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Playoff NBA: Sixers scatenati nonostante l'assenza di Embiid, Nets battuti in gara-3

NBA

Il lungo camerunense resta fuori a causa dei problemi al ginocchio: ci pensano Ben Simmons (31 punti e nove assist), Tobias Harris (29 e 16 rimbalzi) e JJ Redick (26 e cinque triple) a farne le veci, riportando nuovamente il fattore campo in favore di Philadelphia

A BROOKLYN CERCANO IL TIRO "SCOMPARSO" DI SIMMONS

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Brooklyn Nets-Philadelphia 76ers 115-131

La risposta alle provocazioni, alle parole e ai cartelli ironici Ben Simmons l'ha data sul parquet, guidando Philadelphia al successo che ridà il vantaggio del fattore campo ai Sixers, nonostante l'assenza di Joel Embiid. Il lungo camerunense, ancora alle prese con i problemi al ginocchio, resta a guardare i compagni dalla panchina per la 15esima volta nelle 25 gare post All-Star Game, limitato a soli 45 minuti complessivi nei primi tre atti della serie. Al suo posto in quintetto c'è Greg Monroe, mentre a farne le veci in quanto a leadership e canestri in area ci pensa il n°25 australiano a sbarazzarsi di Brooklyn: massimo in carriera ai playoff da 31 punti per Simmons, tirando 11/13 dal campo nonostante la difesa dei Nets cercasse di togliergli invano qualsiasi tipo di conclusione al ferro. I padroni di casa le prova tutte, ma a ogni raddoppio fa subito seguito un assist - nove alla sirena finale - molti dei quali indirizzati ad armare la mano di un sontuoso Tobias Harris da 29 punti, 16 rimbalzi e 6/6 dalla lunga distanza (tutti massimi in carriera ai playoff) e quella del solito JJ Redick da 26 punti e cinque bersagli pesanti. "Abbiamo i giocatori e il talento per vincere in casa o in trasferta, in qualsiasi circostanza e potendo trovare soluzioni e rimedi a qualsiasi assenza", ripete Simmons a fine partita, senza rispondere alle provocazioni della vigilia di Jared Dudley. Il combinato disposto di gioco in area e quello perimetrale è letale per Brooklyn, nonostante la partenza sia promettente. La prima partita casalinga ai playoff dopo quattro anni d'astinenza dà grande energia al Barclays Center, che resta ammutolito nei quattro minuti e mezzo d'astinenza a fine primo quarto. Quelli danno il via alla fuga dei Sixers, che trova più volte la doppia cifra di vantaggio nella mezz'ora successiva di gara: "Senza Embiid sapevamo di non aver tempo da perdere: dovevamo partire forte e farci trovare pronti", dice Harris. Missione compiuta.

Nets, 26 punti a testa di Russell e LeVert e poco altro

Brooklyn resta a galla per buona parte della sfida, trascinata dai 26 punti a testa di D'Angelo Russell e Caris LeVert, con il secondo autore di ben 19 punti nel solo secondo quarto - mai così tanti in carriera in una singola frazione, regular season o playoff non fa differenza. I suoi canestri tengono a contatto i Nets nel primo tempo, mentre nel terzo quarto i Sixers scavano di nuovo il solco. L'ultimo parziale in favore dei padroni di casa li riporta a -6 (nonostante il 20% scarso dall'arco di squadra, 8/39 complessivo), con coach Kenny Atkinson che a quel punto, a meno di quattro minuti dalla sirena, chiede ai suoi di fare fallo sistematico su Simmons, cercando di recuperare e al tempo stesso mettere in difficoltà l'All-Star avversario. I primi due liberi non trovano il fondo della retina, i successivi quattro sì. Con buona pace dei Nets, che adesso dovranno trovare un nuovo bersaglio contro cui puntare le proprie provocazioni. Con Ben Simmons i cartelli, le dichiarazioni e le frasi di sfida non sembrano avere grande effetto. Anzi.