Steve McQueen, la vita spericolata della star che amava i motori da morire
LA FOTOGALLERY. L'attore americano è scomparso il 7 novembre di 35 anni fa, per celebrarlo dal 9 all'11 novembre arriva nelle sale il docufilm, presentato all'ultimo Festival di Cannes, incentrato sulla tribolata lavorazione di Le 24 Ore di Le Mans

Per tre giorni, dal 9 all'11 novembre nelle sale "Steve McQueen - Una vita spericolata", docufilm sul leggendario attore americano scomparso il 7 novembre del 1980, grande appassionato di motori e protagonista di "Le 24 ore di Le Mans" -

Il poster del documentario che, I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection portano nei cinema italiani -

I registi sono gli inglesi Gabriel Clarke e John McKenna, qui al Festival di Cannes 2015 con Chad McQueen, figlio di Steve, per la presentazione della pellicola che ripercorre i travagliati mesi della produzione del film grazie a materiale d'archivio inedito -

"Presenting partner" è la TAG Heuer, il cronografo modello "Monaco" era appena stato presentato e impressionò talmente la star hollywoodiana che insistette per poterlo indossare durante le riprese del film -

Ecco la storica locandina di "Le Mans", girato in Francia nell'estate del 1970 e diretto da Lee H.Katzin -

In principio era stato scelto John Sturges, ma il regista (nella foto) abbandonò il set in polemica con McQueen a causa delle divergenze sulla sceneggiatura -

La narrazione del documentario si sviluppa grazie al contributo di diversi membri del cast e della troupe di lavoro, tra cui Derek Bell, cinque volte vincitore a Le Mans -

McQueen era disposto a tutto purché il film incentrato sulla gara più impegnativa del calendario motorsport a livello mondiale vedesse la luce, anche a mettere a repentaglio la propria carriera. In effetti ebbe un costo altissimo per l'attore, economico, artistico e anche in termini di salute -

Apre e chiude il docufilm la voce di Steve McQueen in persona, estrapolata da una conversazione avvenuta poche settimane prima della sua scomparsa -

Figlio di uno stuntman, era nato nell'Indiana, a Beech Grove, il 24 marzo 1930. Cominciò a frequentare i corsi di recitazione dell'Actor's Studio di Lee Strasberg a New York nel 1952, scelto insieme a Martin Landau tra 2000 candidati -

Nella sua immensa collezione di auto e moto anche una Ferrari 250 GT Berlinetta Lusso, battuta da Christie's a Monterey in California, il 16 agosto 2007, per 2 milioni e 310mila dollari -

Questa è la Ford Munstang con cui girò "Bullit" (1968), poliziesco di Peter Yates -

La moglie Barbara, sposata pochi mesi prima di morire, su una Harley Davidson B 21CI -

Prima di Barbara aveva sposato nel 1973 Ali Mac Graw, la protagonista di "Love Story". Divorziarono cinque anni più tardi -

Un altro dei capolavori interpretati dall'attore statunitense, "Papillon" di Franklin J. Schaffner, al fianco di Dustin Hoffman -

Indimenticabili le sue prove ne "I magnifici sette", "La grande fuga", "Cincinnati Kid", "Il caso Thomas Crown", "Getaway!", "L'inferno di cristallo" -

Una scena del suo ultimo film "Il cacciatore di taglie" -

A 50 anni perse la sua battaglia contro il mesotelioma, una forma di cancro ai polmoni causata dall'amianto, sostanza presente nelle tute dei piloti degli anni Sessanta e Settanta. Ma il suo mito non tramonterà mai -