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NBA, faccia a faccia Wall-Gortat: gli Wizards continuano a litigare tra loro

NBA

Washington senza John Wall gioca (anche per necessità) un basket più condiviso. E vince. Marcin Gortat lo ha fatto notare su Twitter e l'All-Star degli Wizards non l'ha presa benissimo

In principio furono le sconfitte contro le squadre dal record negativo. Una Washington irriconoscibile sul parquet si batteva per tutti e 48 i minuti contro le big, ma colava a piccolo contro avversarie modeste. Per John Wall era un problema di statistiche, l’unico vero interesse di un gruppo diventato egocentrico e autoreferenziale. Bisognava tornare alle origini, alla condivisione di un quintetto invidiato dall’intera lega. Un caso di cui discutere in spogliatoio, anche a muso duro. L’incontro però non andò per il meglio, anzi. La tensione interna sfociò anche in litigi sul parquet, facendo così salire il numero di avversari incattiviti con cui vedersela in campo. Le vittorie nel frattempo continuavano a latitare. Washington infatti si dimostrava meno brillante rispetto alla versione precedente e l’infortunio di Wall (il secondo in stagione) è apparso a molti come il segnale del definitivo declino. In realtà però l’assenza dell’All-Star ha motivato un gruppo che ha dovuto fare di necessità virtù e che si è dimostrato in grado di vincere sei delle ultime otto gare.  Al momento Washington è quarta a Ovest, non troppo distante dal terzo posto dei Cavaliers e nelle ultime due settimane si è tolta delle grandi soddisfazioni battendo Thunder e Raptors. Dopo il successo raccolto contro i canadesi, Marcin Gortat non ha voluto perdere occasione per lanciare un messaggio proprio a Wall. Il lungo polacco, coinvolto nelle voci di mercato a ridosso della trade deadline e utilizzato invano come pedina di scambio dagli Wizards, è rimasto a Washington e si è riscoperto come fattore decisivo. Lui, come tutto il resto del gruppo, molto più coinvolto nelle dinamiche di squadra. “Vittoria incredibile stanotte. Un grande successo ‘di squadra’”. Un commento più che positivo, se non fosse per quelle virgolette a sottolineare come per una volta a contare sia stata la squadra tutta. Forse aveva ragione J.J. Barea: John Wall non piace neanche ai suoi compagni.

"Gortat? L'ho sempre imboccato io con il cucchiaio"

E visto che in casa Wizards sono così bravi a distruggersi con le loro mani, poteva mai cadere nel silenzio una provocazione del genere? Neanche per sogno. Wall ha impugnato subito il telefono, citato il tweet della discordia e risposto con un eloquente ‘LOL’, seguito dalla contro-risposta (ironica, ma fino a un certo punto) di Gortat. “Ok, bravi ragazzi, avete fatto i bulli sui social. Adesso possiamo finirla qui?”, avrà pensato coach Brooks, ma il suo All-Star evidentemente era felice del nuovo passatempo. Del nuovo modo di riempire i giorni trascorsi in attesa di recuperare dall’infortunio. E così ha deciso di rilanciare puntando ancora più in alto, sparando a zero su un compagno che fino a quel momento si era sempre abbeverato con piacere alla sua fonte. “Sono rimasto molto sorpreso dalle sue dichiarazioni – ha raccontato Wall -, soprattutto perché la stragrande maggioranza dei suoi canestri sono assistiti da me. Mai nessuno è stato imboccato con il cucchiaio così tanto”. Ecco fatto, il disastro ormai è diventato inevitabile. A leggere i numeri però Wall non ha tutti i torti: soltanto in questa regular season, nonostante gli infortuni del numero 2, ben 68 dei 210 canestri del polacco sono stati assistiti dalla prima scelta del Draft 2010. Un rapporto di affinità sul parquet che tuttavia non ha mai avuto un vero riscontro fuori dal campo. I due non si sono mai piaciuti più di tanto, ma nessuno avrebbe immaginato uno scontro simile. L’ennesimo in uno spogliatoio già esploso e all’interno del quale si sta pensando di inserire anche Ty Lawson. Una vera e propria polveriera, in cui le ultime scintille rischiano di combinare un bel guaio. Per quello nelle ultime ore si è corso ai ripari, organizzando un incontro privato tra i due giocatori (voluto e richiesto da entrambe le parti). Secondo fonti interne alla franchigia però sarebbe stato poco più di un nulla di fatto e “ancora molto lavoro andrà fatto per ricucire lo strappo”. I problemi e i litigi sono tutt'altro che terminati.