Coronavirus, Milwaukee e Sacramento chiudono i loro campi d’allenamento
coronavirusGiannis Antetokounmpo e compagni saranno costretti a restare lontano dalle strutture della franchigia per qualche giorno, prima dell'ormai imminente partenza per Orlando. Stesso discorso per Sacramento, che ha comunicato di aver individuato un positivo all'interno della squadra e preferito evitare ulteriori sessioni di gruppo per precauzione
Dopo aver ricevuto i risultati dell’ennesimo giro di tamponi e test effettuato dalle varie franchigie NBA, i Milwaukee Bucks e i Sacramento Kings hanno deciso di non autorizzare più l’accesso dei propri tesserati alle strutture e alle palestre in cui si stava svolgendo la preparazione in vista della ripartenza della stagione NBA. Entrambe aspetteranno così la partenza destinazione Orlando per ritornare a lavorare in gruppo, privilegiando nei prossimi giorni sessioni individuali per i propri giocatori che si alleneranno in luoghi privati attrezzati lontano dai compagni. Non è chiaro se i Bucks - una delle squadre favorite nella corsa al titolo NBA - abbiano trovato più di un positivo al coronavirus all’interno del gruppo, ma per precauzione la dirigenza ha preferito non rischiare in alcun modo di allargare il contagio. I Kings invece hanno fatto sapere che un componente della franchigia “che dovrebbe prendere parte alla spedizione dalla capitale californiana verso la bolla di Orlando” è risultato positivo - dopo i tre giocatori, tra cui Buddy Hield, già comunicati nei giorni scorsi: immediata la chiusura delle palestre e delle aree comuni gestite da Sacramento che tra meno di tre giorni partirà per Disney World e potrà così riprendere gli allenamenti di gruppo. Bucks e Kings in realtà sono soltanto le ultime a essere state costrette a prendere una decisione così drastica, dopo che nelle scorse settimane anche Nuggets, Heat, Clippers e Nets erano andate nella stessa direzione per qualche giorno. Stando alle linee guida rilasciate dalla lega, gli atleti o componenti dello staff risultati positivi dovranno restare in quarantena e sottoporsi a un doppio tampone negativo (oltre che a un controllo medico), prima di avere il via libera e potersi unire al resto del gruppo a Orlando. Procedure necessarie per garantire una ripartenza della stagione NBA in tutta sicurezza.