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NBA, Dallas-Golden State 114-119: Steph Curry mostruoso, 48 punti con 11 triple e Mavs al tappeto

NBA

Prestazione straordinaria del numero 30 degli Warriors, che con 48 punti e 11 triple — tra cui l’ultima per spezzare la parità a 42 secondi dalla fine — regala il successo ai campioni in carica. Ai padroni di casa non servono i 26 punti di Luka Doncic

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Nel caso qualcuno si fosse dimenticato che per il premio di MVP bisogna comunque tenere conto di Steph Curry, ci ha pensato il numero 30 dei Golden State Warriors a ricordarlo a tutti. Il metodo utilizzato dal due volte MVP della lega è stato segnare 48 punti in faccia ai Dallas Mavericks, mandando a segno la bellezza di undici triple — tra cui l’ultima per vincere la gara. A 42 secondi dal termine con il punteggio sul 114 pari, Curry si è isolato in punta e ha mandato a segno la “pugnalata” che ha chiuso la partita, ma secondo lui e coach Steve Kerr il merito è stato tutto di Kevin Durant. “È stato lui a prendere l’iniziativa: sapendo che ero caldo, ha agito da esca e mi ha permesso di mettermi al lavoro. Per il modo in cui hanno difeso contro di noi, era la cosa più logica”. A vedere il tabellino finale di Curry — 17/32 dal campo, 11/19 da tre, 6 rimbalzi e 5 assist — verrebbe da dire che i Mavs non sono proprio riusciti a difendere contro di lui, anche perché hanno concesso 28 punti a Kevin Durant e altri 16 a Klay Thompson (di cui 9 nell’ultimo quarto). “Aveva continuamente un mismatch” ha spiegato KD. “Stava segnando contro chiunque stasera, perciò perché chiamare schemi?”. 

Luka Doncic incanta ma non vince contro Curry e KD

Tanto è bastato ai campioni in carica per portare a casa una vittoria confezionata anche dalla giocata difensiva di Draymond Green, che dopo l’ultima tripla di Curry ha stoppato il tentativo di Jalen Brunson per impedire il pareggio, come successo anche a 5 secondi dalla fine con la palla persa dell’ex Harrison Barnes in isolamento contro Durant. I Mavericks hanno pagato a caro prezzo gli ultimi otto tiri sbagliati per chiudere la gara, arrivando col fiato corto a differenza di quanto successo un paio di mesi fa sempre in casa contro gli Warriors, che però erano privi di Curry e Green. Anche questa volta Luka Doncic ha mostrato tutte le sue qualità chiudendo con 26 punti, 6 rimbalzi e 5 assist con 5/10 da tre punti, seguito dai 22 di Harrison Barnes e dalla doppia doppia da 13+14 di DeAndre Jordan. Alla prima partita senza poter contare su J.J. Barea (confermata la rottura del tendine d’Achille e la fine della sua stagione), Jalen Brunson ne ha fatto le veci segnando 12 punti dalla panchina, ma non sono riusciti ad avere la meglio complice anche l’assenza di Dennis Smith Jr., ancora alle prese con una schiena dolorante.