I Golden State Warriors vincono 129-120 gara-5 e conquistano così il quinto titolo NBA della loro storia ai danni dei Cleveland Cavaliers, battuti nonostante i 41 punti di LeBron James. Decisiva la prestazione da 39 punti con 14/20 al tiro di Kevin Durant
I Golden State Warriors, dopo aver mancato l’appuntamento storico con il 16-0 in gara-4, sono pronti a vendicarsi contro i Cleveland Cavaliers alla Oracle Arena e soprattutto a prendersi ciò che conta per davvero: il titolo NBA. Il resto ha ovviamente un’importanza relativa, come sottolineato giustamente più volte nelle ultime ore da Draymond Green e compagni. I campioni in carica per forzare gara-5 infatti hanno dovuto estrarre dal cilindro una prestazione già entrata nei libri di storia del gioco, realizzando 49 punti nel primo quarto e 86 nel primo tempo (entrambi record per le Finals). Una performance difficilmente replicabile, come sottolineato anche da coach Tyronn Lue che a tal proposito spera di rivedere nei suoi la grinta e la voglia di dare battaglia mostrato a Cleveland: con quella i Cavs sanno di non essere secondi a nessuno. Dall’altra parte invece coach Kerr chiede ai suoi una reazione nel primo momento di difficoltà di una post-season fino a oggi scivolata via sul velluto, grazie a un Kevin Durant in stato di grazia (35 punti per lui anche in gara-4 nonostante la sconfitta), sperando di ritrovare già da stanotte la mira di Steph Curry e Klay Thompson (nell’ultimo match soltanto 1/11 nei tiri non contestati per gli Splash Brothers). Cleveland scommetterà anche sulla cabala: anche lo scorso anno la serie torno a Oakland sul 3-1 in favore dei padroni di casa e sappiamo tutti come andò a finire…
Primo quarto
È Golden State a prendersi il primo vantaggio della gara sul 9-4 dopo una tripla di Klay Thompson che sfrutta il grande lavoro di Zaza Pachulia a rimbalzo offensivo (già 3 dopo sei minut, mentre sono 2 i falli per Kevin Love). Ma da lì in poi i Cavs rispondono con un 9-0 di parziale propiziato da Smith, James e Irving che costringono coach Kerr al timeout a seguito di due palle perse sanguinose. LeBron James si inventa altri 5 punti e porta i suoi sul 20-12, ma Durant (8) e Curry (6) ricuciono lo strappo fino a -2 con il quintetto piccolo. La partita si sporca per le tante palle perse (sei per parte) e i falli (16 in tutto), ma Cleveland vince una mini-battaglia aumentando il vantaggio nei minuti di riposo di James e chiudendo il primo quarto sul +4, 37-33. Dodici punti a testa per James e Irving, così come sono 12 quelli di Curry e 8 quelli di Durant.
Secondo quarto
Ripartono di nuovo forte i Cavs sulle ali di LeBron James, che schiaccia in testa a Kevin Durant il 41-33 e costringe Kerr al timeout. Risponde immediatamente la panchina di Golden State, con 4 punti di David West e una schiacciata in contropiede di Andre Iguodala per riportarsi a -2 nonostante le brutte percentuali (13/36 dal campo e 2/11 da tre). Due fiammate di Kevin Durant riportano davanti Golden State sul 45 a 43 a metà quarto: sono già 14 i suoi punti, a cui risponde subito Curry salendo a 15 con la tripla che li porta a +5. Il parzialone degli Warriors si amplia fino al +11 dopo il 2+1 di Curry: è 21-2 dopo la schiacciata di James per aprire il quarto. Una tripla di J.R. Smith ferma l'emorragia per un attimo, ma Durant spinge il vantaggio sul +15 sfruttando l'assist di Curry. La partita si accende dopo uno scontro tra David West (+19 di plus-minus per lui) e Kyrie Irving che coinvolge anche Tristan Thompson e J.R. Smith: ne risultano un tecnico per West, uno per Thompson e uno per Smith. Golden State continua a macinare punti anche dopo la pausa toccando quota 71 all'intervallo, ma due triple di J.R. Smith (13 punti per lui) tengono i Cavs a -11 alla pausa lunga. 21 punti per LeBron James e 16 per Irving, mentre dall'altra parte Durant (21) e Curry (20) sono gli unici in doppia cifra, ma è Iguodala con 8 punti e una grandissima difesa a tutto tondo a scavare il solco nel secondo quarto (+17 di plus-minus, 19-2 il conto dei punti dalla panchina).
Terzo quarto
Golden State apre subito con una tripla di Klay Thompson per andare a +14, ma Cleveland risponde con un parziale di 14-5 propiziato da JR Smith (4/4 da tre per lui) e LeBron James, che fa la voce grossa a rimbalzo offensivo e costringe Kerr al timeout sul 79-71. I Cavs arrivano anche a -4 dopo un alley-oop tra James e Thompson, ma Durant risponde con una tripla spacca-morale e forza il timeout sul 93-86. Cleveland però non molla grazie alla solita energia di Thompson e con l'ennesima tripla di Smith (19 punti per lui) a fine terzo quarto lo svantaggio è di soli 5 punti, 98 a 93. Irving alterna prodezze a momenti in cui sembra in sofferenza per un ginocchio malconcio.
Quarto quarto
LeBron con una magia si inventa il -3, ma gli isolamenti di Durant continuano a far male alla difesa di Cleveland: la sua spinta di punti e assist (rispettivamente 33 e 4) spingono di nuovo Golden State sul +10, mentre James è costretto a chiedere un riposo dopo aver giocato due quarti senza riposarsi mai. Al rientro i Cavs concedono due canestri sanguinosissimi a Durant e Iguodala con la difesa che salta troppo facilmente, e lo svantaggio è di nuovo di 10 punti. James segna 8 punti veloci ed è a quota 37, ma Durant è inarrestabile e continua a macinare punti, spingendo il vantaggio sul +12 (39 punti con 14/18 al tiro), mentre Curry aggiunge la sua firma e sale a quota 31 pure lui. J.R. Smith prova a scuotere i Cavaliers, ultimo a mollare il match assieme ovviamente a LeBron James, ma Golden State fa canestro letteralmente a ogni possesso e mantiene saldamente la doppia cifra di vantaggio. Alla sirena finale è 129-120 per Golden State, che conquistano così il quinto titolo della loro storia NBA.