Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, Chris Paul: “Anthony? Uno dei migliori di sempre, basta mancargli di rispetto!"

NBA

Sono amici da sempre e da quest'anno anche compagni di squadra agli Houston Rockets. Ecco perché Chris Paul si è stancato di sentire mille dubbi attorno al talento del suo amico 'Melo: "Resta uno dei più forti di tutti i tempi: aggiungerlo al nostro roster una mossa più che logica"

COSA PORTA CARMELO ANTHONY AGLI HOUSTON ROCKETS

TUTTI I RISULTATI DELLA NOTTE, CON IL RITORNO DI DURANT A SEATTLE

Non basta aver segnato più di 25.00 punti in carriera, aver disputato 10 All-Star Game, essere stato capocannoniere NBA (nel 2003) e aver vinto il titolo NCAA e tre medaglie d’oro olimpiche con la maglia di Team USA: “Il modo in cui la gente manca di rispetto a Carmelo Anthony per me è incredibile”, alza la voce Chris Paul, che del nuovo acquisto estivo degli Houston Rockets è ora compagno di squadra oltre che da sempre grande amico. “Magari io posso essere un po’ influenzato dalla nostra amicizia, ma ‘Melo rimane uno dei più giocatori di tutti i tempi: non ci sono dubbi che avendone la possibilità vuoi avere in squadra un giocatore come lui”. Un endorsement fortissimo, che arriva a una decina di giorni dal via della stagione, per provare a sgombrare il campo dai dubbi nati in Texas dopo le mosse estive: persi i due migliori difensori di squadra (Trevor Ariza e Luc Mbah a Moute), ecco l’arrivo di Anthony, superstar reduce dalla sua peggior stagione di sempre a Oklahoma City — minimi in carriera per minuti, punti, assist e percentuale al tiro — e titolare di uno stile di gioco che sembra in antitesi totale a quello dei Rockets. Lo dicono le nude cifre: Houston accoglie infatti a roster un giocatore che, prima dell’annata con i Thunder, per tre stagioni in fila ha chiuso nella top 10 della lega per numeri di possessi offensivi giocati in isolamento. Piccolo problema: Chris Paul e James Harden lo scorso anno sono stati rispettivamente primo e nono nella stessa categoria. Anthony da solo si è preso lo scorso anno 461 tiri dal midrange, un centinaio in meno di quanti ne hanno presi tutti i Rockets nell’ultimo campionato. “Siamo giocatori intelligenti — obietta Chris Paul — sta a noi trovare il modo di giocare in modo che la chimica di squadra funzioni”. Lo stesso CP3, d’altronde, ricorda i dubbi iniziali sulla sua possibile convivenza con Harden per dimostrare che alla fine trovare l’intesa è più facile di quanto si pensi: “Alla fine si tratta solo di giocare a basket: anch’io venivo da un contesto diverso, conoscevo come giocavano i Rockets e coach D’Antoni me ne aveva parlato. Ma alla fine scendere in campo e giocare è una cosa diversa, ed è molto più semplice di quanto lo si voglia far credere. Qui se sei libero tiri, se non lo sei la passi, o palleggi: in campo ci divertiamo davvero tanto”.

Daryl Morey: “Melo un Hall of Famer: farà una grande annata”

D’accordo con il suo playmaker anche P.J. Tucker: “Non ci sono veri e propri ruoli in questa squadra: ognuno trova la sua posizione in campo e tutto gira attorno ai matchup con gli avversari e ai mismatch che si riescono a creare”. In questo contesto a Houston sono convinti che un giocatore del talento come Carmelo Anthony possa ancora fare la differenza, come testimoniano le parole del general manager che in Texas l’ha voluto, Daryl Morey: “‘Melo è un Hall of Famer: sono sicuro che quest’anno avrà la sua miglior stagione da un bel po’ di tempo a questa parte”. Ne potrebbero avere davvero bisogno gli Houston Rockets se vogliono finalmente superare il muro Golden State Warriors.