Gli Wizards hanno dato il via alla loro stagione ospitando il media day nella loro nuova palestra. Se nessuno però sa dove si trova esattamente e perfino i gps non aiutano, il rischio di saltare il primo appuntamento dell'anno diventa molto alto...
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GLI SCATTI E LE IMMAGINI DEI NUOVI ARRIVI
Il posto si chiama St. Elizabeths Campus ed è stato appena costruito per diventare il centro di allenamento degli Wizards nonché il campo di gioco delle Mystics della WNBA e dei Capital City Go-Go (la squadra di G League della capitale). Si trova nella zona conosciuta come Congress Heights, a sud est della downtown cittadina, ma in molti fanno riferimento alla zona anche come Ward 8. Molti ma non evidentemente all’interno dello spogliatoio degli Wizards, dove l’ubicazione del complesso – che ieri ha ospitato il media day della squadra allenata da Scott Brooks – era sconosciuta ai più. Con un divertente retroscena: trovare l’ingresso alla palestra e presentarsi in tempo per il via del media day è stato per molti un’autentica impresa. “Siccome sono uno che sa orientarsi in giro, io l’ho trovata”, raccontava Otto Porter con un certo orgoglio, ma l’ex Georgetown (che l’area di Washington quindi la conosce davvero) in realtà si è dovuto arrestare in mezzo alla strada, abbassare il finestrino della propria auto e chiedere ad alta voce delle indicazioni ad alcuni operai impegnati al lavoro in un cantiere vicino al nuovo centro di allenamento. Su Alabama Avenue, infatti, lo scenario è quello che vede un cantiere dietro l’altro, perché tantissimi edifici sono ancora in costruzione con il risultato che neppure i gps dei vari smartphone in mano ai giocatori degli Wizards sapevano fornire nessun tipo di aiuto. Anzi, il navigatore ha indirizzato tutti verso una strada poi risultata chiusa: a Wall e compagni è stato chiesto di inserire allora un indirizzo alternativo, che sarebbe stato vicinissimo all’entrata, ma neppure quello funzionava. Insomma, raggiungere la palestra per dare ufficialmente il via alla nuova stagione è stato più difficile del previsto: “Alla fine ce l’ho fatta ma non ho proprio idea di come ci sono arrivato – ha confessato la point guard All-Star di Washington – e se dovessi provare a ritrovare l’entrata credo che non ci riuscirei. Questa però non può essere una scusa per arrivare in ritardo agli allenamenti”, ammonisce il leader degli Wizards. Per Kelly Oubre Jr. l’avventura è stata un mezzo incubo: “Vedi i minuti che passano, inizia a batterti a mille il cuore, ti sale l’angoscia di non arrivare in tempo”. L’ala ex Kansas sa bene di cosa parla, perché da rookie si era perso mentre cercava di raggiungere l’aeroporto cittadino per il primo rendez-vous con i suoi nuovi compagni: “Mi capita spesso di perdermi”, ammette Oubre, che però sembra aver imparato dalle esperienze passate e trovato un modo per rimediare: “Parto da casa sempre in grande anticipo, così almeno mi do il tempo di sbagliare”. Un modo come un altro per non far arrabbiare capitan Wall.