LA FOTOGALLERY. Dopo il divorzio dai Nets, l'azzurro, ora free agent, rischia di chiudere in anticipo la sua avventura negli States. Dieci anni dopo essere stato scelto con la prima chiamata al Draft, il lungo romano è fuori, almeno temporaneamente, dalla Nba, dopo una carriera fatta di pochi acuti e molti infortuni
Termina, almeno temporaneamente, la carriera Nba di Andrea Bargnani. L'azzurro, dopo aver lasciato i Nets un paio di settimane fa, è attualmente free agent e non ha ancora trovato una squadra. C'è ancora un mese per tentare di salvare un'avventura americana che, in questi dieci anni, è stata costellata di poche gioie e molte delusioni -
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Il 28 giugno 2006 è una data storica per il basket italiano: a New York, i Toronto Raptors scelgono al Draft con la prima chiamata Andrea Bargnani, lungo proveniente dalla Benetton Treviso. Mai nessun giocatore europeo era stato chiamato così in alto -
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Bargnani, che indossa la maglia numero 7 in onore dello zio Massimo Balducci, esordisce il primo novembre contro i New Jersey Nets. In 8' di gioco, segna 2 punti e commette 3 falli -
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A metà febbraio, arriva la chiamata per disputare il match tra matricole e giocatori al secondo anno nell'All Star Weekend di Las Vegas. Anche qui, Andrea è un precursore: primo italiano a partecipare alla partita delle stelle -
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Nonostante un inizio lento, Bargnani si adatta presto alla Nba e finisce la stagione regolare con 11,6 punti e 3,9 rimbalzi di media, che gli valgono il secondo posto nella classifica di "matricola dell'anno". Nonostante un problema di appendicite, gioca subito i playoff, uscendo al primo turno con i Nets, ma dimostrando carattere e grande tecnica -
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Bargnani è una star planetaria e l'anno successivo i Raptors vengono in tour nella sua Roma. L'allora sindaco della Capitale, Walter Veltroni, lo nomina Ambasciatore di Roma nel mondo -
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Nella seconda stagione, trova spesso un posto da titolare, ma vede ridursi il minutaggio per le incomprensioni con coach Sam Mitchell, che non riesce a inquadrarlo come centro o come ala grande. Termina la seconda annata in Nba con 10.2 punti di media in neanche 24' di impiego -
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Bargnani esce dal quintetto base anche nel 2008-09, ma trova confidenza con il canestro e produce la sua miglior stagione, con 15 punti, 5 rimbalzi e il 40% da tre. Anche se la sua solidità difensiva fa ancora discutere... -
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Il 2009-10 è senza dubbio il suo miglior campionato. Chiude con una media di 17.2 punti, 6.2 rimbalzi, 1.4 stoppate e 1.2 assist a partita, migliorando i suoi carreer-high in diverse voci e trovando un'ottima condizione fisica. Si guadagna così un rinnovo quinquennale con i Raptors da 50 milioni di dollari complessivi -
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Partito Chris Bosh, Bargnani diventa la prima opzione offensiva dei Raptors e risponde presente nel 2010-11, chiudendo con 21 punti e 5 rimbalzi di media. "Il Mago" fa inoltre segnare il suo massimo in carriera il 9 dicembre al Madison Square Garden, quando rifila ai Knicks 41 punti -
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Nel 2011-12, a causa del lockout, la stagione parte a Natale. E' un anno stregato per il romano, spesso infortunato e capace di giocare appena 31 match. Anche se i numeri sono dalla sua parte (19.5 punti di media) -
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Anche nella stagione successiva, Bargnani è più in borghese che in divisa. I tanti infortuni affossano i Raptors, costantemente sul fondo della classifica ad Est. Il romano gioca appena 35 partite e in estate viene scambiato con i New York Knicks -
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Bargnani, nonostante lo scetticismo del difficile pubblico di New York, si inserisce bene in squadra, conquistando un posto stabile in quintetto (13.3 punti e oltre 5 rimbalzi). Ma la sua stagione termina già a gennaio per un infortunio al gomito, l'ennesimo della carriera -
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Il guaio è così serio che Bargnani resta ai box in pratica per un intero anno. Quando torna in campo, i Knicks sono allo sbando. A nulla servono i 14.8 punti del "Mago", che a fine stagione lascia la squadra -
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Bargnani paga una dura campagna contro di lui da parte della stampa, che non gli perdona la scarsa attitudine difensiva. La scorsa estate, dopo varie trattative, decide di restare a New York e firma un biennale al minimo salariale per i Brooklyn Nets -
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Nemmeno a Brooklyn scocca la scintilla. Con i Nets gioca 46 partite (zero in quintetto), producendo 6.6 punti in 13.8 minuti: sono le medie più basse della carriera. Dopo aver rescisso il contratto, l'azzurro ha rifiutato offerte dall'Europa con la speranza di restare ancora in Nba -
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