
NBA, risultati della notte: Curry spazza via Portland con 62 punti, L.A. ferma Phoenix
Steph Curry si regala il suo massimo in carriera con 62 punti con una prestazione sensazionale, battendo Portland e dando la terza vittoria stagionale a Golden State. I Clippers fermano la corsa di Phoenix grazie ai 39 punti di Paul George. Irving e Durant sbagliano i tiri della vittoria e Brooklyn cade con Washington, tutto facile per i Lakers contro Memphis. Dallas perde a Chicago senza Doncic, successi per Denver e Utah in trasferta. Tatum regala la vittoria a Boston: tutti i risultati e gli highlights

GOLDEN STATE WARRIORS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 137-122 | Non c’è niente come Stephen Curry quando è in una di quelle serate in cui si accende da tre punti. E sfortunatamente per i Portland Trail Blazers è accaduto questa notte: il due volte MVP ha cominciato a segnare e non si è più fermato, trascinando gli Warriors al terzo successo stagionale nonostante avessero quasi sprecato un vantaggio di 20 lunghezze nel terzo quarto
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Curry è stato semplicemente inarrestabile, segnando 45 punti in tre quarti e aggiungendone altri 17 nella frazione finale per regalarsi il suo nuovo massimo in carriera da 62 punti. Le percentuali sono eccezionali: 18/31 dal campo di cui 8/16 dalla lunga distanza e soprattutto 18/19 ai liberi, anche questo un nuovo career-high. Il tutto in soli 36 minuti e mezzo in campo, aggiungendo anche 5 rimbalzi e 4 assist al suo capolavoro
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Per una volta Curry però non è stato lasciato solo dai compagni: Andrew Wiggins ha chiuso con 21 punti e 7 rimbalzi seguito dai 17 di Kelly Oubre, la doppia doppia da 12+11 di James Wiseman e gli 8 assist di Draymond Green, sempre pronto ad armare la mano del suo compagno di mille battaglie. Golden State riscatta così la pesante sconfitta subita due giorni fa per mano dei Blazers, salendo a un record di 3-3 buono per l’ottavo posto a Ovest

Neanche mettendo assieme i punti segnati da Damian Lillard (32) e CJ McCollum (28) si raggiungono i 62 di Steph Curry, anche se questo dice più della super prestazione del due volte MVP piuttosto che di quella delle stelle dei Blazers — che infatti si sono fermate a congratularsi con Curry al termine della partita. A Portland non sono bastati neanche i 24+12 dalla panchina di Enes Kanter e i 10 di Carmelo Anthony, rimanendo comunque sesti nella Western Conference
LE REAZIONI DEL MONDO NBA ALLA PRESTAZIONE DI CURRY
PHOENIX SUNS-L.A. CLIPPERS 107-112 | I Clippers battono i Suns ed eguagliano il record di Phoenix portandosi sul 5-2 in stagione, trascinati da un super Paul George. Tutto gira per il verso giusto in avvio per la squadra di Los Angeles, avanti in apertura di secondo quarto sul 50-24 dopo aver piazzato un 15-0 di parziale che sembrava decisivo con mezz’ora d’anticipo. Phoenix però è riuscita a riportarsi a contatto, fino al -1, fino alla tripla del possibile sorpasso sbagliata da Cameron Johnson che ha permesso ai Clippers di restare avanti nel punteggio
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Nella serata in cui Leonard tira 4/21 da campo, raccogliendo a fatica 15 punti senza mai colpire dall’arco, ci pensa Paul George a trascinare i Clippers al successo: 39 punti con 15/24 al tiro e soprattutto 7/10 dalla lunga distanza. Una sentenza da ogni posizione del campo per la difesa dei Suns. È lui a fare letteralmente la differenza, come ben racconta il +17 di plus/minus - ben diverso dal -11 e -10 dei suoi compagni di quintetto; spaesati e rimontati quando lui è andato a riposare in panchina
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Il miglior realizzatore in casa Phoenix è Devin Booker con i suoi 25 punti con soli 13 tiri tentati, protagonista sia della rimonta Suns nel terzo quarto che della rissa con Paul George arrivata nell'ultimo frazione - quando, stando alla ricostruzione, l'All-Star della squadra dell'Arizona ha replicato non in maniera gentile all'ex giocatore dei Thunder ("soft as* n****a"), scatenando la sua rabbia
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BROOKLYN NETS-WASHINGTON WIZARDS 122-123 | Il trucco era semplice: smettere di raccogliere triple doppie e lasciare “liberi” gli Wizards di vincere. Deve aver pensato questo Russell Westbrook, rientrando negli spogliatoi dopo il successo raccolto in volata contro Brooklyn anche grazie ai suoi 24 punti, 10 assist e soli 5 rimbalzi. Prima tripla doppia mancata, prima vittoria con Washington, che raccoglie anche 27 punti da Bradley Beal - dalle cui mani parte il passaggio per Thomas Bryant che a 15 secondi dalla sirena realizza la schiacciata del definitivo sorpasso
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I Brooklyn Nets invece devono fare i conti con un record negativo (3-4), guidati come al solito dai 30 punti di Irving e dai 28 con 11 rimbalzi e 7 assist di Durant. Entrambi però si ritrovano ad avere il pallone decisivo tra le mani nel finale, ma prima Kyrie e poi KD vanno a sbattere contro il ferro; facendo naufragare le speranze di vittoria dei Nets e ponendo già qualche interrogativo sulla resa di una squadra obbligata al successo
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MEMPHIS GRIZZLIES-LOS ANGELES LAKERS 94-108 | Terzo successo in fila per i campioni in carica, che vincono la prima delle due partite contro Memphis grazie a un ultimo quarto da 31-19. A prendere il comando delle operazioni è LeBron James, che segna 13 dei suoi 22 punti nell’ultima frazione (tra cui i primi dieci dei suoi) e ci aggiunge 13 rimbalzi e 8 assist. Insieme a lui i 17+9 di Anthony Davis e i 16+9 di Montrezl Harrell
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Memphis, sempre priva di Ja Morant e Jaren Jackson Jr., comincia forte segnando 36 punti nella prima frazione, ma viene tenuta a 18, 21 e 19 nei successivi tre quarti, schiantandosi contro la difesa dei Lakers e contro i limiti di talento di questo gruppo. Kyle Anderson è il migliore dei suoi con 18 punti, seguito dai 14+10 di Jonas Valanciunas

