Sia l'allenatore degli Warriors che la loro superstar tornano con la mente alla finale di conference del 2016 vinta in rimonta contro OKC. Per crederci ancora
OAKLAND — Steve Kerr ci mette poco, qualche secondo, per giocarsi la carta — forse l’unica — che può permettere ancora ai suoi di crederci, sotto 1-3 in una finale NBA: “Qualche anno fa ce l’abbiamo fatta, contro OKC”, ricorda. Era il 2016, era una finale di conference allora, la rimonta sui Thunder venne poi vanificata da un’altra rimonta, analoga — quella dei Cavs sugli Warriors in finale NBA — ma l’allenatore di Golden State prova a ricordare la ricetta allora vincente, l’unica possibile: “Dobbiamo cercare di vincere la prossima partita. Vincerne una, intanto. E poi vediamo”. Una frase ripetuta spesso da allenatori e giocatori spalle al muro, compreso Steph Curry pochi minuti dopo la sirena di gara-4: “Suona come un cliché ma è anche l’unico modo in cui possiamo pensare di tornare in questa serie: dare tutto quello che abbiamo nei prossimi 48 minuti, tutti, chiunque metterà piede in campo”. Il n°30 degli Warriors ammette che l’umore nello spogliatoio dei campioni in carica non sia il massimo — “Il feeling non è dei migliori”, dice — ma poi avverte: “Non è finita. Abbiamo parlato in spogliatoio tra di noi: ci crediamo, tutti, possiamo sfruttare le esperienze vissute in passato e pensare di potercela ancora fare”. Piano condiviso anche da Draymond Green: “Sono stato dalla parte sbagliata di una rimonta del genere [quella subita dai Cavs in finale NBA, dopo aver guidato la serie 3-1, sempre nel 2016, ndr]: perché non potremmo fare la storia noi, stavolta? Dobbiamo continuare a giocare con orgoglio, con fiducia in chi siamo e in quello che possiamo fare. Dobbiamo tenere la testa alta, continuare a crederci, abbiamo già vinto tre partite in fila in passato, dobbiamo farlo anche ora. Ignorare quello che scrive la stampa, non guardare la tv, concentrarci solo sul compito che abbiamo davanti”. E allora Steve Kerr prova a guardare a gara-5 non come all’ultima partita di una stagione chiusa senza la vittoria finale ma come alla prima occasione utile per dimostrare una volta di più il proprio valore: “Stasera ci lecchiamo le ferite, ma domani andiamo a Toronto, e gara-5 per noi dev’essere una sfida, il test definitivo: non vediamo l’ora di giocarla, non siamo assolutamente scoraggiati. Sappiamo di potercela fare, sappiamo di poter vincere una partita lì: questa squadra è fatta di campioni, non si arriva in finale per cinque anni in fila se non si ha dentro qualcosa di speciale”. Da far uscire e mettere in campo lunedì notte: l’ultima occasione utile per dimostrarlo.