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NBA, i risultati della notte: Portland batte New Orleans, OKC vince in rimonta

NBA

I Blazers portano a casa il successo contro i Pelicans orfani di Anthony Davis, gli Hornets sprecano 19 punti di vantaggio e perdono in casa contro i Thunder. Prima tripla doppia in carriera per De'Aaron Fox: Sacramento travolge Atlanta. Tutto facile per Denver a Cleveland  

TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE

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VINCE BOSTON CON 24 TRIPLE, PRIMO KO PER MILWAUKEE

Portland Trail Blazers-New Orleans Pelicans 132-119

Damian Lillard segna 26 punti nel successo casalingo dei Blazers contro New Orleans, ritornate una contro l’altra sul parquet a sei mesi di distanza dallo schiaffone preso da Portland agli scorsi playoff. Non c’è Anthony Davis, rimpiazzato in quintetto da Jahlil Okafor, e la differenza è palese: i Pelicans senza il loro leader (26 e 13 di media in stagione) sono spesso inconcludenti e confermano il trend negativo intrapreso. Prima quattro vittorie per aprire la stagione, poi quattro sconfitte senza riuscire a spezzare l’inerzia (il record di New Orleans senza Davis è 0-3). Ne approfitta così Portland che si prende il sesto successo nelle prime otto gare in stagione e conferma la capacità di essere squadra “da regular season”: la seconda bocca di fuoco dei Blazers è Jusuf Nurkic, autore di 20 punti, tirando 7/9 dal campo e aggiungendo nove rimbalzi. CJ McCollum invece chiude con soli otto punti con otto tiri, in una serata complicata che non incide però sul risultato finale. I Blazers si fermano a 18 triple di squadra, tre in meno del record di franchigia nel giorno della 500esima panchina di Terry Stotts con Portland – al massimo in stagione per punti totali segnati (sempre sopra i 30 in ogni quarto). Davanti ai Blazers in classifica a Ovest soltanto Warriors e Nuggets: fieno in cascina in vista della lunga volata playoff.

Charlotte Hornets-OKC Thunder 107-111

I Thunder non potevano permettersi di perdere anche questa, ma James Borrego di certo non può consolarsi dando peso alle motivazioni degli avversari. A far arrabbiare (non poco) il coach degli Hornets alla sua nona panchina in carriera da capo allenatore non sono i 29 punti, dieci assist e otto rimbalzi di Russell Westbrook (prevedibili quando affronti mister “tripla doppia”), ma i 25 concessi ad Alex Abrines e i 21 di Dennis Schroder, libero di arrivare al ferro a proprio piacimento. “Errori grossolani nel game plan”, vengono definiti al termine di una sfida che Charlotte aveva a lungo controllato, volati anche sul +19 nel terzo quarto. A quel punto però ci ha pensato Westbrook, trovando inaspettato e decisivo aiuto in Abrines; combinazione letale contro cui gli Hornets sono rimasti inermi: “La difesa aveva due opzioni: andare in aiuto su Russell e lasciare me da solo, oppure restare fermo sul perimetro o in angolo in marcatura, lasciando spazio al ferro a Westbrook”. Le cinque triple di Abrines (5/10) infatti sono aria pura l’asfittico attacco dei Thunder, che chiude con 8/37 di squadra dalla lunga distanza. Uno dei peggiori al tiro è Paul George, che chiude con 4/20 dal campo e spiega a fine gara di portarsi dietro un fastidioso infortunio al piede. Dunque, a far la differenza è soprattutto la difesa di OKC, in grado di limitare un Kemba Walker scatenato in questo inizio di stagione: per il n°15 degli Hornets 21 punti con 7/16 al tiro e molte difficoltà nei momenti cruciali della sfida: “È stato merito del gruppo, tutti e cinque i ragazzi sul parquet sapevano cosa fare per tenerlo a bada”.

Atlanta Hawks-Sacramento Kings 115-146

L’unico a riuscire a mettere a segno una tripla doppia ai 30 punti prima di compiere 21 anni è stato LeBron James (due volte). Fino a stanotte. Quando l’impresa è riuscita a De’Aaron Fox, il giocatore al secondo anno dei Sacramento Kings, capace di chiudere la sfida contro gli Hawks con 31 punti, 15 assist e 10 rimbalzi, la prima tripla doppia della sua carriera, fondamentale per dare ai californiani la quinta vittoria consecutiva in un avvio di stagione di gran lunga superiore alle attese. Soltanto un anno fa le due squadre si erano affrontate con un esito ben diverso: il 15 novembre 2017 Atlanta aveva fatto registrare la vittoria con il più ampio margine della propria storia (+46) proprio contro Sacramento, un’umiliazione evidentemente non dimenticata dalla squadra allenata da coach Joerger. La gara si decide nel terzo quarto, che gli ospiti dominano 46-23 ispirati proprio dai 21 punti di Fox, ma Sacramento può contare anche sui 27 punti con 5 triple a segno di Buddy Hield e sui 19 di Nemanja Bjelica, mentre il rookie Marvin Bagley III contribuisce con 18 dalla panchina. I numeri del successo dei Kings sono impressionanti, tanto le percentuali al tiro (oltre il 54% dal campo, il 40% da tre punti e sopra l’81% ai liberi) che il numero di assist, ben 38 su 53 canestri segnati. Per i padroni di casa il migliore è un redivivo Jeremy Lin, che esce dalla panchina per mettere a referto 23 punti in 23 minuti.

Cleveland Cavaliers-Denver Nuggets 91-110

Cleveland si illude di poter regalare a coach Larry Drew la seconda vittoria in due gare, ma Denver ha altre idee: i Cavs partono bene e toccano il +12 sul 29-17 ma alla fine del secondo quarto arriva il parziale che dà ai Nuggets il comando della gara. Gli ospiti chiudono infatti il primo tempo con un break di 16-4 e il vantaggio di +8 con cui vanno all’intervallo diventa addirittura di 26 punti nella ripresa, quando dagli spalti della Quicken Loans Arena si sentono alcuni cori inneggianti a J.R. Smith, il giocatore messo fuori rotazione dai Cavs che ha apertamente chiesto di essere ceduto. Il migliore per Denver è Juancho Hernangomez, autore di 23 punti dalla panchina: 16 li aggiunge Paul Millsap ma sono ben 6 i giocatori dei Nuggets in doppia cifra. È una riserva anche il top scorer dei Cavs, un Jordan Clarkson che chiude con 17 punti in 20 minuti, ma non basta a impedire alla franchigia del Colorado la miglior partenza (7-1) dal 1976-77, quando Denver vinse le prime otto gare disputate.