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NBA: Danilo Gallinari vince il derby senza LeBron, San Antonio battuta in volata a Denver

NBA

I Clippers vincono il derby grazie a un super Lou Williams da 36 punti e al contributo di un Gallinari che chiude in doppia doppia. Nove punti per Marco Belinelli nella sconfitta in volata di San Antonio in Colorado

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Los Angeles Lakers-L.A. Clippers 118-107

Lou Williams. Se esiste una partita che può raccontare meglio di altre il suo impatto, le sue doti e la sua capacità di incidere, difficilmente ne troverete una più emblematica del derby vinto in rimonta contro i Lakers. Il pluri-premiato miglior sesto uomo dell’anno segna 36 punti (massimo stagionale) in 31 minuti, in una serata in cui l’attacco dei Clippers non funziona al meglio. Williams a quel punto si carica tutto il resto della squadra sulle spalle: tira 11/18 dal campo, raccogliendo tre triple su altrettanti tentativi dalla lunga distanza e costringendo la difesa giallo-viola a mandarlo in lunetta 11 volte - ovviamente senza errori anche a cronometro fermo. L’unico in grado di dargli una mano è Danilo Gallinari, protagonista assieme a lui nel finale: per il n°8 azzurro è doppia doppia da 19 punti e dieci rimbalzi, condita con tre assist e una tripla arrivata nel momento del bisogno per ricacciare definitivamente indietro i Lakers. La squadra di Gallinari infatti cambia volto al match a cavallo dell’avvio del quarto periodo, piazzando un parziale da 22-0 in meno di sei minuti che porta i Clippers dal -7 al +15. È qui che si decide la sfida, con i Lakers incapaci di trovare contromisure davanti agli occhi di un attento LeBron James; seduto in prima fila, osservato speciale e arrivato allo Staples Center con tanto di bicchiere di vino rosso in mano. In campo invece a darsi da fare quando si tratta di fare canestro è soprattutto Kyle Kuzma, autore di 24 punti e miglior realizzatore giallo-viola, davanti ai 19 di Lonzo Ball e i 17 di Brandon Ingram. Josh Hart invece parte in quintetto, ma esce nel finale a causa di un’espulsione arrivata dopo le prolungate proteste per un fischio a suo modo di vedere profondamente sbagliato. I Clippers salgono così al quarto posto di una Western Conference molto fluida nelle posizioni di classifica da playoff, mentre i Lakers scivolano al settimo e sperano di sfatare al più presto il tabù: vince una gara senza il proprio leader.

Denver Nuggets-San Antonio Spurs 102-99

I Nuggets da sempre godono a differenza delle altre 29 squadre di un vantaggio spesso sottovalutato: giocare in casa 41 partite di regular season a un miglio d’altezza sul livello del mare. Una situazione che spesso permette a Denver di vincere i finali in volata al Pepsi Center, mantenendo una lucidità e un’efficacia che gli ospiti spesso perdono strada facendo. Contro gli Spurs a dimostrare grande sangue freddo è Monte Morris, che a sette secondi dal termine realizza i due tiri liberi più importanti della sfida. Ai suoi sette punti si aggiungono i 31 con sei rimbalzi raccolti da Jamal Murray (dominante nonostante una brutta storta alla caviglia destra che lo rende zoppicante); il miglior realizzatore del match spesso imbeccato da un Nikola Jokic ancora una volta in versione extra-lusso: 21 punti, nove rimbalzi, nove assist e 10/14 al tiro, uscito per falli in un finale che stava costando caro ai Nuggets. I padroni di casa infatti, dopo aver toccato i 18 punti di vantaggio nel primo tempo, sono arrivati a un passo dal dover disputare un’overtime (se il tentativo dall’arco sulla sirena di Bryn Forbes avesse avuto esito positivo). In casa Spurs sono 24 punti per LaMarcus Aldridge, a cui si aggiungono i 15 di DeMar DeRozan e i nove di Marco Belinelli in uscita dalla panchina. Per l’azzurro 3/5 dal campo e una tripla in 18 minuti dall’impatto (per una volta) non positivo sul match in termini di punteggio (-10 di plus/minus). I Nuggets si prendono così l’ottava vittoria in fila in casa: un successo che vale nuovamente il primo posto a Ovest.