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NBA, niente Harden né Durant: Golden State passa a Houston

NBA

Senza due candidati MVP, i Golden State Warriors hanno la meglio sugli Houston Rockets 124-114 grazie ai 57 punti in coppia di Curry e Thompson e la 21^ tripla doppia in carriera di Draymond Green. Ai Rockets non bastano 87 punti del trio Gordon-Paul-Green, con quest'ultimo autore di 8 triple e confermato fino a fine stagione

IL TABELLINO

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Anche senza due stelle del calibro di James Harden (la cui assenza era prevista) e Kevin Durant (assente per un problema al polpaccio destro), la seconda sfida stagionale tra Houston Rockets e Golden State Warriors ha avuto molto da raccontare. Alla fine i campioni in carica sono riusciti a vendicare la sconfitta nella prima gara dell’anno grazie alla forza delle tre stelle rimanenti in campo: Steph Curry ha chiuso come miglior marcatore tra gli ospiti con 29 punti a cui ha aggiunto anche 9 rimbalzi e 5 assist; Klay Thompson ne ha aggiunti 28 grazie a un ottimo 6/9 da tre; Draymond Green ha firmato la tripla doppia numero 21 della sua carriera con 17 punti (con 5/9, 12^ volta che succede con meno di 10 tiri tentati), 14 rimbalzi e 10 assist, prendendosi il primo posto solitario nella storia della franchigia superando Tom Gola. Soprattutto, Green ha confermato la regola secondo la quale i suoi Warriors non perdono mai quando lui va in tripla doppia: questo successo, arrivato sul campo della principale rivale della Western Conference, è il 16° in trasferta per i “Dubs”, che lontano dalla Baia hanno perso solo tre partite (mentre curiosamente ne hanno lasciate cinque per strada tra le mura amiche). Oltre a loro tre ci sono stati altri tre giocatori in doppia cifra: David West con 12 e 6/7 dal campo; Nick Young con 11 (3/5 da tre) e Andre Iguodala con 10 e 8 assist, al rientro dopo una gara saltata per tenere a riposo schiena e anche doloranti. Questa vittoria - peraltro nella seconda serata di un back-to-back in trasferta - è anche un messaggio alla principale rivale della conference, che dopo aver fatto corsa di testa per qualche settimana e aver parlato apertamente di come gli Warriors siano “un’ossessione”, si trova ora a tre gare piene di distanza in classifica. Una distanza difficile da colmare quando i campioni in carica possono fare a meno di uno come Kevin Durant segnando comunque 124 punti con 35 assist su 48 canestri segnati.

Big Three senza Harden, ma la difesa non regge l'urto

Non che l’assenza in casa Rockets sia meno pesante, anche perché la squadra di D’Antoni non può contare su tre All-Star al di là di Harden. Dovendo fare di necessità virtù, sono comunque stati tre i giocatori ad alzare il loro livello di gioco: Chris Paul ha chiuso con 28 punti, 7 rimbalzi e 9 assist, ispirando i 30 punti di Eric Gordon (12/24 pur con solo 2/9 da tre) ma soprattutto i 29 punti di Gerald Green, che grazie a un ottimo 8/15 da tre si è guadagnato la conferma del contratto fino a fine anno. Al di là degli improvvisati "Big Three" però solamente Clint Capela con la doppia doppia da 15+10 ha raggiunto la doppia cifra, con i Rockets che hanno subito un parziale di 8-1 a inizio ultimo quarto finendo sotto di 10, svantaggio dal quale al massimo sono riusciti a riportarsi un paio di volte a -5, ma senza davvero dare l’impressione di poter riprendere in mano una gara che ha visto 10 pareggi e 14 avvicendamenti nella guida del punteggio. “Dobbiamo essere una squadra migliore” ha analizzato coach D’Antoni, individuando il problema nella propria metà campo. “Non ci siamo ancora difensivamente a livello di comunicazione, di tutte quelle cose che possiamo controllare e che invece non stiamo facendo”. Chissà che al prossimo incontro, in programma il 20 gennaio, i problemi non siano risolti – e che queste due squadre siano di nuovo a ranghi completi.