NBA, risultati della notte: 15^ vittoria in fila dei Bucks, OKC vince senza Gallinari
Non si ferma la marcia dei Milwaukee Bucks, trascinati dai 32+15 di Giannis Antetokounmpo. Oklahoma City infligge una pesante sconfitta a Utah pur dovendo fare a meno di Danilo Gallinari, fermato da una distorsione alla caviglia. Canestri decisivi di Nemanja Bjelica a Houston e Derrick Rose a New Orleans (4 punti in 5 minuti per Nicolò Melli). Paul George domina nella sua Indianapolis, Boston festeggia il ritorno di Gordon Hayward. Tutti i risultati e gli highlights della notte
MILWAUKEE BUCKS-ORLANDO MAGIC 110-101 | Per una volta i Milwaukee Bucks non travolgono gli avversari con 34 punti di scarto come successo nelle ultime quattro vittorie, ma devono giocarsela fino in fondo contro dei combattivi Orlando Magic. La tripla di Krhis Middleton su assist di Giannis Antetokounmpo nell’ultimo minuto di gioco, però, ha permesso alla miglior squadra della Eastern Conference di conquistare senza troppi patemi la 15^ vittoria consecutiva, riagganciando i Los Angeles Lakers con il miglior record della lega a 21 successi e 3 sconfitte
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Un’altra prestazione da MVP per Giannis Antetokounmpo: 32 punti, 15 rimbalzi e 8 assist, superando il 50% dal campo (12/22) con due triple a segno su cinque tentativi, pur lasciando per strada sei tiri liberi (6/12 dalla lunetta). Insieme a lui i 20 punti di Middleton, i 12 di Donte DiVincenzo e gli 11 di Ersan Ilyasova per una vittoria tirata arrivata dopo un raro weekend senza partite e senza allenamenti: “A volte è bene giocare le partite fino all’ultimo, si impara molto di più” ha detto l’MVP dei Bucks. “Bisogna abituarsi ai finali tirati e a non vincere di 20 o di 30. I due giorni di riposo ci hanno un po’ arruginito”
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Ai Magic, che erano faticosamente riusciti a tornare al 50% di vittorie con quattro successi in fila, non sono serviti i 26 punti di Evan Fournier e i 23 di Terrence Ross, complice il 54-44 subito a rimbalzo e i 16 punti da seconda opportunità concessi agli avversari. “In trasferta non ci si può far battere fisicamente sotto i tabelloni in quel modo” il commento di coach Clifford, che ora dovrà ospitare Lakers e Rockets in rapida successione
UTAH JAZZ-OKLAHOMA CITY THUNDER 90-104 | Successo importante e per certi versi sorprendente per OKC, che era reduce dal successo del giorno prima a Portland ed era priva di Danilo Gallinari, fuori per una distorsione alla caviglia. A farne le veci sono state le tre guardie titolari di coach Donovan: Dennis Schroeder ha chiuso con 27 punti in uscita dalla panchina, Shai Gilgeous-Alexander ne ha aggiunti 20 e Chris Paul 16 con 7 assist, seguiti dagli 11+13 di Steven Adams
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I Thunder hanno giocato bene, specialmente con le riserve che hanno battuto 45-23 quelle dei Jazz, ma è inevitabile che questa sia soprattutto una sconfitta pesante per i padroni di casa. L’assenza di Mike Conley spiega solo fino a un certo punto una sconfitta del genere contro una squadra in back-to-back da Portland e priva del suo top scorer: i 26 punti di Donovan Mitchell e i 19+17 di Rudy Gobert non sono riusciti a impedire la sesta sconfitta nelle ultime otto gare per gli uomini di coach Snyder
INDIANA PACERS-L.A. CLIPPERS 99-110 | A ogni ritorno di Paul George a Indianapolis la colonna sonora sarà con ogni probabilità quella dei fischi. Ma se i risultati sono quelli di questa notte, non si tratta di un grande affare per i tifosi dei Pacers: la loro ex stella li ha infatti puniti ripetutamente, guidando i Clippers al successo nonostante l’assenza di Kawhi Leonard alla seconda notte di un back-to-back. Insieme a lui anche i 26 punti di Montrezl Harrell, la doppia doppia da 11+12 di Patrick Beverley e i 14 rimbalzi di Maurice Harkless, conquistando la quarta vittoria in cinque gare
