Durante un Q&A con i tifosi, il giocatore dei Golden State Warriors non ha nascosto la sua stima nei confronti di Antetokounmpo: "Uno con quelle caratteristiche non si è mai visto"
“Greatness recognizes greatness”. Una frase troppo spesso abusata, anche in un contesto come quello NBA in cui i più grandi si ritrovano ogni notte a darsi battaglia l’uno contro l’altro sul parquet (-3 e si ricomincia, ormai ci siamo). Se a parlare però è Kevin Durant, spendendo senza alcun tipo di tornaconto personale parole al miele nei confronti di un suo collega, allora vuol dire che quella stima è reale, reciproca e profonda. L’MVP delle ultime Finals NBA, intervistato dai fan durante uno dei tanti botta e risposta di questa pre-stagione, come al solito non si è sottratto a raccontare il suo punto di vista con estrema schiettezza (nonostante il suo rapporto con i social abbia rivelato qualche falla negli ultimi mesi). A sorprendere (fino a un certo punto, visto che non è la prima volta che viene fuori questo discorso) è stata la risposta che Durant ha dato alla domanda riguardo il giocatore che preferisce guardare scendere in campo: “Amo gli atleti lunghi, longilinei e atletici. Sarà perché anche io sono un giocatore di quel tipo. Credo che “The Greak Freak” sia una forza della natura, non ho mai visto uno come lui e con quel mix di caratteristiche. E poi, il suo limite massimo… beh, credo possa diventare il miglior giocatore sia mai sceso su un campo da basket. Fa abbastanza impressione pensare a questa cosa, ma credo sia possibile. È per distacco il giocatore che preferisco guardare”. Un’investitura importante, arrivata in un momento molto complesso nella vita del giocatore dei Milwaukee Bucks, reduce dall'improvvisa scomparsa nei giorni scorsi di suo padre. Il segno di una stima che il numero 35 dei Golden State Warriors aveva già manifestato nei confronti di Antetokoumpo dopo la premiazione di fine anno dello scorso giugno: “Congratulazioni per il premio di Most Improved Player: questo ragazzo è un talento unico, mai visto prima ed è certo che prima a poi diventerà un MVP di questa Lega”. Per una volta quindi, sembra davvero essere il caso di dire: "Greatness recognizes greatness".