
Anthony Davis ha richiesto di essere scambiato, e c’è da scommettere che ogni squadra avrà fatto un’offerta ai Pelicans. Una per una, proviamo a capire cosa potrebbero proporre le altre 29 franchigie per arrivare alla superstar di New Orleans

Anthony Davis ha richiesto di essere scambiato, e c’è da scommettere che ogni squadra avrà fatto un’offerta ai Pelicans. Una per una, proviamo a capire cosa potrebbero proporre le altre 29 franchigie per arrivare alla superstar di New Orleans.

ATLANTA HAWKS | Davis ha detto espressamente di voler essere scambiato solo a una contender, e gli Hawks sono ben lontani dall’essere una squadra in grado di puntare al titolo. È quindi molto improbabile che il GM Travis Schlenk decida di cedere ora i giovani accumulati con il concreto rischio di perdere AD nel 2020. Nel caso, dovrebbe mettere sul piatto tutto il meglio: Trae Young, John Collins, Kent Bazemore e prime scelte al Draft, forse anche quella ricevuta da Dallas lo scorso anno.

BOSTON CELTICS | Come tutti sanno, nessuno può offrire la combinazione di giovani, scelte al Draft e contratti appetibili come i Celtics, specialmente se dovessero mettere sul tavolo anche Jayson Tatum (particolarmente appetibile per New Orleans perché ancora sotto contratto da rookie). Per farlo, però, bisogna aspettare l’1 luglio, a meno di cedere immediatamente Kyrie Irving, ma non sembra essere questa l’intenzione dei biancoverdi. Nel caso si aspettasse, in estate i Celtics potrebbero offrire una combinazione di Tatum, Brown, Rozier, Smart e una o più scelte al Draft, che siano proprie oppure quelle di Memphis, Sacramento e/o dei Clippers. Ma i Pelicans aspetteranno convivendo per sei mesi con una stella scontenta in casa?

BROOKLYN NETS | Caris LeVert, Jarrett Allen, Joe Harris, Ed Davis e DeMarre Carroll, ovverosia due giovani di qualità, un ottimo tiratore sotto contratto e due veterani in scadenza in cambio di Davis e E’Twaun Moore per far tornare i conti. LeVert andrebbe rifirmato nel 2020, ma la base sarebbe solida e si completerebbe bene con Jrue Holiday. Molto difficile però che Davis rimanga a Brooklyn in una squadra così indebolita, per quanto D’Angelo Russell rappresenterebbe un partner intrigante sul perimetro e di spazio salariale ce ne sarebbe tantissimo.

CHICAGO BULLS | I Bulls hanno il vantaggio di essere “casa” per AD, nativo dell’Illinois, ma oltre a questo è difficile trovare anche solo un motivo per cui Davis dovrebbe voler giocare con i Bulls. Sul piatto potrebbero mettere Lauri Markkanen, Wendell Carter Jr. e Zach LaVine, o scelte al Draft, ma con un roster privo dei suoi migliori giocatori non ci sarebbe davvero motivo per Davis di rimanere.

DALLAS MAVERICKS | Tutti disponibili tranne Luka Doncic, che essendo sotto contratto a lungo è uno dei pochissimi intoccabili in giro per la lega. Ma un pacchetto formato da Dennis Smith Jr., Harrison Barnes, Jalen Brunson e scelte difficilmente convincerebbe i Pelicans a cedere Davis, anche perché al Draft non riceverebbero nulla prima del 2021. Un pacchetto simile per Jrue Holiday, invece, potrebbe diventare molto interessante.

DENVER NUGGETS | I giovani sotto contratto e con potenziale ci sarebbero anche: Jamal Murray, Gary Harris, Will Barton, Malik Beasley. Più le scelte, per quanto poco appetibili per una squadra destinata a essere tra le prima della NBA con Davis al fianco di Nikola Jokic. Il GM Tim Connelly ha grandi rapporti con Dell Demps, GM dei Pelicans, ma business is business: sarebbe intrigantissimo vederli assieme, ma difficilmente potrebbero dire la loro a Ovest senza la loro proverbiale profondità.

DETROIT PISTONS | Blake Griffin è sotto contratto a lungo, probabilmente troppo a lungo. Le scelte al Draft sarebbero anche interessanti, specie quelle più lontane nel tempo. Ma avrebbe davvero senso per i Pistons, con la certezza che Davis non rifirmerà per rimanere a vivere a Detroit? Probabilmente no. Anche qui, però, per Jrue Holiday…

GOLDEN STATE WARRIORS | Lo scenario da incubo per tutto il resto della NBA: i Pelicans che pur di rimanere competitivi accettano un pacchetto formato da Klay Thompson e Draymond Green. I nomi sono i più pesanti in circolazione, ma il fatto che Thompson sarà free agent in estate e Green nel 2020 diminuisce di molto l’appetibilità di uno scambio del genere per i Pelicans. E poi “squadra che vince non si cambia”: dalla parte dei campioni in carica, perché rischiare di spaccare un gruppo avviato perso le quinte finali consecutive a metà stagione?