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Gli occhi di tutti erano però puntati su George, che non aveva ancora vinto e allo stesso tempo giocato bene a Indianapolis dopo il suo addio. I suoi 36 punti con 9 rimbalzi, 5 assist e 7 triple a segno (massimo in stagione) sono bastati per ribaltare la gara nel secondo quarto, dando ai suoi 12 lunghezze di vantaggio all’intervallo. George ha poi continuato a tartassare la retina nella ripresa, spingendo i suoi al massimo vantaggio sul +24. “Si sono stancati di fischiarmi e mi sono raffreddato pure io senza i loro boo” le parole dopo la gara di PG13, che ha promesso di raccontare prima o poi la sua versione dei fatti sul suo addio
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Ai Pacers, rientrati a casa dopo un giro di cinque trasferte, non sono bastati i 20 punti di Malcolm Brogdon e i 18+22 di Domantas Sabonis (al suo massimo in carriera per rimbalzi), senza riuscire a riavvicinarsi a meno di sette lunghezze negli ultimi due minuti di gioco. “Nell’ultimo quarto coach McMillan ci ha detto di provare a mettere loro pressione, ma non abbiamo segnato abbastanza tiri” le parole del lettone
HOUSTON ROCKETS-SACRAMENTO KINGS 118-119 | Finale incredibile tra Rockets e Kings, deciso solamente alla sirena da una tripla da nove metri di Nemanja Bjelica. Ma l’intera sequenza che ha portato a quel momento è stata un susseguirsi di emozioni: prima l’assist di Russell Westbrook per la tripla del +3 di Ben McLemore a 22.7 secondi dalla fine. Poi l’errore dall’arco di Buddy Hield, raccolto da Bogdan Bogdanovic per servire di nuovo il compagno bahamense, che alla seconda occasione non ha sbagliato a 8.4 secondi dalla fine. Quindi il sottomano acrobatico a 1 secondo dalla fine di Russell Westbrook che sembrava aver dato la vittoria ai suoi, celebrata gridando “Game over!” mentre rientrava in panchina. Ma la tripla di Bjelica sulla sirena ha ribaltato di nuovo la situazione
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“Perché era completamente libero? Per nessun motivo alcuno” l’amara analisi di Mike D’Antoni sul breakdown difensivo che ha lasciato spazio a Bjelica, che comunque si trovava a nove metri dal canestro. Il serbo è uno dei sei giocatori in doppia cifra guidati dai 26 di Hield e i 19 di Harrison Barnes per la seconda vittoria in fila dei Kings, che erano già usciti vittoriosi nel finale contro Dallas la sera precedente
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Ai Rockets — che hanno ricevuto la notizia che non verranno rigiocati gli ultimi 7:50 della sfida con gli Spurs — non è servito il massimo stagionale da 34 punti di Russell Westbrook e neanche le doppia doppia da 27 con 10 assist di James Harden e quella da 13+17 di Clint Capela, pagando a caro prezzo le 19 palle perse (8 solo di Harden). Il dominio a rimbalzo per 51-37 non è servito a nulla davanti alla prodezza di Bjelica
MASSIMO STAGIONALE DA 34 PUNTI PER WESTBROOK
NEW ORLEANS PELICANS-DETROIT PISTONS 103-105 | Altra partita e altro canestro della vittoria, anche se questa volta lasciando 3 decimi sul cronometro. A firmare la prodezza che ha dato la vittoria ai Detroit Pistons è stato Derrick Rose, che isolato in uno contro uno con un difensore di alto livello come Jrue Holiday è riuscito a liberarsi con una splendida virata e ha poi realizzato il tiro decisivo, suggellando un quarto quarto nel quale ha segnato 17 dei suoi 21 punti. Insieme a lui anche i 16 di Langston Galloway, i 14 di Luke Kennard e i 13+10 di Andre Drummond, mentre Blake Griffin si è fermato a 5 punti con 1/9 al tiro
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Solo cinque minuti in campo per Nicolò Melli, che ha realizzato 4 punti (un canestro a segno e due liberi) senza lasciare il segno sull’ennesima sconfitta dei Pelicans, a cui non sono serviti i 31 punti di Brandon Ingram e i 20 di Holiday. L’ultimo tentativo di lanciare il pallone verso Jaxson Hayes per la deviazione che sarebbe valsa il supplementare non è andata a buon fine, condannando la squadra di coach Gentry alla nona sconfitta in fila
