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NBA, Durant espulso e Curry infortunato, ma Golden State rimonta da -20 e batte New Orleans

NBA

Gli Warriors diventano la prima squadra di sempre a rimontare 20 punti all'intervallo per due volte nella stessa stagione, grazie al solito eccellente terzo quarto propiziato da Steph Curry da 31 punti e 11 assist. Nell'ultimo minuto succede di tutto: Durant e Cousins vengono espulsi per doppio tecnico, Curry si procura una brutta distorsione alla caviglia ma Golden State vince 125-115

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Ci sono almeno tre cose fondamentali da sapere sull’andamento della sfida tra New Orleans Pelicans e Golden State Warriors. La prima: i campioni in carica avevano chiuso il primo tempo sotto di 21 punti, ma per la terza volta su tre in questa stagione hanno rimontato uno svantaggio in doppia cifra ai Pelicans e sono poi andati a vincere 125-115, grazie a un terzo quarto da 39-22 e un ultimo da 37-24. La seconda: Kevin Durant è stato espulso per la seconda partita consecutiva e la terza stagionale, prendendosi il secondo fallo tecnico quando a 1:14 dalla fine è andato faccia a faccia con DeMarcus Cousins, anche lui espulso dalla terna arbitrale per doppio tecnico. La terza: nell’ultimo minuto di gioco Steph Curry si è procurato una brutta distorsione alla caviglia destra, rendendo amara una serata da 31 punti e 11 assist con 5 triple che gli hanno permesso di superare quota 2.000 tiri da tre segnati in carriera (in sole 597 partite disputate). Le lastre effettuate nell’immediato post-gara hanno escluso fratture e lo stesso Curry ha tirato un sospiro di sollievo davanti ai microfoni, ma in ogni caso dovrà saltare la partita “di casa” a Charlotte contro gli Hornets di papà Dell e probabilmente qualche altra gara per ristabilirsi del tutto, specialmente in una zona così delicata per lui come le caviglie che in passato hanno messo a repentaglio la sua carriera. D’altronde, quando si possono recuperare non una ma ben due partite da -20 all’intervallo nella stessa stagione (i primi a farlo nella storia della NBA, dopo che ci erano già riusciti a Philadelphia lo scorso 18 novembre), non c’è davvero motivo per rischiare la salute a lungo termine della propria stella.

Un tempo per parte

Ai New Orleans Pelicans, privi di Anthony Davis alle prese con un problema fortunatamente non grave all'adduttore, non resta altro che leccarsi le ferite e mangiarsi le mani dopo aver messo alle corde i campioni in carica. Merito sopratutto delle guardie Jrue Holiday (miglior realizzatore della partita con 34 punti e 13/21 al tiro), E’Twaun Moore (al massimo in carriera con 27 punti e 5/6 da tre) e Rajon Rondo (10 punti e 11 assist) che avevano portato la squadra di casa all’intervallo sul 69-49, prima di subire la classica mareggiata degli Warriors in apertura di terzo quarto (15-0 di parziale). Un paio di triple di Holiday a fine terzo quarto erano riuscite a rimettere 11 punti di distanza tra le squadre, ma quando Golden State è riuscita a mettere la testa avanti con una rubata-e-schiacciata di Andre Iguodala era diventato chiaro a tutti che l’inerzia della partita era definitivamente girata, visto che gli Warriors hanno anche pescato il jolly di due triple di Nick Young nel finale di gara. Oltre a lui la squadra di Steve Kerr ha avuto un Klay Thompson da 22 punti con 4 triple a segno e soprattutto un Draymond Green determinante con 19 punti, 9 rimbalzi, 7 assist, 4 recuperi e 2 stoppate con due triple a segno nel finale e un plus-minus di +27 che dice tutto sul suo impatto nella partita.