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Mercato NBA: LeBron James vuole Carmelo Anthony, Lakers a caccia anche di John Wall

NBA

Il n°23 dei Lakers non ha ancora informato la dirigenza, ma la sua volontà è chiara: portare il n°7 dei Rockets in giallo-viola, un amico con cui condividere il parquet e le difficoltà legate a un roster giovane e inesperto. Nel frattempo i losangelini vanno alla ricerca anche di altro: con John Wall messo alla porta da Washington, l'occasione sembra ghiotta

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Joe Vardon, giornalista di The Athletic, ormai da anni vicino al n°23 dei Lakers nelle sue stagioni trascorse a Cleveland, apre il suo articolo con una frase tanto semplice quanto diretta: “LeBron James vorrebbe portare Carmelo Anthony con sé a Los Angeles”. Un sussurro, una voce spesso circolata nelle ultime settimane che trova conferma nelle indiscrezioni arrivate al corrispondente dell’Ohio, che sottolinea come James non abbia avanzato nessuna richiesta a Magic Johnson o al GM Robert Pelinka per consigliare il suo amico. Nessuna raccomandazione, ma basta una notizia di questo tipo per far alzare le antenne a molti: il n°7 dei Rockets ha salutato la squadra dopo sole 10 partite, incompatibile in campo e fuori con l’ambiente texano e costretto per ragioni contrattuali ad aspettare fino al 15 dicembre prima di potersi accasare con una nuova squadra. LeBron è convinto del fatto che Anthony possa ancora dare molto, soprattutto in una squadra alle prese con l’inesperienza e i continui infortuni che riducono alle volte ai minimi termini il roster. Brandon Ingram è soltanto l’ultimo esempio in questo senso, fermato per qualche giorno dal problema alla caviglia nella sfida contro gli Spurs. Una coppia d’amici che potrebbe ritrovarsi sul parquet, di certo non la prima volta che succede. James, Wade, Anthony e Paul da anni ormai compongono una delle compagnie più famose dell’intera NBA (immortalata da un celebre scatto su un salvagente a forma di banana che ha dato anche il nome alla loro “cricca”). La convivenza sul parquet tra loro però non sempre ha funzionato: mentre i primi due ricordano nostalgici sui social una foto diventata simbolo dei loro anni a Miami, dimenticano il tentativo fallito in quel di Cleveland meno di 12 mesi fa. Così come Anthony e Paul, erano felici in estate di poter dividere la palestra e gli allenamenti, prima di scoprire che l’idillio in realtà non poteva funzionare. “Spero che un giorno potremo giocare tutti e quattro nella stessa squadra”, raccontava LeBron nel 2016. Con il ritiro di Wade la prossima primavera l’ipotesi sembra essere quanto mai remota.

In caso di arrivo di Anthony, il sacrificato potrebbe essere Beasley

Stando a quanto raccontato da Marc Stein del New York Times, la delusione in casa Lakers nasce anche dal fatto che l’arrivo di Michael Beasley non ha funzionato in campo come sperato (e su questo si potrebbero fare tanti commenti, meglio evitare). Anthony è stato dipinto negli ultimi anni come un giocatore problematico da gestire in spogliatoio e le esperienze raccolte nelle ultime stagioni sembrano dimostrarlo. Nel caso di acquisizione da parte dei Lakers, i losangelini dovranno dunque fare spazio nel roster rinunciando a uno dei 15 e in questo caso la scelta sembra ricadere proprio su Beasley. Un’operazione che farebbe comodo anche a Houston, che nel caso di nuovo accordo non avrebbe più nel conto della luxury tax il contratto dell’ex giocatore dei Knicks: un risparmio da 2.6 milioni di dollari come taglio sulle tasse da pagare. Altri GM che preferiscono restare anonimi però ci tengono a ribadire: “No, non esiste un reale mercato di squadre interessate a Carmelo. Se LeBron lo vuole davvero, ogni altra considerazione smetterà di avere un senso per i Lakers. Magic lotterà per portarlo a L.A., pur di rendere felice James”.

I Lakers pensano anche a John Wall? C'è lo zampino di Rich Paul

Nel frattempo la dirigenza losangelina sta valutando anche altre strade, ipotesi che possono venire fuori sul mercato durante la stagione e di cui poter approfittare all’occorrenza. E il nome che si rincorre da qualche settimana è quello di John Wall, rimasto fuori per “ragioni personali” non meglio specificate dalla gara contro gli Hawks e in aperta rottura con la dirigenza che lo ha multato dopo le lamentele in allenamento contro coach Brooks. Insomma, Washington farebbe davvero a meno di lui, anche perché all’orizzonte c’è un rinnovo contrattuale che potrebbe bloccare il margine di manovra degli Wizards per il prossimo lustro. L’agente del n°2 dei capitolini da un paio d’anni è lo stesso di James, Rich Paul, che sembra aver avanzato anche una bozza di proposta: uno scambio che coinvolge Lonzo Ball, Brandon Ingram e Kentavious Caldwell-Pope (altro giocatore assistito da Paul), al quale Washington però sembra aver detto di no. Un rifiuto che potrebbe cambiare se al posto dell’ala tanto cara a Paul venisse aggiunto un altro talento di prospetto come Kyle Kuzma o Josh Hart; una manovra che a quel punto butterebbe giù tutti gli sforzi fatti per mettere assieme giovani promesse. Al momento la trattativa sembra averla messa in piede soltanto il famoso agente, consapevole della volontà di Wall di voler cambiare aria. O almeno provando a mettere un po' di pressione sugli Wizards: in fondo il prossimo giugno c'è sempre un contratto da rinnovare.