HOUSTON ROCKETS | Clint Capela, Eric Gordon e tutte le prime scelte possibili e immaginabili, oppure… un clamoroso ritorno di Chris Paul? Entrambi scenari difficili da immaginare, anche perché Gordon è già stato a New Orleans e se ne è andato appena ne ha avuto l’opportunità, come ha fatto anche CP3 per andare a vincere (senza riuscirci). In ogni caso, prendetevi cinque secondi per immaginare un pick and roll tra Harden e Davis.

INDIANA PACERS | Dopo l’infortunio di Victor Oladipo, è difficile anche solo capire che direzione prenderà Indiana da qui alla deadline. Potenzialmente potrebbero mettere sul piatto due lunghi intriganti come Domantas Sabonis e Myles Turner, ma oltre a loro due e le scelte (lontane dalla Lottery)? Qualche veterano come Thaddeus Young o Bojan Bogdanovic? Decisamente troppo poco per puntare ai playoff a Ovest.

L.A. CLIPPERS | Per molte squadre, lo scoglio principale a uno scambio con Davis è l’impossibilità di rifirmarlo nel 2020. Ma i Clippers, essendo in un mercato come Los Angeles, potrebbero ragionevolmente pensare di avere una chance concreta – anche perché avranno più spazio salariale di molte altre pretendenti per poter aggiungere un’altra stella in estate (Kawhi Leonard?). Per i Pelicans, però, il pacchetto girerebbe attorno a Tobias Harris, Shai Gilgeous-Alexander, Jerome Robinson e scelte al Draft (piuttosto lontane nel tempo). Non sono in prima fila, ma neanche così lontani.

LOS ANGELES LAKERS | Nessuna squadra ha l’urgenza dei gialloviola per arrivare subito a Davis, dando a LeBron James un partner del suo livello con il quale dare l’assalto ai playoff da subito. Dopo non aver affondato il colpo su Paul George e Kawhi Leonard, è il momento per i Lakers di scambiare per Davis – anche perché manterrebbero buona parte dello spazio salariale per aggiungere una terza stella in estate. Sul tavolo andranno messi buona parte dei giovani cresciuti in questi anni: Brandon Ingram, Kyle Kuzma, Lonzo Ball, Josh Hart e Ivica Zubac, in base alle preferenze dei Pelicans. Tutti sotto contratto da rookie, anche se nessuno di questi sembra poter essere una stella di livello tale da raccogliere immediatamente l’eredità di Davis. Per spingere i Pelicans ad accettare subito servirà probabilmente una dichiarazione forte di Davis, un’indicazione della sua volontà di rinnovare solo con i Lakers o la creazione artificiale di un ambiente insostenibile a New Orleans tale da costringere la dirigenza a cederlo subito. Altrimenti, per i Pelicans ha più senso aspettare luglio.

MEMPHIS GRIZZLIES | Entrambe alle prese con la necessità di cedere, è difficile immaginare che i Pelicans vogliano prendersi uno tra Mike Conley e Marc Gasol avendo grosse difficoltà a rientrare nella lotta ai playoff. I due veterani poi sono abituati a uno stile di gioco lento, mentre sotto Alvin Gentry si corre e anche tanto. Da qualunque parte la si guardi, difficile immaginare uno scambio tra le squadre anche inserendo Jaren Jackson Jr.

MIAMI HEAT | I contratti da dover mandare a New Orleans sono poco interessanti per i Pelicans (Hassan Whiteside, Tyler Johnson, Goran Dragic) e i giovani non sono abbastanza promettenti per poterci costruire la squadra attorno (Bam Adebayo, Josh Richardson, Justise Winslow). Laddove c’è Pat Riley non si può mai dire davvero di no, ma in questo caso sembrano esserci davvero scarse possibilità.

MILWAUKEE BUCKS | Se Khris Middleton ed Eric Bledsoe fossero sotto contratto a lungo, allora ci si potrebbe pensare. Ma con entrambi in scadenza a fine anno, i Pelicans avrebbero davvero pochi incentivi a prenderseli senza la certezza di poterli trattenere. Anche qui: prendetevi qualche secondo per immaginare Davis insieme a Giannis Antetokounmpo.

MINNESOTA TIMBERWOLVES | Andrew Wiggins è un raro caso di giovane sotto contratto a lungo, ma nel corso della sua carriera ha lasciato più punti interrogativi che certezze. Bisognerebbe aggiungerci come minimo Josh Okogie e diverse scelte al Draft, ma non sarebbe comunque abbastanza. Anche in questo caso, sarà molto più interessante vedere se i T’Wolves proveranno a chiamare per Jrue Holiday o Nikola Mirotic.