I 4 PUNTI DI NICOLO' MELLI
CHICAGO BULLS-TORONTO RAPTORS 92-93 | Dopo tre sconfitte in fila tornano a vincere i Raptors, che allungano a 11 la loro striscia di vittorie consecutive ai danni dei Chicago Bulls. A guidarli i 22 punti di Pascal Siakam e i 17 di Norman Powell sopperendo all’assenza di Fred VanVleet (contusione al ginocchio) e superando anche un brutto 7/29 di squadra dalla lunga distanza. Servirà però qualcosa di diverso alla prossima gara, quando a Toronto arriverà Kawhi Leonard con i suoi Clippers
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Per fortuna dei Raptors Zach LaVine ha segnato i suoi 20 punti tutti nel primo tempo, sbagliando il tiro in corsa che avrebbe dato il sorpasso ai suoi a pochi secondi dal termine. I 14 punti di Wendell Carter Jr. non sono bastati per evitare la sesta sconfitta nelle ultime otto gare in una stagione che sembra aver già visto esaurirsi le ambizioni della squadra di coach Boylen, capace di segnare solo 12 delle 46 triple tentate
BOSTON CELTICS-CLEVELAND CAVALIERS 110-88 | Serata di festa a Boston, che allunga a dieci la striscia di vittorie consecutive in casa senza mai perdere e ritrova anche Gordon Hayward, alla sua prima partita da un mese a questa parte. I suoi 14 punti si aggiungono ai 22 di Kemba Walker, ai 20 di Jaylen Brown e ai 19+11 di Jayson Tatum per una vittoria mai in discussione, decisa dal parziale di 26-10 in apertura di terzo quarto
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Sono sette le sconfitte in fila della squadra di coach Beilein, che ora attende l’inizio ufficioso del mercato per capire chi continuerà a far parte di questo gruppo e chi no. Jordan Clarkson (uno dei candidati a partire) ha guidato la squadra con 19 punti seguito dai 17+11 di Tristan Thompson, gli unici due giocatori in doppia cifra per gli ospiti. Kevin Love, alla sua seconda gara dopo il rientro dall’infortunio, ha chiuso con 7 punti (3/12 al tiro) e 10 rimbalzi
PHOENIX SUNS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 125-109 | Kelly Oubre non avrebbe potuto chiedere di meglio: 24 punti nel giorno del suo 24° compleanno e comoda vittoria dei suoi Suns, vincendo per la prima volta sul campo di casa da quasi un mese (l’ultimo successo risaliva al 14 novembre). Meglio di lui solo i 26 di Devin Booker, mentre gli ex di serata Dario Saric (20 punti) e Ricky Rubio (16 con 14 assist e una sola palla persa) hanno trovato il modo di farsi rimpiangere dai T’Wolves
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Per Minnesota si tratta della quinta sconfitta consecutiva, scivolando fuori dalla zona che conta a Ovest. I 33 punti con 15 rimbalzi e 12/18 dal campo di Karl-Anthony Towns e i 23 di Andrew Wiggins non sono serviti, anche perché solo Jeff Teague li ha seguiti in doppia cifra con 16. “Non è stata una bella trasferta in generale, ma soprattutto per la nostra difesa” l’analisi di coach Saunders, che ha visto i suoi sciogliersi dopo un primo tempo chiuso con tre lunghezze di vantaggio
GOLDEN STATE WARRIORS-MEMPHIS GRIZZLIES 102-110 | Ja Morant è tornato, e si vede. I 26 punti del candidato al premio di Rookie dell’Anno hanno trascinato i Grizzlies al successo sul campo degli Warriors, aggiungendo anche 7 assist nei suoi 29 minuti in campo dopo aver saltato le precedenti quattro gare. Insieme a lui anche i 17 di Dillon Brooks e i 16 di Jaren Jackson Jr. per la seconda vittoria di Memphis nelle ultime 11 gare
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Golden State ancora una volta non riesce a vincere due gare in fila, nonostante i 18 punti a testa di D’Angelo Russell e Alec Burks. La schiacciata torreggiante di Morant a poco più di un minuto dalla fine per il +8 dei Grizzlies è stata la giocata che più ha infiammato il Chase Center, nel quale ormai si va più per vedere gli avversari che per vedere la squadra di Steve Kerr, tenuta al 38% dal campo con Russell da 6/22