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NBA, DeMarcus Cousins ricorda Stephon Clark sulle sue scarpe: "Chiediamo giustizia"

NBA

La decisione di non processare i poliziotti che un anno fa uccisero il 22enne disarmato a Sacramento hanno riacceso la protesta che coinvolse anche la NBA. Il n°0 degli Warriors ha scritto un messaggio sulle sue scarpe - qualcosa di "più grande del basket", come sottolineato da Steph Curry

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Stephon Clark non avrà giustizia, almeno in un’aula di tribunale. Niente processo per i due poliziotti che hanno fatto fuoco contro il giovane 22enne di colore di Sacramento, disarmato e freddato per sbaglio nel giardino della nonna lo scorso 18 marzo nella capitale californiana. Le forze dell’ordine pensavano che il ragazzo fosse armato, ma in realtà stava cercando nelle tasche il suo smartphone. Secondo la ricostruzione ufficiale invece, sembra che i poliziotti avessero intimato a Clark di mettere le mani in evidenza e che, una volta preso il cellulare, il riflesso dello schermo avrebbe indotto in errore gli agenti, convinti che stesse per partire un colpo e costretti a quel punto a sparare per difendersi. I video girati con l’elicottero durante l’azione mostrano come “il ragazzo fosse stato più volte avvisato, intimato di dover mettere le mani in mostra” e che da parte delle forze dell’ordine “non hanno esitato perché erano onestamente convinti del fatto che fosse armato”. Se sparo a colpo sicuro è perché mi sento in pericolo, questa la strampala ipotesi difensiva che è stata accolta durante la fase d'indagine. Una tesi che ha portato a non procedere contro i due agenti, “costretti come spesso succede in strada a dover prendere una decisione in pochi istanti”. Una scelta accolta con grande frustrazione e rabbia dalla famiglia Clark, lasciata sola e abbandonata dalla giustizia statunitense come spesso accade quando le azioni della polizia colpiscono famiglie di afroamericani: “Non è giusto, credevo nella giustizia e invece siamo stati abbandonati”. DeMarcus Cousins invece non ha smesso di interessarsi alla vicenda Clark, nonostante ormai Sacramento faccia parte del suo passato. Il n°0 degli Warriors pagò al tempo le esequie del funerale e fu tra i primi a schierarsi a favore della protesta che bloccò per due partite l’accesso al Golden 1 Center di Sacramento. Una protesta che potrebbe nuovamente montare nelle prossime ore, mentre Cousins, venuto a conoscenza della notizia, ha deciso di apporre sulle sue scarpe l'hashtag #StephonClark, in ricordo della sua vicinanza al ragazzo; prima di mettere a referto il suo massimo in stagione da 25 punti, dimostrando una forma fisica definitivamente ritrovata. "Qualcosa di più grande del basket", come sottolinea Steph Curry sui social. Una storia rimasta nel cuore di Cousins, anche a centinaia di chilometri di distanza.