I bi-campioni in carica perdono Durant causa infortunio nel 3° quarto, resistono alla rimonta dei Rockets e si prendono in volata un successo decisivo: ai Rockets non bastano i 31 punti di Harden, costretti adesso a vincere e sperare in gara-7
LE IMMAGINI DELL'INFORTUNIO DI KEVIN DURANT
Golden State Warriors-Houston Rockets 104-99
Gli Warriors vincono una partita in volata, dominata a lungo nel primo tempo, sofferta nel terzo quarto in cui sono stati costretti a rinunciare a Kevin Durant causa infortunio e conquistata d’orgoglio nel finale. Si conferma così il grande equilibrio in una serie in cui tutte le partite non sono mai finite con più di sei lunghezze di margine tra le squadre, nonostante nei primi due quarti gli Warriors mettano in fila prima un parziale prima da 19-3 e poi da 15-0. Due colpi che non abbattano Houston, che resta in piedi, resiste e torna di prepotenza nel terzo quarto. A remare contro Golden State ci si mette anche la sfortuna: a un quarto d’ora dal termine, Durant trova i primi due punti della ripresa dopo averne segnati 20 nella prima metà di gara, ma ricadendo sulla gamba destra sente tirare la parte posteriore ed è costretto a uscire zoppicando. Per qualche minuto la paura è che l’infortunio riguardi il tendine d’Achille, ma dagli spogliatoi arriva la notizia dello scampato pericolo: stiramento al polpaccio e gara finita per KD. Golden State allora deve fare di necessità virtù, si affida a Steph Curry e Klay Thompson che chiudono rispettivamente con 25 e 27 punti e porta a casa un successo decisivo nella serie. Nel finale di partita Kevon Looney prende il posto di Durant nella fase cruciale del match – riuscendo a invertire la tendenza a rimbalzo d’attacco che aveva penalizzato Golden State nelle due sfide giocate in Texas, con tanto di stoppata decisiva nel su Paul in uno degli ultimi possessi. I Rockets infatti sprecano un’occasione unica, non affondando il colpo contro un quintetto che perde anche Draymond Green causa raggiunto limite di falli. Poteva essere 2-3 Houston e invece è 3-2 Golden State: fa tutta la differenza del mondo.
Nella fase chiave della gara arrivano le triple di Golden State
Il momento cruciale della sfida, a meno di quattro minuti dalla sirena, si apre con il quarto fallo tecnico in questi playoff fischiato contro Draymond Green – che prima conquista uno sfondamento e poi la sanzione dopo la provocazione nei confronti di Chris Paul. Quel libero potrebbe pesare tantissimo, con Houston a meno di un possesso di distanza, ma il n°23 degli Warriors si fa perdonare dall’altra parte trovando la seconda tripla della sua partita nel momento più delicato. La sua gioia è contagiosa, ma porta Golden State a distrarsi a protezione del ferro, a perdere l’uomo in angolo: PJ Tucker ne approfitta e indisturbato realizza la tripla che avvicina ancora una volta i Rockets. Il suo piede però finisce di qualche centimetro sulla linea del fallo laterale, annullando i tre punti e cambiando il possesso del pallone. I bi-campioni in carica non se lo fanno ripetere due volte: Thompson dall’altra parte, dopo l’ennesimo rimbalzo d’attacco, segna il canestro che regala agli Warriors il margine decisivo conservato fino al termine della lunga serie di viaggi in lunetta e di timeout che spezzettano il gioco nel finale, ma non cambiano la sostanza. Alla sirena finale è tripla doppia sfiorata per Green, che si ferma a due punti da una tripla doppia da 12 rimbalzi e 11 assist. Dall’altra parte invece 31 punti e otto assist per un chirurgico James Harden – silente nell’ultimo quarto – 19 per Eric Gordon, che ritrova la mira con l’andare avanti del match e soltanto 11 con 3/14 al tiro di CP3; una delle più grandi delusioni e il giocatore più sottotono in casa Rockets.