NBA, Metta World Peace: "La mia lista - definitiva! - dei 5 giocatori più forti di sempre"
L'ex campione NBA proveniente da Queensbridge sembra stanco di vedere mille liste sui più forti di sempre. Così rivela la sua e aggiunge: "Questa è quella definitiva, nessuno può più farne un'altra". E le sorprese davvero non mancano
TOP 5 ALL-TIME | Si sono sbizzarriti in tanti — molti stimolati dall’interesse generato da “The Last Dance”, che ha riportato in primo piano il mito di Michael Jordan — ognuno a stilare la propria classifica dei più forti giocatori di sempre. Per questo, quando tocca farlo Metta World Peace, l’ex Ron Artest aggiunge su Twitter: “Questa è la lista definitiva. Nessuno può più farne un’altra a meno che non gli venga richiesto”
5. KOBE BRYANT | Parte con un suo compagno, Metta World Peace, quello a cui ha “regalato” l’ultimo anello mandando a bersaglio una tripla importantissima in gara-7 di finale NBA contro i Celtics. E i “cinque anelli” vinti dal “Black Mamba” sono anche il motivo per cui MWP lo inserisce al quinto posto della sua lista
4. MICHAEL JORDAN | Un titolo più di Kobe, una posizione più in alto in classifica. Sembra questo il ragionamento fatto da Metta World Peace, che giustifica il quarto posto del n°23 dei Bulls con le sue vittorie: “Sei anelli”
3. OSCAR ROBERTSON | “The Big O” sale sul podio della classifica dell’ex giocatore newyorchese, anche se sul gradino più basso. “Perché ha fatto registrare una tripla doppia di media”, spiega MWP, anche se poi aggiunge “più volte”. No, Metta: quello che ci è riuscito più volte (tre anni in fila) si chiama Russell Westbrook, mentre Robertson ci riuscì soltanto nella stagione 1961-62. Ma questo non cambia il suo valore
2. WILT CHAMBERLAIN | Al secondo posto un giocatore che ha vinto “soltanto” due titoli NBA (nel 1967 e nel 1972) ma per Metta World Peace questo conta poca. Dovendo giustificare la sua posizione non ha dubbi: “Ha chiuso una stagione con 50 punti e 25 rimbalzi di media”. Come a dire: serve altro?
1. BILL RUSSELL | Anche per spiegare la motivazione per cui il centro dei leggendari Celtics degli anni ’60 l’ex Ron Artest non spende troppe parole ma si limita al numero di anelli vinti (che in fondo, è lo scopo per cui si gioca). Solo che sbaglia anche qui: “12 anelli”, scrive, mentre Russell ne vince 11 (gli ultimi due, quelli del 1968 e del 1969, da giocatore-allenatore)