I losangelini continuano a seguire la pista che porta al n°2 di San Antonio, con i texani che hanno avanzato la loro richiesta: per arrivare a Kawhi bisogna dire addio a Brandon Ingram, Kyle Kuzma e molto altro. Scelta complessa per i giallo-viola, che dovrebbero rinunciare a buona parte delle loro chiamate al Draft per avere da subito Leonard
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Gli ultimi giorni sono stati molto turbolenti in casa Lakers, ritornati di prepotenza al centro della scena dopo la scelta di LeBron James di giocare l’ultima parte della sua carriera in giallo-viola. Un romanzo al quale mancano ancora dei capitoli molto interessanti, che i losangelini vorrebbero rendere in qualche modo vincenti con l’innesto del maggior numero di talenti possibile. Le prime scelte fatte sul mercato dei free agent in realtà sono state un po’ controverse, con Rajon Rondo e Lance Stephenson che stonano un bel po’ se affiancati al personaggio LeBron, sia per ragioni tecniche che caratteriali. Le reali ambizioni da titolo (o quantomeno per competere al vertice) dei Lakers passano dalla possibilità di riuscire a mettere sotto contratto Leonard il prima possibile. Per riuscirci già nei prossimi giorni però, gli Spurs hanno messo in chiaro che non sono disposti in alcun modo a fare sconti, nonostante sia stata più volte sottolineata la volontà del n°2 di giocare a Los Angeles. La richiesta fatta da San Antonio è molto elevata, di quelle che ti costringono a rinunciare a buona parte delle prospettive future della squadra, andando all-in nel prossimo biennio con la speranza di vincere subito. Gli Spurs infatti hanno chiesto Brandon Ingram, Kyle Kuzma, Josh Hart, oltre a due prime scelte future dei Lakers e alla possibilità di avere due ‘swap’ delle chiamate nei due Draft successivi: in sostanza San Antonio avrebbe il pieno controllo dei prossimi quattro anni sui losangelini quando si tratta di andare a scegliere i nuovi talenti in arrivo nella lega. Una richiesta enorme, con i Lakers che inevitabilmente pensano anche a un altro scenario possibile: Leonard infatti tra 12 mesi potrebbe disporre in autonomia del proprio destino, rinunciando alla player option presente nel suo contratto e decidendo dove andare senza dover rispondere più agli Spurs. L’accordo da quattro anni con James inoltre dà una prospettiva di medio periodo ai losangelini, che a questo punto potrebbero continuare a puntare su contratti annuali; comodi da scambiare a metà stagione o nel peggiore dei casi a cui rinunciare il prossimo giugno, lasciando spazio a Leonard senza dover dire addio ai tanti giovani talenti già arrivati (o che potrebbero arrivare tramite scelte). Un anno di purgatorio, con la speranza magari che il solo LeBron riesca a togliere le castagne dal fuoco come fatto lo scorso anno a Cleveland. Una prospettiva possibile, anche questa, se San Antonio non dovesse abbassare la richiesta nei prossimi giorni, anche a rischio di andare contro il proprio interesse.