
NBA, Gallinari e Paul fermano Doncic: brutte sconfitte per Denver e Philadelphia
Bella vittoria di OKC su Dallas, nonostante 35 punti di Doncic: decisivi nel quarto quarto 13 punti di Chris Paul e un recupero di Gallinari. Harden ritorna e batte Denver, Indiana umilia i Sixers senza Embiid. Vittoria in overtime degli Spurs (con solo 3 punti di Marco Belinelli), sorridono anche Raptors e Clippers

OKLAHOMA CITY THUNDER-DALLAS MAVERICKS 106-101 | Ritorna in campo Danilo Gallinari dopo 4 gare di assenza e anche Luka Doncic sembra essere al meglio dopo la brutta caduta contro i Lakers, ma i Mavericks devono far senza Kristaps Porzingis e Tim Hardaway Jr.. Ne esce comunque una gara divertente, anche se entrambe le squadre tirano male dal campo e soprattutto da tre punti (21/78 combinato), che si risolve solo nel finale grazie alle prodezze di Chris Paul e a una palla recuperata proprio di Gallinari su Doncic. Per i Thunder si tratta della settima vittoria nelle ultime otto gare, un trend positivo che rafforza la 7^ piazza a Ovest della squadra di coach Billy Donovan
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Ci sono le impronte del grande veterano dei Thunder, Chris Paul, sulla vittoria guadagnata nel finale: CP3 infatti segna 13 dei suoi 17 punti (cui aggiunge anche 8 rimbalzi e 7 assist) in un quarto quarto leggendario dove si carica la squadra sulle spalle mandando a segno 13 dei 14 punti dei Thunder nei momenti cruciali del sorpasso ai Mavs, che erano andati anche sul +6 in apertura di ultimo periodo. Per la point guard di OKC una serata da 7/15 al tiro con 2/2 dalla lunetta
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Al rientro dopo quattro gare ai box per un problema alla caviglia, Danilo Gallinari ci mette un po’ a togliersi la ruggine dello stop di dosso (3/8 per 7 punti nel suo primo tempo) ma poi sfodera un terzo quarto da campione in cui segna 13 punti con 5/6 dal campo e 3/4 dalla lunga distanza, permettendo ai suoi Thunder di restare in linea di galleggiamento. L’unica sua voce statistica nei 6’33” che gioca nell’ultimo periodo è un recupero, ma è forse la giocata più importante della sua gara, quella cioè che toglie il possesso decisivo dalle mani di Luka Doncic nel finale e permette a OKC di andare a prendersi una meritata vittoria
20 PUNTI E IL RECUPERO DECISIVO: LEGGI TUTTO SULLA GARA DI DANILO GALLINARI
Prestazione in grande stile anche per Luka Doncic, che prima del via era dato in forse per via delle conseguenze fisiche della brutta caduta riportata contro i Lakers nell’ultima gara dei suoi Mavs. Invece lo sloveno dimostra fin da un primo quarto clamoroso – 17 punti con 5/8 dal campo, due triple a segno e 6 viaggi in lunetta – di aver recuperato perfettamente e di essere anzi in una grande serata. Chiuderà con 35 punti, 10 rimbalzi e 7 assist, anche se alla fine risultano deficitarie le sue percentuali dall’arco (solo 3/16 per lui)
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INDIANA PACERS-PHILADELPHIA 76ERS 115-97 | A Philadelphia manca Joel Embiid, alle prese con un problema al ginocchio sinistro, ma l'assenza del centro camerunense (c'è Kyle O'Quinn in quintetto) non basta a giustificare la prestazione sotto tono dei Sixers, che nel secondo quarto subiscono un parziale di 38-16 che indirizza la gara. Anche i Pacers devono rinunciare a Malcolm Brogdon (schiena) dopo il primo quarto, ma grazie alle ottime serate di TJ Warren (che segna i primi 9 tiri della sua gara, chiudendo con 9/11 e 21 punti) e Domantas Sabonis i padroni di casa non hanno problemi a infliggere a Philadelphia il sesto ko nelle ultime nove gare.
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Doppia doppia n°27 in stagione per Domantas Sabonis: l'ex giocatore di Gonzaga chiude a quota 23 punti (con un ottimo 10/16 al tiro) e ci aggiunge anche 10 rimbalzi. Coach McMillan vede 7 giocatori andare in doppia cifra e il suo attacco funzionare quasi alla perfezione, come dimostra il 45% abbondante da tre punti ma soprattutto i 34 assist su 41 canestri segnati. Per i Sixers, che tirano il 40% dal campo e non raggiungono il 20% da tre, si salvano Josh Richardson con 20 punti e Ben Simmona autore di 18 punti con 10 rimbalzi
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CHARLOTTE HORNETS-BOSTON CELTICS 92-109 | Sfida (nella sfida) tra ex per Terry Rozier e Kemba Walker: ha la meglio quest'ultimo sia nel confronto diretto (uno dei tre giocatori dei Celtics oltre i 20 punti alla sirena, chiude a quota 22 ed esce tra gli applausi del suo ex pubblico) che nel guidare Boston alla terza vittoria su tre incontri stagionali con Charlotte. I Celtics vanno sotto 12-7 all'inizio ma poi piazzano un parziale di 17-6 e non si voltano più indietro, chiudendo definitivamente la gara con il parziale dell'ultimo quarto (29-19)
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In assenza di Jaylen Brown (fermato da un'influenza), oltre ai 22 punti con 9/19 dal campo e 7 assist di Walker e ai 21 di un ottimo Gordon Hayward (9/14 al tiro per lui), Boston può contare come al solito su un grande Jayson Tatum, miglior marcatore dei suoi a quota 24 con 10/18 al tiro e 4 triple a segno. Buono anche l'apporto dalla panchina di Enes Kanter, in doppia doppia con 13 punti e 14 rimbalzi, mentre per Charlotte ci sono 15 punti per PJ Washington e una doppia doppia da 14 e 10 rimbalzi per Miles Bridges