Pur essendo ormai andato via da quasi due anni, era la prima volta che Marc Gasol tornava a Memphis da avversario — visto che lo scorso anno la sospensione della stagione ha impedito a Toronto di andare in Tennessee. Purtroppo non c’erano tifosi sugli spalti per accoglierlo (solo 75 ospiti delle due squadre), ma i Grizzlies hanno comunque mostrato un video-tributo durante un timeout. “È stato meno speciale perché non c’erano le persone che hanno reso indimenticabile la mia permanenza qui” ha detto lo spagnolo

CHICAGO BULLS-DALLAS MAVERICKS 118-108 | Senza Luka Doncic - infortunato e acciaccato a seguito di un problema al quadricipite della coscia destra venuto fuori dopo la sfida contro Miami - i Mavericks affondano a Chicago nonostante un Jalen Brunson che veste al meglio i panni di vice dello sloveno: per lui sono 31 punti e 7 assist, provando a massimizzare una delle rare occasioni in cui partire titolare avendo spazio (38 minuti sul parquet). Non basta però a evitare a Dallas la quarta sconfitta nelle prime sei sfide giocate
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Riescono invece a ritagliarsi il margine di vantaggio necessario i Bulls, che raccolgono il terzo successo nelle ultime quattro gare grazie a uno scatenato Zach LaVine - autore di 39 punti (21 nel primo quarto) con 14/25 al tiro, in grado di andare al ferro a proprio piacimento contro la rivedibile difesa Mavericks. LaVine aggiunge anche sei rimbalzi e cinque assist a una prestazione maiuscola al fianco di Coby White: per la point guard di Chicago sono 23 punti e sette rimbalzi. Un’ottima coppia e una buona base per coach Donovan per provare a far crescere Chicago
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-DENVER NUGGETS 109-124 | L’ultimo posto a Ovest non si addice a una squadra del livello dei Nuggets e la squadra di Michael Malone risponde presente, conquistando il secondo successo stagionale a fronte di quattro sconfitte. Merito di un’ultima frazione da 41-25 per i vice-campioni della Western Conference, capaci di confezionare un parziale da 20-2 nel quarto periodo grazie a Nikola Jokic
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Dopo aver battagliato coi problemi di falli nel primo tempo, il serbo si è preso carico della squadra nella ripresa firmando la sua quarta tripla doppia stagionale con 19 punti, 12 rimbalzi e 12 assist, segnando 7 punti e regalando tre passaggi vincenti ai compagni nell’ultimo quarto. “Qualcuno doveva cercare di tirare su il livello di energia. Con un paio di rimbalzi sono riuscito ad alzare il ritmo e questo ci ha aiutati molto” ha detto dopo la partita
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A tenere in piedi i Nuggets mentre Jokic era in panchina è stato soprattutto Jamal Murray, autore del suo massimo stagionale da 36 punti. Ben 26 di questi sono arrivati nel primo tempo, aiutando i suoi a interrompere una striscia di due sconfitte in fila insieme al miglior Facundo Campazzo visto in NBA (15 punti con 5/7 da tre). Ai Timberwolves, sempre privi di Karl-Anthony Towns, non sono serviti i 25 dell’ex Malik Beasley, i 20 di Jarrett Culver e i 18 di D’Angelo Russell. Solo 5 punti per Anthony Edwards
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SAN ANTONIO SPURS-UTAH JAZZ 109-130 | Vittoria comodissima per i Jazz, che chiudono il primo quarto in vantaggio di dieci lunghezze e non si voltano mai indietro, sforando anche i 30 punti di scarto nella frazione finale. Sono sei i giocatori in doppia cifra guidati dai 28 di Bojan Bogdanovic e i 22 di Donovan Mitchell, che si sblocca da tre punti segnando 5 delle 9 triple tentate
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Notte fonda invece per gli Spurs, arrivati alla quarta sconfitta in fila (peggior striscia NBA insieme a Minnesota) dopo aver vinto le prime due gare stagionali. L’unica nota positiva arriva da Keldon Johnson, che chiude come miglior marcatore a quota 22 seguito dai 19 di DeMar DeRozan, ma coach Gregg Popovich è costretto a dare ampio spazio alle riserve visto il punteggio ormai irrecuperabile

DETROIT PISTONS-BOSTON CELTICS 120-122 | Si decide solo nei secondi finali il secondo appuntamento stagionale con gli NBA Sundays. A dare il successo ai Boston Celtics sui Detroit Pistons è il canestro di Jayson Tatum a 3 secondi dalla fine, che sfiora la tripla doppia con 24 punti, 12 assist, 8 rimbalzi e nemmeno una palla persa. Clamorosa anche la prestazione di Jaylen Brown, che sbaglia tre tiri in tutta la partita e chiude a quota 31 con 5/8 da tre
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