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NBA, c'è l'ok dell'associazione giocatori e nuovi dettagli: previste 5-6 gare al giorno

NBA

L'ultimo passo formale per il ritorno in campo il prossimo 31 luglio era l'approvazione da parte della NBPA, prontamente arrivata. Emergono dettagli interessanti sulla struttura del calendario (sia della regular season che del primo turno di playoff), sul numero di persone ammesse a Orlando e sulle precauzioni sanitarie per i giocatori 

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Era atteso, è prontamente arrivato: anche l’associazione giocatori presieduta da Michele Roberts ha dato il suo ok al piano di ritorno in campo approvato (con 29 voti favorevoli e uno solo contrario, quello dei Blazers) dalle 30 franchigie NBA. Si trattava dell’ultimo passo formale per ufficializzare la ripresa del campionato, che come annunciato avrà luogo a Orlando a partire dal prossimo 31 luglio. “Altri dettagli rimangono da discutere — si legge nel comunicato NBPA [National Basketball Players Association] — e l’accettazione dello scenario proposto richiede comunque che le parti si trovino d’accordo su altri aspetti del ritorno in campo”. Ad esempio il numero di persone ammesse nella bolla del World Disney Resort, in Florida: all’associazione giocatori è stato comunicato un numero massimo di 1.600 persone, e ogni squadra dovrebbe limitare il proprio personale a 35. Per quello che riguarda i membri delle famiglie dei giocatori, sono attesi — non più di tre alla volta — soltanto dopo lo svolgimento del primo turno di playoff, quando quindi le squadre in lizza saranno già stato ridotte a otto.

I dettagli sulle sfide di regular season: 5-6 gare al giorno

Molto interessanti anche i dettagli che iniziano a emergere sulla svolgimento della restante parte di stagione regolare, che la lega ha ribattezzato “seeding games”, ovvero le partite chiamate a delineare il campo delle 16 teste di serie ai playoff. Si giocheranno dalle 5 alle 6 partite al giorno, per un periodo di 16 giorni, e durante il primo turno di playoff con ogni probabilità verranno messe in calendario gare pomeridiane anche durante i giorni della settimana e non solo nei weekend. Dal 31 luglio saranno tre i campi di gioco in cui si svolgeranno le partite in programma: The Arena, la HP Field House e il Visa Athletic Center, ma con il progredire della stagione — e meno gare a calendario — verranno ridotti a due e poi infine a uno. Le partite previste sullo stesso campo avranno almeno 4 ore di distanza l’una dall’altra, per permettere l’eventuale disputa di tempi supplementari ma anche la pulizia delle strutture. Per quello che riguarda la tutela dei giocatori, saranno somministrati test quotidiani tramite tamponi orali o anche nasali ma nella versione “meno invasiva”: se qualcuno dovesse risultare positivo, la quarantena avrebbe una durata minima di 7 giorni. Ai giocatori verrà raccomandato di non uscire dalla bolla — ovvero dal complesso della Walt Disney trasformato in campus NBA — ma non ci sarà nessun device di tracciamento a monitorare i loro eventuali spostamenti”.