quello di tutto il Team. La squadra ha una grandissima esperienza e già dai primi test della off season abbiamo impostato un sistema di lavoro per valorizzare il gioco di squadra. Inoltre, con il nuovo sistema di qualifica, i tempi sono davvero serrati e aiutarsi è fondamentale”.