Super parziale nel quarto periodo, un grande Damian Lillard a guidare le operazioni con tutta la squadra al seguito: Golden State si ferma sul più bello, nervosa e imprecisa in una finale di partita da dimenticare
HARDEN FA 31 MA NON BASTA: VINCE MINNESOTA
TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA NOTTE
Portland Trail Blazers-Golden State Warriors 129-107
Se l’intenzione dei campioni NBA in carica era quella di arrivare alla pausa dell’All-Star Game con la giusta spinta, il piano è parzialmente fallito proprio nell’ultima tappa. Golden State, impeccabile nell’ultimo mese, ha giocato la sua peggior partita del 2019 (e ci sta), perdendo in trasferta contro una delle migliori squadre della Western Conference e pareggiando così la serie stagionale sul 2-2 contro i Blazers. Nulla di male, dunque, se non fosse per il crollo emotivo prima ancora che tecnico manifestato negli ultimi cinque minuti del match. Prima il faccia a faccia Thompson-Collins, puniti entrambi con un fallo tecnico, seguiti poi dal nervosismo di Draymond Green a cui viene contestato un fallo flagrant a meno di quattro minuti dalla sirena. Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso Steve Kerr, esploso in una protesta evidente e fin troppo caricaturale: è andato a caccia dell’espulsione e c’è riuscito. Gli Warriors in campo però non ne hanno tratto spunto e carica emotiva, ma si sono sgonfiati ancora di più, incassando un parziale complessivo da 35-12 nel quarto periodo che ha segnato la sfida. Golden State è rimasta a galla soltanto grazie alle prodezze e ai canestri di Steph Curry e Kevin Durant: 32 punti a testa, con KD chirurgico nel segnare e il n°30 che ci mette un po’ a carburare in una sfida in cui raccoglie anche sette rimbalzi. Il volto della partita però è un altro: Damian Lillard, che ne segna 29 con 9/15 al tiro e 6/8 dall’arco, conditi con otto assist, a cui si aggiungono altri sette giocatori in doppia cifra. Uno sforzo collettivo che premia i Blazers che aspettano Enes Kanter, l’ultimo colpo di mercato messo a segno in Oregon e sostituto ideale di Jusuf Nurkic. Portland si tiene stretta il suo quarto posto a Ovest: il modo migliore per concedersi una settimana di riposo in vista dell’All-Star Game.