Per vincere in NBA negli ultimi anni c’è sempre stato bisogno di un gruppo di stelle via via più folto, ma non sempre gli All-Star fanno parte del terzetto più incisivo della squadra: Bleacher Report ha stilato una classifica in base ai principali indici statistici (TPR, PER e RPM Wins), ricavando così la classifica dei migliori Big Three NBA. Clint Capela, Kyle Korver, Steven Adams: le sorprese non mancano!
Per vincere in NBA negli ultimi anni c’è sempre stato bisogno di un gruppo di stelle via via più folto, ma non sempre gli All-Star fanno parte del terzetto più incisivo della squadra: Bleacher Report ha stilato una classifica in base ai principali indici statistici (TPR, PER e RPM Wins), ricavando così la classifica dei migliori Big Three NBA. Clint Capela, Kyle Korver, Steven Adams: le sorprese non mancano!
13° POSTO: WASHINGTON WIZARDS | John Wall, Breadley Beal e Otto Porter: In estate gli Wizards hanno fatto di tutto (spendendo non poco per rinnovare Otto Porter), sperando di ottenere risultati migliori rispetto alla ragguardevole passata stagione. Al momento le cose non stanno andando al meglio, ma a Washington sanno che questa può essere la strada da seguire per il successo
12° POSTO, PHILADELPHIA 76ERS | Joel Embiid, Robert Covington e Ben Simmons: Beh, il 12° posto non sarà esaltante, ma considerando i 23 anni di Embiid, i 21 di Simmons e il fatto che giocano assieme praticamente dall’altro ieri, i margini di crescita sono oggettivamente enormi: Trust the Process!
11° POSTO, DENVER NUGGETS | Nikola Jokic, Will Barton e Gary Harris: Tutto ruota intorno a Nikola Jokic (che è un bel ruotare…), ma le due guardie stanno riuscendo a ricavarsi un discreto spazio; Harris guidando il quintetto e Barton garantendo la scossa dalla panchina. Il futuro della squadra passa anche da loro due…
10° POSTO, INDIANA PACERS | Victor Oladipo, Darren Collison e Thaddeus Young: In Indiana hanno metabolizzato rapidamente il lutto dopo la partenza di Paul George, grazie soprattutto alla definitiva esplosione di Victor Oladipo. Assieme a lui Darren Collison e Thaddeus Young formano un terzetto da playoff, almeno a guardare la classifica di oggi. Durerà? I tifosi dei Pacers sperano proprio di sì!
9° POSTO, MILWAUKEE BUCKS | Giannis Antetokounmpo, Eric Bledsoe e Khris Middleton: Serviva un terzo violino e in Wisconsin hanno fatto di tutto pur di accaparrarsi Eric Bledsoe, diventato da subito un’opzione credibile in attacco. Al fianco del super Antetokounmpo di questa stagione e di Middleton, la point guard dei Suns ha saputo prendersi le sue responsabilità al momento giusto: i Bucks sono finalmente pronti a fare il definitivo salto di qualità e a diventare competitivi anche ai playoff?
8° POSTO, TORONTO RAPTORS | DeMar DeRozan, Kyle Lowry e Jakob Poeltl: DeRozan, Lowry e… Ibaka? No, a funzionare a livello personale (e di conseguenza garantendo un migliore apporto a tutto il gruppo) in Canada è Jakob Poeltl, il centro austriaco rivelatosi una delle tante armi nascoste dei Raptors.
7° POSTO, MINNESOTA TIMBERWOLVES | Taj Gibson, Jimmy Butler e Karl-Anthony Towns: A proposito di “esclusi” illusti, un altro nome noto a saltare è quello di Andrew Wiggins, scivolato in parte nelle gerarchie dei T’wolves dopo gli importanti arrivi estivi. Butler ha in mano le chiavi della squadra e Gibson è una pedina fondamentale nelle logiche di coach Thibodeau. Alla fine quindi dal terzetto è rimasto fuori la prima scelta assoluta del Draft 2014
6° POSTO, BOSTON CELTICS | Kyrie Irving, Jason Tatum e Al Horford: La sorpresa più grande di questa prima parte di stagione è certamente Jayson Tatum, il paracadute che ha reso molto più dolce la caduta dopo il crollo nella prima partita di regular season: Gordon Haywad ha dovuto dire addio alla sua prima stagione in maglia Celtics dopo il tragico infortunio alla caviglia, ma a farne le veci ci ha pensato il rookie arrivato da Duke. La terza scelta assoluta di Boston è cresciuta in maniera esponenziale in sole 40 partite NBA; ennesima decisione azzeccata dai bianco-verdi
5° POSTO, OKLAHOMA CITY THUNDER | Russell Westbrook, Paul George e Steven Adams: Il più grande colpo di scena è l’assenza di Carmelo Anthony dal terzetto più incisivo dei Thunder; meglio di lui Steven Adams (almeno a guardare i numeri), sorprendente considerando quanto il numero 7 sia ritenuto da molti un vero e proprio mangiapalloni. A Oklahoma City non se ne preoccupano più di tanto: sanno che per vincere toccherà far integrare al meglio anche Anthony; la chiave del successo passa anche da lui
4° POSTO, NEW ORLEANS PELICANS | Anthony Davis, DeMarcus Cousins e Jrue Holiday: Ai piedi del podio le Twin Towers dei Pelicans assieme a Holiday, un terzetto che a New Orleans sperano di tenere intatto anche dopo l’estate. Quella sarà impresa ben più ardua del puntare a scavalcare qualche altra posizione
3° POSTO, CLEVELAND CAVALIERS | LeBron James, Kyle Korver e Kevin Love: In attesa di Isaiah Thomas (il maggior indiziato a prendere il posto di Kyrie Irving in questa nuova versione dei Cavaliers), è Kyle Korver il complemento più efficace al fianco di James e Love, con Wade che si “accontenta” del ruolo di guida della second unit. Nei finali di partita il numero 9 è già pronto a scalare posizioni nella gerarchia: dopo LeBron James, la palla passa sempre a Wade
2° POSTO, GOLDEN STATE WARRIORS | Steph Curry, Draymond Green e Kevin Durant: Un modo per descrivere la forza degli Warriors? Klay Thompson sta giocando la sua miglior stagione in quanto a percentuale dal campo (48.5%), da tre punti (45.2%), rimbalzi (4), viaggiando sempre oltre i 20 punti di media e garantendo una qualità difensiva senza pari nel contenere le guardie. Beh, nonostante questo il numero 11 non rientra nel miglior quintetto dei campioni NBA, composto da Curry, Durant e Green. Sì, sono imbattibili
1° POSTO, HOUSTON ROCKETS | Chris Paul, James Harden e Clint Capela: Chris Paul ci ha messo davvero poco (nonostante i ripetuti infortuni) a diventare determinante nelle logiche dei Rockets al fianco di Harden. E quello che ne sta beneficiando più di tutti è Clint Capela: 14 punti di media, 68% al tiro, 11 rimbalzi e quasi due stoppate a partita. Chi può contare su un centro migliore oggi in NBA?