NEW YORK KNICKS | Kristaps Porzingis, Kevin Knox e la prima scelta di quest’anno, con possibilità concrete che diventi la numero uno. Sulla base di uno scambio del genere, New York potrebbe entrare nella corsa a Davis – anche se sarebbe un prezzo molto alto da pagare per un giocatore con cui non farai i playoff quest’anno e sul quale non hai la certezza di poterlo trattenere. Molto passerebbe dall’aggiunta di un’altra stella in estate come Kyrie Irving, Kemba Walker o il sogno proibito Kevin Durant, costruendo attorno a loro una squadra in grado di riportare la franchigia ai fasti di un tempo. Sognare non costa nulla.

ORLANDO MAGIC | Mo Bamba, Jonathan Isaac e Aaron Gordon finora non hanno mostrato abbastanza per poter essere dei giocatori attorno al quale ricostruire una franchigia come avrebbero bisogno i Pelicans. Vincere il titolo, poi, sarebbe pura utopia. Passiamo oltre.

PHILADELPHIA 76ERS | Nella Eastern Conference, nessuno ha un giocatore del calibro di Ben Simmons da poter mettere sul tavolo. Il problema, però, è che Simmons e Davis condividono lo stesso agente, Rich Paul, ed è estremamente improbabile che voglia organizzare uno scambio del genere mettendo a rischio i guadagni dell’australiano a Philly, la squadra che lo ha scelto al Draft. Il fit tra Davis ed Embiid, poi, sarebbe tutto da costruire a stagione in corso – oltre a perdere buona parte dei tiratori come J.J. Redick o Wilson Chandler per far tornare i conti. Ad ogni modo, non è un’opzione che può essere del tutto scartata.

PHOENIX SUNS | Molto più semplice scartare quella che porta Davis a Phoenix: anche mettendoci dentro Deandre Ayton, la situazione dei Suns è l’opposto rispetto a quella che cerca Davis. L’addio nel 2020 sarebbe pressoché scontato, per quanto lui e Devin Booker siano due prodotti di coach Calipari a Kentucky.

PORTLAND TRAIL BLAZERS | C.J. McCollum è un ottimo giocatore, ma forse non quello attorno al quale si può ricostruire un’intera franchigia, anche inserendo nello scambio Jusuf Nurkic o Zach Collins. Anche impegnandosi, diventa difficile trovare uno scambio che abbia senso per tutte le parti in causa.

SACRAMENTO KINGS | Anche mettendo De’Aaron Fox, Marvin Bagley e Bogdan Bogdanovic sul piatto, che motivi avrebbe Davis di rimanere a Sacramento nel 2020 senza i tre migliori giocatori a roster?

SAN ANTONIO SPURS | Come ogni altra squadra, anche gli Spurs vorrebbero mettere le mani su Davis, ma le chance che accada sono molto remote. Anche dando per scontato un ritorno ai suoi livelli di Dejounte Murray, non basterebbe lui e un pacchetto con LaMarcus Aldridge e Lonnie Walker per convincere New Orleans a cederlo – o Davis a rifirmare, per quanto il carisma di Gregg Popovich (ma fino a quando continuerà ad allenare?) siano indiscutibili.

TORONTO RAPTORS | Un'outsider di questa corsa a Davis: se davvero i canadesi sono all-in su questa stagione nel tentativo di convincere Kawhi Leonard a rimanere, allora dovrebbero offrire tutto il meglio possibile per prendere Davis. E non è detto che non lo facciano, dando carta bianca o quasi ai Pelicans per scegliere quello che vogliono, da uno tra Serge Ibaka o Jonas Valanciunas per far tornare i conti fino a tutti i giovani a roster come Pascal Siakam, OG Anunoby o Fred VanVleet e le scelte a disposizione. Difficile però che sia abbastanza per convincere i Pelicans, ma si creerebbe una contender in grado di impensierire Golden State

UTAH JAZZ | Solo muovendo uno come Rudy Gobert potrebbe esserci qualche chance, ma anche in quel caso è difficile immaginare i Jazz o i Pelicans fare uno scambio del genere con tutti i rischi che sia solamente un affitto di 18 mesi per Utah.

WASHINGTON WIZARDS | Bradley Beal, Tomas Satoransky e scelte? Pacchetto costruito attorno a un All-Star di sicuro affidamento, ma non c’è alcuna certezza che Davis rimanga nel 2020 come per buona parte delle altre squadre. E anche con un ritorno di John Wall ad altissimi livelli (non scontato), vederli alzare il Larry O’Brien Trophy nel 2020 è pura utopia.