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NBA 2018-2019, i risultati della notte di preseason: niente LeBron e Gallo, derby di L.A. ai Clippers

NBA

Lou Williams protagonista nella prima stracittadina di Los Angeles, divertente nonostante le tante assenze da entrambe le parti. Boston perde ancora contro Cleveland, lasciando a riposo Irving e Hayward. Successo dei Grizzlies in casa contro i Pacers

TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE DI PRESEASON

NIENTE LEBRON E GALLINARI: IL DERBY DI LOS ANGELES E' DEI CLIPPERS

SMITH-SMART, RISSA E COLPI PROIBITI ANCHE IN PRESEASON

Los Angeles Lakers-L.A. Clippers 87-103

Niente LeBron James e Danilo Gallinari nel primo derby stagionale della città degli angeli, vinto dai Clippers che condannano i giallo-viola alla terza sconfitta in preseason su quattro match. No, non è un problema, ma il segnale che arriva dalla gara di stanotte è chiaro: senza LeBron sul parquet, i Lakers fanno una fatica bestiale a trovare il fondo della retina. Lenti nel mettersi in moto, nel produrre attacco e diventare pericolosi. Per carità, lo avrebbero dato per scontato in molti già prima di vedere il n°23 con la nuova maglia, ma il 38% dal campo unito al 16.7% dall’arco sono la rappresentazione plastica di questa incapacità. In panchina a guardare resta anche Lonzo Ball (lui e James dovrebbero essere utilizzati tra tre giorni nella sfida contro Golden State), mai impiegato in queste prime due settimane di training camp, mentre sul parquet il migliore - almeno in termini di canestri segnati - è Kyle Kuzma, autore di 15 punti e uno dei pochi a chiudere in doppia cifra. Dall’altra parte invece Doc Rivers sperimenta diversi quintetti, mescolando il vecchio con il nuovo e lasciando spazio in quintetto a Tobias Harris (18 e otto rimbalzi per lui), offuscato nelle prime due uscite da un abbagliante Gallinari. Altre note liete arrivano dalla panchina con Lou Williams protagonista: 19 punti in 19 minuti in uscita dalla panchina. Tanti, maledetti e subito. Che torneranno comodi anche durante la stagione, che si annuncia interessante anche per i Clippers.

Cleveland Cavaliers-Boston Celtics 113-102

È solo preseason, come già sottolineato più volte, ma in questo inizio di ottobre Tristan Thompson è riuscito a confermare con i fatti le sue parole: “I campioni a Est siamo noi, tutti gli altri fino a quando non ci battono non possono parlare”. Beh, i Celtics hanno deciso nuovamente di rimandare quel momento, sconfitti di nuovo dai Cavaliers in un back-to-back di amichevoli che hanno scritto la parola fine alla preseason di Boston (staranno tirando un bel sospiro di sollievo). Una gara in cui Brad Stevens ha deciso di rinunciare a Kyrie Irving e Gordon Hayward, che torneranno in campo nella prima palla a due stagionale nella sfida inaugurale contro i Sixers. Una sfida durata meno di quattro minuti per Marcus Smart, arrivato alle mani con J.R. Smith e allontanato per il resto della gara; sintomo e manifestazione di un nervosismo che ancora resiste tra Cavaliers e Celtics, a prescindere dalla dipartita di James. Alla sirena finale sono 17 punti a testa per Marcus Smart e Terry Rozier, secondi nel boxscore soltanto ad Ante Zizic, impressionante per incisività in una delle rare occasioni in cui Tyronn Lue gli ha lasciato spazio: 20 punti in 22 minuti, 7/8 dal campo e cinque rimbalzi. Tristan Thompson invece è rimasto guardare, felice di aver avuto conferme: i campioni della Eastern Conference, almeno in preseason, hanno difeso il loro primato.

Memphis Grizzlies-Indiana Pacers 109-104 OT

La sfida più combattuta della notte è quella del Fedex Forum di Memphis, con i padroni di casa abili a recuperare lo svantaggio nel finale di quarto periodo, per poi andarsi a prendere il successo all’overtime. Protagonista Yuta Watanabe, autore della tripla del pareggio a meno di otto secondi dalla sirena. Grazie al suo canestro i Grizzlies si sono garantiti altri cinque minuti di gioco, vinto per 15-10 dai padroni di casa. Il miglior realizzatore è Jaren Jackson Jr. che chiude con 18 punti, conditi con sei rimbalzi; uno dei quattro giocatori in doppia cifra nell’interminabile rotazione di Memphis (15 con almeno un minuto, nonostante le assenze di Marc Gasol e Mike Conley). Dall’altra parte riposa Victor Oladipo (e non solo), con Domantas Sabonis protagonista con i suoi 17 punti, a cui si aggiungono i 20 di Aaron Holiday, il terzo arrivato in NBA della famiglia e fratello di Jrue e Justin. Una buona notizia in una serata servita soprattutto come rodaggio delle riserve.