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Playoff NBA, Blazers che spreco: tre rimonte subite nel cappotto più competitivo di sempre

NBA

I Portland Trail Blazers sono diventati la prima squadra degli ultimi 20 anni a sprecare un vantaggio di 15 punti in tre partite di una serie, rimanendo in vantaggio per più minuti rispetto agli avversari nella serie. Il bilancio della stagione rimane comunque positivo

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"Siamo stati molto competitivi in questa serie, anche se è finita 4-0". Le parole di coach Terry Stotts possono sembrare un tentativo di indorare una pillola amara, ma in realtà la sua analisi della serie persa contro i Golden State Warriors non va così lontana dalla realtà. Dei 197 minuti che hanno composto i quattro episodi della serie, i Blazers sono stati avanti per ben 101 contro i soli 83 degli avversari, vincendo il computo dei primi tempi di 23 lunghezze. Nelle ultime tre gare, poi, sono sempre andati avanti di almeno 17 punti, ma mentre in gara-2 e 3 il massimo vantaggio era arrivato nel primo tempo, in gara-4 i Blazers avevano toccato il picco nel terzo quarto, vincendolo 26-22. Neanche scampare la classica “mareggiata del terzo quarto” ha però salvato i Blazers dall’inevitabile rimonta di Golden State: una volta arrivati punto a punto nel finale, l’attacco di Portland è andato completamente nel pallone, segnando solo 19 punti in 14 minuti “in the clutch” (punteggio entro 5 punti negli ultimi 5 minuti di gara) con 8/29 al tiro. I Blazers sono diventati così la prima squadra negli ultimi 20 anni a sprecare tre vantaggi da almeno 15 punti nella stessa serie di playoff, con l’ultimo supplementare di gara-4 chiuso con 3/10 dal campo e l’ultimo errore di Damian Lillard dall’angolo perfettamente difeso da Klay Thompson. Anche coach Steve Kerr, comunque, ha ammesso quanto i Blazers abbiano fatto sudare i campioni in carica: "Abbiamo dovuto combattere con le unghie e con i denti" ha detto dopo al termine di una serie nella quale Golden State ha vinto i secondi tempi di 61 punti. "Alla fine è uno sweep, ma ci siamo dovuti guadagnare tre delle quattro vittorie. È stato più difficile di quanto appaia".

Lillard: "Meglio perdere 0-4 alle finali di conference che al primo turno"

Il bilancio complessivo della stagione dei Blazers rimane comunque positivo: dopo la tremenda eliminazione per 0-4 contro New Orleans del 2018, alcuni vedevano i Blazers addirittura fuori dalle otto squadre da playoff a Ovest. Invece, nonostante la perdita del proprietario Paul Allen e il grave infortunio di Jusuf Nurkic, sono riusciti a eliminare gli Oklahoma City Thunder in cinque partite (con l’indimenticabile buzzer beater di Damian Lillard da 11 metri) e a vincere una gara-7 in trasferta sul campo della squadra col miglior record interno della lega (i Denver Nuggets che avevano superato dopo i quattro supplementari di gara-3). “Non eravamo mai andati così lontani in post-season e sono acque un po’ più profonde rispetto a quelle che avevamo visto” ha detto Damian Lillard, autore di 28 punti nella sua miglior prestazione della serie. “È un po’ più difficile mentalmente e fisicamente. Il livello di gioco è più alto. C’è più da perdere. Le squadre portano i propri scouting report a un livello successivo. Per noi è stata una grande esperienza e abbiamo dimostrato di poter competere a questo livello. Ma sicuramente è diverso”. Rimane comunque un finale migliore rispetto a quello della scorsa stagione, quando lo sweep subito per mano dei Pelicans rischiava di spaccare tutta la franchigia. "È stata una stagione speciale" ha concluso Lillard. "Siamo reduci da due ‘cappotti’ consecutivi, ma è sicuramente meglio essere battuti 4-0 in finale di conference piuttosto che al primo turno".