HOUSTON ROCKETS-DENVER NUGGETS 130-104 | Di nuovo tutti in campo (James Harden, Russell Westbrook e Clint Capela) gli Houston Rockets dimostrano che sani possono fare paura a tutti, smantellando la seconda miglior squadra della Western Conference con un primo quarto da 38 punti ma soprattutto con un 17-3 in apertura di quarto quarto che condanna la squadra di Nikola Jokic, capace di rifarsi sotto nel terzo periodo con un parziale di 37-23. Ottime le percentuali al tiro degli uomini di Mike D’Antoni, che chiudono sfiorando il 53% dal campo e sopra il 47% da tre punti (16/34)
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Al rientro James Harden ritrova subito la mano calda e in 34 minuti manda a referto 35 punti con ottime percentuali al tiro: nel 10/17 dal campo è compreso anche uno straordinario 6/9 da tre, oltre ai consueti 13 viaggi in lunetta (con 9 liberi realizzati). Sei assist e due stoppate completano la sua serata
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SACRAMENTO KINGS-L.A. CLIPPERS 87-105 | I Clippers non perdono a Sacramento dal 2013 (14° successo in fila) e al Golden 1 Center non impiegano troppo tempo a mettere in chiaro i rapporti di forza, con un primo tempo da 58 punti (contro i 40 dei Kings) che ipoteca la gara. Al resto ci pensa Kawhi Leonard, che nel terzo quarto segna 14 dei suoi 24 punti, nonostante sia lui (8/21) che Paul George (6/25) non siano protagonisti delle loro migliori serate di tiro. Solo due uomini in doppia cifra invece per coach Walton a Sacramento, con i ventelli di Buddy Hield (20 ma 3/10 da tre) e Richaun Holmes (doppia doppia da 22 punti e 10 rimbalzi)
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Sfiora la tripla doppia Paul George che diventa il quarto giocatore nellas storia dei Clippers a chiudere con almeno 20 punti, 11 rimbalzi, 9 assist e 3 recuperi (l'ultimo era stato Baron Davis nel gennaio 2010). Per l'ex giocatore di Indiana e OKC brutte però le percentuali al tiro, 6/25 dal campo e 3/14 da tre punti

SAN ANTONIO SPURS-GOLDEN STATE WARRIORS 117-113 OT | Il miglior marcatore dei San Antonio Spurs è DeMar DeRozan, autore di 24 punti con 11/18 al tiro, e 17 con 12 rimbalzi li porta in dote anche LaMarcus Aldridge, ma se i texani migliorano il loro record stagionale nelle gare chiuse ai tempi supplementari a 4-1 lo devono soprattutto a Dejounte Murray, che firma 7 dei suoi 15 punti proprio nell’overtime (anche 6 rimbalzi e 5 assist per lui). Dalla panchina di Gregg Popovich preziosi come sempre i 18 punti di Patty Mills, mentre a Golden State non bastano tre uomini a 20 o più punti: Alec Burks guida i suoi a quota 28, ce ne sono 25 per Glenn Robinson III mentre ne mette 20 anche Damion Lee
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Ancora poco spazio nelle rotazioni di coach Popovich – e di conseguenza, un impatto molto marginale – per Marco Belinelli, che nonostante i 5 minuti extra dell’overtime resta in campo solo 12 minuti chiudendo con 1/2 al tiro (una tripla), due palle perse e un assist. I suoi 3 punti finali vengono dopo lo zero collezionato contro Detroit (in soli 3 minuti) e i due punti della trasferta a Dallas
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TORONTO RAPTORS-CLEVELAND CAVALIERS 117-97 | Cleveland magari non è il test più probante, ma i Raptors sempre senza Siakam, Gasol e Powell dimostrano una volta di più di essere squadra vera e non perdono un colpo, guidati come sempre dal loro generale, Kyle Lowry, autore di 24 punti e 8 assist, l’ottava prestazione con almeno 20 punti delle ultime nove gare disputate. Toronto mette in ghiaccio la partita già nel secondo quarto, dominato 32-18, e deve ringraziare anche il massimo in carriera eguagliato di Terence Davis a quota 19 e la solita doppia doppia – 20 punti e 10 rimbalzi – di un solidissimo Serge Ibaka. Il migliore dei Cavs è Collin Sexton che ne segna 22, ma la striscia positiva (4 vittorie nelle ultime 5) di Cleveland subisce una brusca interruzione contro i campioni in carica
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