NBA, Suns, pasticcio nell'affare Monroe: persi 340mila dollari a causa dell’accordo con i Celtics
NBAAi Suns non ne va bene neanche una quest'anno. E il mercato dei free agent conferma il periodo no di Phoenix: perse diverse centinaia di migliaia di dollari a causa dell'ennesima scelta sbagliata
In questa stagione i Suns sembrano essere ormai abituati a incassare sconfitte. E quella giunta dal mercato a causa di una scelta logica all’apparenza, ma rivelatasi poi sbagliata è costata ben 343.695 dollari alla dirigenza di Phoenix. Tutto a causa di un cavillo, uno dei tanti presenti nel salary cap che nasconde delle insidie a volte difficili da prevedere. Non in questo caso però in cui la squadra dell’Arizona sembra aver commesso l’ennesimo passo falso in un periodo molto complesso. Prima di tutto i fatti: lo scorso 1 febbraio, con una settimana d’anticipo rispetto la scadenza della deadline di mercato, i Suns decidono di tagliare Greg Monroe, raggiungendo con lui un accordo per il buyout. Una decisione curiosa che aveva sorpreso a livello di tempistica: Phoenix infatti non aveva necessità di liberare spazio nell’immediato e poteva pensare di trattenere qualche altro giorno il giocatore, consapevole del fatto che i Celtics potevano utilizzare la Disabled Player Exception da 8.4 milioni per firmarlo. Boston infatti dopo l’infortunio di Gordon Hayward ha potuto beneficiare di questa eccezione per mettere sotto contratto un giocatore in scadenza. L’idea è quella di avere una sorta di rimborso a livello di spazio salariale per colmare l’assenza di un giocatore infortunato per tutta la stagione. Un bel bottino visto il contratto da 29.7 milioni di dollari incassato dall’All-Star ex Utah Jazz. Phoenix però evidentemente non pensava che i Celtics sarebbero stati disposti a investire più del minimo per Monroe e hanno preferito non perdere tempo nel salutare un giocatore mai realmente voluto (finito alla corte di coach Triano nella trade Bledsoe come semplice pedina di scambio). Monroe ha rinunciato a 1.5 milioni relativi al suo vecchio accordo accettando la proposta di buyout, permettendo così a Phoenix si risparmiare quei soldi. Il lungo ex Pistons non ha poi perso tempo e ha subito firmato un contratto da 5 milioni di dollari con Boston (confermando quindi lo scenario che in molti ipotizzavano). Se i Suns però avessero deciso semplicemente di rinunciare a Monroe senza accordarsi per un buyout, i Celtics avrebbero avuto allo stesso modo l’opportunità di firmarlo, permettendo poi alla squadra che rinuncia al giocatore di recuperare una percentuale del nuovo accordo. Quanto? La metà della differenza tra l’accordo stipulato e il contratto al minimo salariale. In questo caso 1 milione e 843mila dollari. Oltre 300mila in più di quelli rimasti nelle casse dei Suns grazie al buyout. Soldi che avrebbero ripagato il lauto compenso di un consulente da convocare per discutere le questioni relative al salary cap: visti i tanti problemi della franchigia, forse conveniva partire da lì.