In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

NBA, terribile infortunio al piede per Caris LeVert, ma la sua stagione non è finita

NBA

Il promettente giocatore dei Brooklyn Nets, protagonista del miglior avvio della sua breve carriera in questo primo mese di regular season NBA, ha subito un gravissimo infortunio poco prima dell’intervallo. Un dramma che ha lasciato senza parole compagni, avversari e tutto il pubblico di Minneapolis

LOU WILLIAMS SHOW: I CLIPPERS BATTONO GOLDEN STATE

VINCONO I PELICANS: TORONTO AL PRIMO KO IN CASA

EMBIID DOMINA ANCHE CONTRO MIAMI, MINNESOTA TORNA AL SUCCESSO

Condividi:

Meno di quattro secondi alla fine del primo tempo, penetrazione al ferro dei T’wolves. Caris LeVert, il miglior giocatore in questo avvio di stagione in casa Nets, salta per provare a stoppare il pallone, ma il risultato della sua giocata sul parquet lo dimenticano tutti in fretta. Ricadendo infatti mette male il piede destro, che si gira in maniera del tutto innaturale, facendo temere la peggiore delle fratture (con possibile interessamente dei legamenti). Fortunatamente non sarà così, ma l'infortunio lascia senza parole tutto il Target Center. “Lui era il cuore e l’anima di questo gruppo, il fondamento del nostro programma di rilancio – racconta un affranto coach Atkinson – è una perdita enorme per i Nets”. Un infortunio gravissimo, purtroppo già visto anche altre volte in passato. Come nel caso di Derrick Rose, in campo la scorsa stagione quando la stessa sorte toccò a Gordon Hayward e in palestra qualche anno fa assieme a Paul George durante quel drammatico allenamento con la nazionale USA: “È sempre terribile vedere infortuni del genere”. A spiegare bene la gravità di quanto accaduto sono le immagini delle reazioni dei suoi compagni: in lacrime, disperati e consapevoli del lungo percorso che LeVert adesso dovrà affrontare per ritornare a giocare. Il silenzio irreale del Target Center di Minneapolis non viene mai meno, tranne quando un tifoso dagli spalti approfitta dell’occasione per ricordare ai suoi “che forse adesso possiamo vincere una partita”. Towns lo fulmina con lo sguardo, mentre i sanitari trasportano il n°22 di Brooklyn sulla barella (agli accertamenti all’arena sono poi subito seguiti quelli in ospedale a Minneapolis, per valutare come e quando operare la gamba). Nessun fotografo si avvicina e le immagini televisive decidono giustamente di staccare, di non accanirsi. Così come faremo noi di NBA.com, che abbiamo deciso di non mostrare immagini che non hanno nulla in comune con lo sport e che sarebbero soltanto difficili da digerire.

I compagni sotto shock e le reazioni di tutta la NBA

Una giocata maledetta quella stoppata su Jeff Teague: LeVert si ritrova a terra, ancora a caldo non appena è terminata la giocata. Alza la testa e guarda verso la sua gamba, rendendosi immediatamente conto di quanto successo e travolto al tempo stesso da un’ondata di dolore che lo lascia senza parole. “Dieci punti, cinque rimbalzi e quattro assist”, resterà scritto a lungo sul suo referto, in attesa di capire quanti mesi durerà la lunghissima riabilitazione. Quattro secondi dopo, è suonata la sirena di fine primo tempo e i Nets sono rientrati nello spogliatoio: “Non c’erano davvero parole da poter pronunciare in quel momento – racconta Joe Harris – non abbiamo parlato, non è volata una mosca per tutto l’intervallo. Qualcuno piangeva, altri pensavano a quanto fosse terribile aver assistito a una scena così brutale”. LeVert, entrato nel cuore di molti appassionati e soprattutto di tanti suoi colleghi, ha subito ricevuto la solidarietà di tutta la Lega, pronta a stringersi attorno a lui in un momento di così grande sofferenza. Bill Russell è stato uno dei primi a scrivere su Twitter, ad augurargli una pronta guarigione così come fatto subito dopo da Paul George (“Sono qui a disposizione se ti serve aiuto, sai come trovarmi”), LeBron James (“Tornerai più forte di prima”) e tantissimi altri messaggi di solidarietà anche da parte dei “rivali” di New York. “One city, one love”. E a noi verrebbe da aggiungere “un’unica Lega”. In bocca a lupo Caris, torna più forte di prima.