Playoff NBA: Miami alle Finals incorona Dion Waiters come campione, comunque vada
la coincidenzaL’ex giocatore degli Heat, ora inserito all’interno del roster dei Lakers, è sceso in campo in questa stagione con entrambe le squadre che prenderanno parte alle finali NBA dal prossimo 30 settembre: per lui insomma l’anello di campione è già assicurato, almeno sulla carta
A Miami non ha lasciato certo un gran ricordo dopo aver indossato letteralmente per tre volte la maglia degli Heat in una stagione in cui hanno fatto molta più notizia per i suoi comportamenti sopra le righe. Se pensi a Dion Waiters infatti la prima cosa che viene in mente è il malore in aereo dello scorso novembre mentre la squadra stava andando in trasferta a Phoenix: tutta colpa delle caramelle gommose (a forma d’orsetto) contenenti piccole dosi di marijuana, di cui Waiters fece indigestione e che lo portarono ad avere un attacco di panico in volo. Da lì in poi, oltre agli infortuni, a limitarne l’utilizzo sono sul parquet sono state le squalifiche piovute sulla sua testa da parte di una franchigia che ha capito di poter fare tranquillamente a meno di lui - come dimostrato arrivando fino alle NBA Finals grazie a un gruppo giovane e di talento. Waiters nel frattempo continuava con le sue bravate: a fine dicembre non si è presentato agli allenamenti dichiarandosi infortunato, ma poche ore dopo non ha esitato a postare una foto in barca mentre teneva un party con degli amici. L’ennesimo colpo di testa che lo ha messo definitivamente alla porta, con Miami che dopo una lunga trattativa è riuscita a liberarsi di lui e del suo contratto inserendolo in uno scambio con Memphis, che ha poi deciso di lasciarlo libero sul mercato e a disposizione delle altre franchigie pur di non averlo tra i piedi. Il bottino finale del n°3 in stagione con Miami: tre partite giocate, 14 minuti di media sul parquet, 9.3 punti a referto con il 38.5% dal campo. Sì, un contributo che anche lo stesso Waiters non avrebbe mai immaginato che con il senno di poi gli avrebbe garantito la certezza di conquistare il titolo NBA.
Dion Waiters ha così aspettato che qualcuno bussasse alla sua porta, come accaduto lo scorso marzo pochi giorni prima che la stagione venisse sospesa a causa del lockdown. I Lakers infatti avevano bisogno di un giocatore con punti nelle mani in uscita dalla panchina, uno di quelli sprofondati in fondo alla rotazione in questi playoff, ma che nel frattempo ha raccolto ben 12 presenze con la maglia gialloviola - tutte all’interno della bolla di Orlando. Waiters non solo è il primo giocatore uscito da Syracuse degli ultimi 40 anni a scendere in campo in una finale NBA (lui e non Carmelo Anthony: sì, la vita può essere davvero molto ingiusta a volte…), ma anche l’unico tra quelli che prenderanno parte all’ultima serie della stagione a essere certo in qualche modo di vincere. I Lakers sono pronti infatti a celebrare anche con lui eventualmente un successo che manca da 10 anni, mentre gli Heat sembrano meno propensi a voler rendere partecipe l’ex n°11 - diventato n°18 nel frattempo in gialloviola - dei successi di una franchigia che ha cambiato passo dopo essersi liberata di lui. Conoscendo il personaggio, comunque vada non perderà occasione di sottolineare il fatto di essere diventato campione NBA 2020.